Come avviene annualmente sin dal IX secolo, nei giorni 25, 26 e 27 maggio 2014 Larino ha festeggiato in pompa magna ed in modo del tutto singolare ed originale il proprio patrono, San Pardo vescovo, con un centinaio di carri agricoli di diversa forma e con ricchissime decorazioni artistiche, architettoniche e pittoriche. Ognuno di essi appartiene ad una famiglia del comune molisano ed in occasione di tali festeggiamenti essi sono stati addobbati con coloratissimi fiori di carta, preparati dalle mani esperte delle donne, e trainati ognuno da una coppia di buoi, curati, addomesticati ed abituati alle sfilate dai rispettivi carrieri nei mesi precedenti.

La ragione dell’utilizzo degli scenografici e sempre diversi carri addobbati trainati da buoi per festeggiare San Pardo risiede nella prodigiosa traslazione dei resti mortali di questo santo vescovo da un luogo presso Lucera a Larino, che avvenne nell’anno 842 d. C. a bordo di un carro adorno di fiori, trainato da buoi e preceduto da fiaccolate. Secondo la tradizione, il 26 maggio dello stesso anno, il bovaro di quel carro, nel pregare San Pardo di far proseguire gli uomini ed i buoi del suo gruppo, giunti alle porte di Larino ed ormai stanchi del viaggio, piantò il proprio bastone nel punto dove miracolosamente sgorgò dell’acqua e che è oggi occupato dalla fonte intitolata al santo stesso.

Il trasferimento del corpo di San Pardo a Larino è conseguente al suo fortuito ritrovamento da parte degli stessi larinesi, presso Lucera, nel luogo dove questo santo vescovo, nativo di Mira e vissuto nel VI secolo, trascorse in preghiera gli ultimi anni della sua vita dopo essere stato consigliato da Papa Cornelio al quale aveva raccontato le sue vicissitudini durante la propria esperienza episcopale nel Peloponneso, da cui era stato costretto a fuggire.

Il luogo dauno dove vennero rinvenute integre le spoglie di San Pardo vescovo si trovava lungo il tragitto che i larinesi stavano percorrendo per recarsi a Lesina per riappropriarsi dei resti dei propri santi martiri Primiano, Firmiano e Casto che erano stati trafugati dai lesinesi quando la città frentana, saccheggiata e distrutta dai saraceni in quel periodo, era stata abbandonata dai suoi abitanti rifugiatisi in luoghi più sicuri.

Per quanto concerne la festa patronale larinese in onore di San Pardo del 2014, il giorno 24 maggio ha avuto luogo nel pomeriggio la tradizionale benedizione degli animali alla suddetta fonte, che è stata anche teatro della rievocazione storica delle ore 19:30. A partire dalle ore 20 si è svolta la fiaccolata dei carrieri da questo luogo alla Cattedrale romanico-gotica per la santa messa.

Nel pomeriggio del giorno seguente (25 maggio), ha avuto luogo a partire dalle 17:30 la tradizionale processione dei carri addobbati, tutti numerati ed ordinati dall’ultimo al primo, dal centro storico medievale al Piano di San leonardo e precisamente alla Cappella di San Primiano, per prelevare la statua di questo santo martire larinese. La processione di ritorno verso la Cattedrale, con la statua di San Primiano sul carro n. 1, l’ultimo a sfilare, è stata accompagnata da una nutrita e suggestiva fiaccolata e dalla banda musicale dell’Associazione Culturale “Don Luigi Master Band”.

Il giorno dopo (26 maggio), solennità liturgica di San Pardo, dopo la santa messa solenne delle ore 10:30, celebrata in Cattedrale da mons. Gianfranco De Luca, vescovo di Termoli-Larino, ha avuto inizio nella piazza antistante, dopo la loro benedizione ed il suono collettivo dei campanacci, il cammino degli scenografici ed artistici carri addobbati e trainati da buoi, i quali si sono intrecciati più volte nelle vie del centro storico medievale. I carri più piccoli, con i numeri più alti e gestiti dai bambini, hanno sfilato per primi e sono stati trainati a mano oppure da montoni. Ad essi hanno fatto seguito i carri via via più grandi, trainati da vitelli o buoi, e numericamente ordinati in modo decrescente. Dietro al carro n. 2 hanno sfilato i santi maschi tra cui San Primiano, portato a spalla dai rispettivi confratelli e San Pio da Pietrelcina, portato a spalla dai padri cappuccini. Dietro ad essi hanno sfilato il suddetto vescovo diocesano, il carro n. 1 (che è il più antico) con a bordo le spoglie di San Pardo, il relativo busto d’argento, condotto dai rispettivi confratelli, il gonfalone del Comune di Larino, le autorità locali, la banda musicale di San Severo (FG) ed il resto di fedeli. In serata il concerto di Bianca Atzei, tenutosi in Piazza Duomo intorno alle ore 22, ed i fuochi artificio di mezzanotte hanno concluso la più importante giornata della festa patronale.

Il successivo ed ultimo giorno dei festeggiamenti in onore di San Pardo è stato caratterizzato soprattutto dalla processione mattutina dei coloratissimi carri trainati da buoi verso la Cappella di San Primiano nella quale è stata ricondotta la statua di questo santo che ha nuovamente viaggiato sul carro n. 1. Nel pomeriggio, a partire dalle ore 16, i carri, accompagnati dalla banda musicale di Gambatesa (CB), hanno intrapreso il cammino inverso per il centro storico e la Cattedrale, dove è rientrata l’immagine di San Pardo ed è stata celebrata la santa messa, dopo il loro arrivo. La serata è stata conclusa dal concerto dei “Mercanti di Sogni”, tenutosi in Piazza Duomo a partire dalle ore 21.

Il presente fotoreportage è illustrato dalle sottostanti otto immagini aventi per oggetto:
- due carri addobbati in onore di San Pardo vescovo, patrono di Larino, mentre sfilano in Piazza Vittorio Emanuele II nella processione del 26 maggio 2014 (foto n. 1);
- la carrese in Viale Elena (foto nn. 2-3-4);
- le statue dei Santi mentre sfilano in processione dopo i carri nella medesima via (foto n. 5);
- la statua di San Primiano, compatrono di Larino, portata dai rispettivi confratelli (foto n. 6);
- il carro n. 1 con a bordo i resti mortali di San Pardo (foto n. 7);
- il busto d’argento di San Pardo, portato a spalla dai rispettivi confratelli (foto n.8).

 
© Riproduzione Riservata
 

Nessun commento

Lascia un Commento