L’Abbazia di San Salvatore a Settimo, è una bellissima abbazia fortificata presente sul territorio di Scandicci, nella frazione che prende appunto il nome da essa, Badia a Settimo.
E’ un luogo di storia, una storia documentata di ben mille anni, un luogo di cultura, di commerci, di pellegrinaggi, un luogo di storia religiosa, civile, sociale.

Un luogo dove la fondazione di un’abbazia benedettina per motivi sì religiosi, ma anche politici ed economici da parte di una famiglia di Conti, esterni alla grande città vicina, Firenze, ha creato un punto di rinascita ed impegno verso tutta la comunità. Alcuni dei cardini della regola benedettina, come l’organizzazione della vita, degli spazi, aperti e chiusi, religiosi e civili, come la meditazione e riflessione, spirituale e religiosa, ma anche la riflessione culturale, sui destini della terra e dell’uomo, e quindi la trasmissione del sapere sia religioso ma anche pagano, come la focalizzazione sul lavoro e il territorio, “ora et labora”, ha portato alla cura del creato, le opere idrauliche, la cura delle strade, tutto questo ha fatto di Badia a Settimo un luogo che ancora esprime la nostra identità, la nostra storia, un luogo dove ci si può riconoscere.

La passione per la storia medievale e per questo luogo in particolare di Marco Gamannossi, laureato in storia dell’arte, Assessore della Provincia di Firenze, lo ha portato a cercare e studiare documenti e materiale che potessero raccontare la storia di questo luogo e dopo anni di studi, ipotesi e conferme, il tutto è fiorito in uno splendido volume “L’Abbazia di San Salvatore a Settimo, un respiro lungo mille anni”, edito da Polistampa, che ripercorre la storia di questa abbazia, dell’impatto sul luogo di fondazione, dei suoi stretti contatti con la vicina repubblica di Firenze, dei tesori artistici commissionati, e spesso ancora conservati al suo interno.

Ma questo respiro lungo mille anni è solo un inizio di un percorso, la Badia attualmente è divisa in parte pubblica e parte privata a seguito dello smembramento operato dal Granduca Pietro Leopoldo nel 1783 e attende che siano disponibili risorse pubbliche per la riunificazione di questo immenso patrimonio per ridonarlo, integro, alla comunità.

Il volume, è stato presentato il 29 maggio 2013, presso il Teatro Studio di Scandicci, hanno colloquiato con l’autore don Carlo Maurizi, priore di San Salvatore a Settimo e Giancarlo Cauteruccio, direttore artistico del Teatro Studio, e sono intervenuti il sindaco di Scandicci Simone Gheri, il Consigliere Regionale Simone Naldoni, il Presidente del Consiglio Comunale di Firenze, Eugenio Giani.

Le immagini che accompagnano questo fotoreportage:
1 – La copertina del volume
2 – Marco Gamannossi, don Carlo Maurizi e Lorenzo Fei, grande appassionato della badia e della sua storia.
3 – il pubblico accorso al teatro Studio
4 – Il Sindaco di Scandicci Simone Gheri, Introduce la serata
5 – Il fianco destro del complesso fortificato dell’Abbazia con il caratteristico campanile a base ottagonale
6 – Il Consigliere Regionale Simone Naldoni, illustra l’importanza del complesso abbaziale
7 – Giancarlo Cauteruccio, don Carlo Maurizi in compagnia di Marco Gamannossi che illustra con passione il suo percorso nella storia della Badia, alle loro spalle scorrono alcune foto inserite nel libro
8 – Francesco Botticini, “Deposizione con la Vergine, Giuseppe d’Arimatea, Santa Maria Maddalena, San Bernardo da Chiaravalle e San Quintino” della Bottega del Ghirlandaio, 1480-1485, custodita all’interno della Badia.
9 – Il Presidente del Consiglio Comunale di Firenze, Eugenio Giani
10 – Al termine della presentazione, il pubblico si affolla intorno all’autore per farsi autografare il libro.

 
© Riproduzione Riservata
 

Commenti (1)


  1. Le risorse pubbliche……le rincorriamo, ma raramente le raggiungiamo!
    Interessante reportage: brava Ale!

Lascia un Commento