Il mulino ad acqua si trova nella valle dei mulini, nel territorio di Palazzolo Acreide, che veniva utilizzato e messo in movimento dalle acque del torrente Purbella. Lo stabile è immerso in una valle incontaminata, con attorno piante di querce e noci. Si macinavano i cereali con l’utilizzo dell’energia idraulica. Negli anni 2000, a seguito di restauri, è stata riattivata l’antica attività molitoria. Lungo la valle si trovano diverse strutture adibite a mulini, spinti dall’energia delle acque del torrente. Il mulino di “Santa Lucia” è il quarto della serie.

In questa struttura, del secolo XVI, è stato allestito il “Museo della macina del Grano”. L’esposizione consente una lettura storica del mulino con le varie tecniche usate e si possono apprendere notizie sulle varie evoluzioni delle procedure utilizzate dell’energia idraulica. Oggi la struttura è gestita dalla “Associazione per la conservazione della cultura popolare degli Iblei”. Il mulino è tuttora funzionante ed è chiamato “Mulino di Santa Lucia” perché i mugnai che lo abitavano erano molto devoti alla “Martire Siracusana”, a cui è legato il culto dell’abbondanza del grano, per via di un miracolo avvenuto a Siracusa (dove sbarcarono dei velieri carichi di grano, mandati da “Santa Lucia”, dopo che il popolo pregò la Santa per far finire la carestia). Lo stabile si presenta simile ad una masseria che si trovano nelle campagne siciliane. La macina del mulino è una grande ruota di pietra sovrastata da un catino in ferro a forma di piramide rovesciata. I chicchi di grano si mettevano all’interno della macina che veniva azionata tramite la corrente del torrente che ne permetteva il funzionamento.

Le foto rappresentano l’immobile, la valle incontaminata con il torrente Purbella.

 
© Riproduzione Riservata
 

Nessun commento

Lascia un Commento