L’Associazione Culturale Assodipendenti – Terramia ha organizzato domenica 10 novembre 2013 uno straordinario viaggio tra storia, arte e fede della città di Napoli del Cinquecento fino ai giorni nostri.

La visita ha avuto inizio a Porta San Gennaro; da qui abbiamo raggiunto l’atrio dell’Ospedale degli Incurabili (foto 2: gruppo, foto 8: targa visibile all’ingresso che recita: “Qualsiasi donna, ricca o povera, patrizia o plebea, indigena o straniera, purché incinta bussi e le sarà aperto”) e siamo andati nell’orto medico per poi proseguire verso il Monastero di Santa Maria di Gerusalemme.

Al monastero di clausura delle Monache clarisse cappuccine che rispettano la regola di Santa Chiara del Privilegio della Povertà è stato possibile visitare la sala dell’ex Refettorio (foto 7: un affresco), le cantine delle monache (foto 3: il punto da cui vi si accede, foto 4: una delle varie realizzazioni fatte a mano presenti in cantina), l’atrio affrescato (foto 1 e 6: alcuni affreschi) in cui vi è anche la ruota della clausura (foto 5) ancora funzionante, unico punto di comunicazione oltre alla grata nella chiesa seicentesca (foto 9: scorcio della chiesa).

L’iniziativa ha permesso di scoprire la storia di Maria Lorenza Longo (1463-1542), nobildonna catalana fondatrice dapprima dell’Ospedale degli Incurabili e, successivamente del monastero di clausura di Santa Maria in Gerusalemme, detto Monastero delle Trentatré, dal numero massimo di suore che poteva ospitare.

La visita nei pressi della collinetta di Caponapoli è terminata con doni golosi (foto 10), gentilmente offerti dalle monache del monastero.

 
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Commenti (1)


  1. Complimenti, Rosy!
    Ottimo fotoreportage: sia il testo che le foto mettono in risalto lo spirito di questo luogo.

    A presto :)

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