Il porto canale di Pescara non è più navigabile! Purtroppo il fondale basso non permette alle imbarcazioni di manovrare in sicurezza tanto da indurre le autorità ad estendere il divieto di navigazione imposto per navi e pescherecci anche alle barche con propulsione velica. In alcuni tratti dall’area portuale, dove sono state posizionate alcune boe di segnalamento, è possibile camminare anche piedi. L’interdizione riguarda tutta l’area compresa fino a duecento metri dall’imboccatura del porto visto che in quel tratto di mare la melma impedisce l’attracco ai moli.
Pescara purtroppo non è più la porta dell’Abruzzo sull’Adriatico!

Sono interrotti da mesi tutti i collegamenti e la stazione marittima dove capeggia la scritta “Pescara porta dell’Abruzzo sull’Adriatico” è un paese fantasma.
Chiusa, inutilizzata ed abbandonata nel piazzale del porto è la testimonianza del vuoto e della desolazione che inesorabilmente si sostituiscono ai turisti che per anni hanno utilizzato lo scalo pescarese.
Stessa situazione per quanto riguarda il molo nord nella zona della Madonnina. La costruzione della diga foranea ha favorito l’insabbiamento dei caratteristici trabocchi, le caratteristiche costruzioni per la pesca dalla riva.

I trabocchi, che sono parte integrante del paesaggio abruzzese e del porto pescarese, hanno scritto la storia e le tradizioni di quelle terre e di quelle genti, sapientemente immortalati da poeti, scrittori, pittori e tanto cari a D’Annunzio e Cascella, oggi sono cattedrali nel deserto dove l’acqua del mare è stata sostituita da cumuli di sabbia.
Inevitabili le ripercussioni negative su tutte le attività legate all’economia turistica della città e paralisi totale per le aziende legate al settore ittico fortemente penalizzati dalla chiusura del porto.

 
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Commenti (1)


  1. grazie per le notizie, non conoscervo queste difficoltà; ci sono stata quest’estateperfotografare il ponte e i trabocchi. Bel reportage e belle foto

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