A Troia, comune dei Monti Dauni meridionali noto per la sua Cattedrale, capolavoro del romanico pugliese, come da consolidata tradizione lo scorso venerdì santo (29 marzo 2013) ha avuto luogo la Processione delle Catene, partita poco dopo le ore 10:00 dalla Chiesa di San Basilio magno (XI secolo), la più antica del paese.

Si tratta di una processione penitenziale che fu istituita molto probabilmente nel 1702 dall’allora vescovo della Diocesi di Troia, mons. Emilio Giacomo Cavalieri, in seguito ad un episodio tragico che scosse la fede dei troiani, sinora rimasta sopita. Il corteo processionale, aperto dalla Croce col sudario a cui ha fatto seguito il sacerdote intonante preghiere e canti, è stato caratterizzato dalla presenza di cinque penitenti interamente vestiti ed incappucciati con un saio bianco. Ognuno di essi ha portato una croce sulle spalle e le pesanti catene che sono state legate alle loro caviglie simboleggiano la schiavitù del peccato. I penitenti sono cinque come le piaghe di Cristo crocifisso e per cinque anni non possono né interrompere né sospendere questa usanza, secondo la tradizione.

Durante il loro cammino processionale, i penitenti hanno segnalato la loro presenza di passaggio mediante rumore delle catene che hanno trascinato per terra, inducendo i fedeli al silenzio e al raccoglimento in preghiera per la Passione e Morte di Gesù in croce. Pertanto hanno fatto tappa all’interno delle chiese troiane per visitare e sostare in ginocchio ed in preghiera davanti agli Altari della Reposizione, popolarmente detti “Sepolcri”, dopo aver riposto all’esterno di tali chiese le proprie croci che, alla ripresa del cammino processionale, hanno ricollocato sulle loro spalle.

In serata, come da secolare tradizione, ha avuto luogo la Processione dei Misteri, svoltasi a partire dalle ore 20:00.

Il presente fotoreportage è corredato dalle sottostanti otto immagini che ritraggono:
- le catene ai piedi del primo dei penitenti (foto n. 1);
- uno dei penitenti appena partiti in processione dalla Chiesa di San Basilio magno (foto n. 2);
- i cinque penitenti con altrettante croci sulle spalle e con le catene ai piedi (foto n. 3);
- la Croce col sudario che dà inizio al corteo processionale (foto n. 4);
- l’arrivo della Processione delle Catene dinanzi alla Cattedrale di S. Maria Assunta (foto nn. 5-6);
- uno dei penitenti con le catene ai piedi mentre sale le scale di accesso della Cattedrale, dopo aver riposto la sua croce all’esterno di essa (foto n. 7);
- un momento di preghiera dei penitenti durante la loro visita all’Altare della Reposizione (Sepolcro), allestito all’interno della Cattedrale e precisamente nella Cappella dei Santi Patroni (foto n. 8).

 
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Commenti (2)


  1. Complimenti Michele per questo interessantissimo fotoreportage.
    A presto,
    Maria


  2. Grazie Maria,
    è stata una processione che ti coinvolgeva appieno nella penitenza per la morte di Gesù causata dai peccati dell’uomo. Ed è ciò che ho voluto mettere in risalto con queste immagini.
    Saluti

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