Come ormai da molti anni (la manifestazione è arrivata alla quattordicesima edizione) domenica 28 luglio si è svolta a Montemignaio una simpatica festa (foto n° 1 e n° 2) denominata “Per BACCO che VINO”, la quale esalta, come dice il titolo stesso, un prodotto tipico italiano: il vino.

La manifestazione, che è organizzata dalla Polisportiva di Montemignaio con il supporto del Comune, dell’Associazione Sommelier italiani e chiaramente delle Case Vinicole, vuol fondamentalmente far conoscere il piccolo paese del Casentino (un suo panorama è visibile nella foto n° 3) collocato a metà strada fra Firenze ed Arezzo e far apprezzare il vino italiano.

In effetti la sua riuscita (complice anche la bellissima giornata come evidente dalle foto unite al presente reportage) è la naturale conseguenza della combinazione dei due fattori che hanno consentito ai partecipanti di trascorrere un pomeriggio in un ameno paese toscano e nel contempo degustare degli ottimi vini.

Dal punto di vista turistico infatti la scelta di far svolgere la manifestazione all’interno delle vecchie mura castellane di quello che fu un Castello dei Conti Guidi (di cui restano le citate mura la porta, il Cassero, la Torre Campanaria e la Chiesa di Sant’Agata) da la possibilità a molti turisti di vedere alcune parti del complesso (peraltro mostrate nelle foto n° 4 ÷ 6 scattate nell’occasione) normalmente chiuse al pubblico perché private.

Nelle suddette foto si può notare il perfetto stato di manutenzione dei principali edifici dell’importante centro medievale casentinese e le cui origini storiche sono state illustrate anche in un precedente reportage.

Per quanto riguarda invece il secondo fattore catalizzatore della manifestazione era previsto che un sommelier (foto n° 7) collocato sotto dei vari “gazebo” o punti caratteristici del borgo quali una pergola (foto n° 8 e n° 9) proponesse uno o più assaggi di vini provenienti dalle varie Regioni italiane indicandone le caratteristiche ed i pregi, gli abbinamenti con i cibi, ecc.

In tal modo potevano essere acquisite, attraverso una spiegazione data da esperti, dal “bevitore” le opportune informazioni che lo aiutano ad apprezzare al meglio il vino stesso tenuto conto che il sommelier offre il prodotto adottando tutte quelle “accortezze” (giusta temperatura, preventiva ossigenazione) che fanno esaltare maggiormente le sue caratteristiche.

Per la cronaca i vini toscani erano quelli maggiormente presenti (specialmente quelli provenienti dal Chianti) anche altre regioni vinicole quali il Piemonte (con Barolo, Barbaresco e Moscato) e Trentino-Alto Adige (con alcuni vini offerti dalla Casa Vinicola di Francesco Moser) avevano una nutrita rappresentanza e per contro era assente il vino locale in quanto la collocazione geografica del Casentino non consente la coltivazione dell’uva per la vinificazione e comunque quella presente da in genere origine a vini con bassa gradazione alcolica.

La manifestazione prevedeva inoltre la valorizzazione di prodotti tipici della zona con assaggi di alcune specialità locali quali i “fagioli all’uccelletto”, le patate novelle cotte nei vecchi forni a legna (foto n° 10) ed il famoso prosciutto del Casentino prodotto ancora con i vecchi metodi di salatura e conservazione.

Il tutto è come al solito per i volontari della Polisportiva e per il Comune di Montemignaio un’anteprima di quella che è la manifestazione turistica più importante da loro organizzata e che si svolge annualmente il 20 agosto denominata “la Festa del Castello” (una edizione della quale è peraltro descritta in questo reportage).

Tale festa, che talvolta ha avuto la partecipazione di oltre 2500 persone, ha il suo “clou” nella cena “itinerante” che si svolge all’interno del Castello e prevede anche alcuni spettacoli come il Corteo Storico (con esibizioni di sbandieratori e falconieri) e la scontata conclusione della musica dal vivo che allieta il ballo in piazza.

I lettori sono invitati!

 
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