Predappio è sede tre volte all’anno di manifestazioni legate alla biografia di Benito Mussolini: il 29 luglio la nascita, il 28 aprile la morte ed infine il clou, il 28 ottobre, ricorrenza della Marcia su Roma.

Quest’anno, in occasione del 90° anniversario della “Marcia”, la cittadina in provincia di Forlì è stata letteralmente invasa da gente venuta da tutta Italia e anche da alcuni paesi europei come Austria, Spagna, Croazia, Germania. Persone che, organizzatesi in corteo con alla testa una grande bandiera, una grande croce, i gagliardetti della Associazioni Combattentistiche ed infine una vela raffigurante la “Madonna del Fascio”, sono partite da piazza Sant’Antonio e hanno percorso la via del Rabbi fino al cimitero di San Cassiano, dove nei pressi della cappella della famiglia Mussolini, hanno recitato il Santo Rosario, guidate da padre Tam.

La “Madonna del Fascio”, opera realizzata dagli artisti portoghesi Battistini e Silva nel 1928 ha una storia suggestiva. Il bellissimo pannello mosaico dalle dimensioni di metri 3.20 X 2.60 che raffigura la Madonna con Bambino, ai piedi della quale vi sono due angeli che reggono con le mani un fascio Littorio, si trova all’interno dell’asilo Santo Rosa. Questo complesso architettonico venne realizzato a Predappio dal 1925 al 1928 e fu intitolato a Rosa Maltoni, madre di Benito Mussolini. Gli artisti donarono il pannello a Benito Mussolini che in attesa della conclusione dei lavori di ristrutturazione della Rocca della Caminate al quale il mosaico era destinato, dispose che temporaneamente fosse affidato alle suore Orsoline che allora, come ora, avevano cura dell’asilo in questione.

A lavori conclusi, Mussolini decise di lasciare nell’asilo il mosaico, in particolare venne incaricata di custodirlo suor Natalia scomparsa all’età di 90 anni nel 2006. Dopo l’8 settembre 1943, raccontava, suor Natalia, alcuni partigiani erano entrati di prepotenza nell’asilo per distruggere l’opera ma avevano incontrato suor Natalia che coraggiosamente gli si parò innanzi affermando che non si trattava di un fascio Littorio ma di un fascio di rose. Infatti, astutamente, suor Natalia aveva in precedenza coperto il fascio Littorio con un fascio di rose dipinto traendo in inganno i partigiani. Attualmente la Madonna restituita alla sua veste originaria fa bella mostra di sé all’interno dell’asilo. A margine è opportuno menzionare la bella poesia dedicata alla “Madonna del Fascio” da Ada Negri.

Durante la giornata molti hanno visitato anche la casa natale di Benito Mussolini a Predappio e “Villa Carpena” a Carpena – frazione di Forlì, già abitazione privata della famiglia Mussolini.

All’interno di Villa Carpena, sono conservati tutti gli arredi originali dell’epoca, tra i quali merita una particolare menzione lo specchio collocato all’interno della camera da letto di Benito Mussolini e di donna Rachele, sul quale, inspiegabilmente, è facilmente visibile l’immagine del volto del Duce.

Nell’annesso parco si possono notare numerosi reperti tra i quali una copia dell’aereo “Cicogna” con cui fu liberato Mussolini sul Gran Sasso, una statua equestre di Bartolomeo Colleoni ed un tempietto buddista. Altre costruzioni completano il complesso di “Villa Carpena” tra le quali vi è la “casa dei giochi” fatta costruire per i figli più piccoli Romano ed Annamaria.

La villa, abitata da donna Rachele e da Vittorio Mussolini, fino alla loro scomparsa, è aperta al pubblico.

 
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