Si sono ritrovati alle ore 10,30 di sabato 8 giugno 2013, nella periferica piazza della Concordia di Carmagnola, i circa 3000 partecipanti che hanno preso parte alla marcia contro la chiusura del reparto di ostetricia dell’ospedale San Lorenzo di Carmagnola. Da qui il corteo è partito in direzione del centro cittadino fino ad arrivare davanti all’ospedale.

La rabbia dei cittadini è dovuta alla decisione della giunta regionale, nella persona dell’assessore alla sanità Ugo Cavallera, di chiudere il reparto di ostetricia dell’ospedale cittadino, reparto che vede nascere ogni anno dai 600 ai 700 bambini. Il comune di Carmagnola, guidato dal Sindaco Silvia Testa, ha scelto di ricorrere al T.A.R. del Piemonte contro la chiusura, sottolineando l’efficienza del reparto cittadino, nonché la più sicura dell’ ASL TO5.

Durante la manifestazione, ben in vista gli slogan “Giù le mani dall’ospedale” e “Difendiamo il San Lorenzo”, portati a braccio dai bambini, ora ragazzini, che sono nati proprio in quel reparto. Duro l’intervento del Sindaco che parlando anche a nome dei concittadini, ha dichiarato che il ricorso al T.A.R. ha una doppia validità. In primis negli ultimi anni sono stati investiti dei soldi, circa 450 mila euro, per la messa a norma dei reparti di pediatria e delle sale operatorie, in secondo tempo il San Lorenzo serve un bacino di 60 mila persone che vivono nel raggio di 100 chilometri.

Ora non ci resta che aspettare l’esito del ricorso o sperare che qualche l’assessore regionale alla sanità si metta una mano sulla coscienza.

 
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