Il giorno 7 agosto la Chiesa festeggia San Donato, nato a Nicomedia e vescovo di Arezzo, che nella sua vita operò numerosi miracoli e rese concreta la conversione al Cristianesimo di molte persone sinora pagane. Per queste ragioni egli fu martirizzato con la decapitazione proprio in questo giorno dell’anno 362 d. C., al tempo dell’imperatore Giuliano l’Apostata, ultimo difensore del paganesimo contro la dilagante ed inarrestabile affermazione della fede cristiana nei territori del vasto Impero Romano.

Oltre ad Arezzo, tra i comuni italiani che hanno San Donato come patrono vi è Biccari, dove giunse la reliquia del braccio del santo per mano di un abitante di questo paese che la prelevò da una catacomba romana al tempo del Sacco di Roma del 1527. Costui apparteneva alla casa Versillo e all’epoca del fatto militava nell’esercito di Contestabile di Borbone. Dopodichè si chiese e si ottenne da Papa Clemente VII, per mezzo di una sua lettera poi perduta, il permesso di possedere a Biccari questa reliquia. Il prezioso reliquiario d’argento che la contiene e che si porta oggi in processione fu realizzato dopo il furto del 1700 che interessò il precedente reliquiario, i relativi ex voto e le suppellettili sacre, ma non la reliquia del braccio di San Donato.

Inoltre i biccaresi attribuiscono all’intercessione di San Donato l’improvviso calo delle persone decedute per la peste nel 1837 che nel loro paese aveva provocato la morte di 498 persone su cinquemila abitanti. Infatti, come risulta dagli atti ufficiali dello stato civile del Comune, mentre nel luglio di quell’anno i morti erano 330, nel mese seguente e dopo la novena in onore del patrono i morti furono appena 35 e i restanti individui colpiti dal morbo guarirono.

Attualmente la processione di San Donato ha luogo il 7 agosto di ogni anno, alle ore 18 e parte dall’ottocentesca Chiesa Madre di Maria SS. Assunta. Qui la statua del santo viene esposta alla venerazione dei fedeli durante la novena e per tutto il periodo della festa sull’apposito trono parato a festa che sovrasta l’altare maggiore. Per il resto dell’anno essa si conserva sul relativo altare, posto alla testata del transetto di destra. San Donato è vestito con abiti vescovili dal colore rosso vivo mentre regge con la mano sinistra il pastorale e con la destra la chiave della città di Biccari, che gli fu aggiunta nel XVII centenario del suo martirio (agosto 1962-1963), come ricorda la lapide della facciata della medesima Chiesa Madre.

Alla processione di San Donato che si snoda per le principali vie e piazze biccaresi partecipano numerosi abitanti del paese ed i loro concittadini emigrati che vi fanno ritorno durante l’estate. In essi è molto sentito il culto del santo e procedono in processione in preghiera e con compostezza e decoro. Alla croce che apre il corteo fanno seguito i devoti disposti su due file laterali, i ragazzini delle prime comunioni, il reliquiario del braccio di San Donato, il sindaco e le autorità locali, i confratelli, il clero, la statua di San Donato e la banda che cura gli accompagnamenti musicali. La santa messa in questo caso ha luogo al rientro della processione ed è animata dalla Corale “S. Cecilia”, sempre di Biccari.

Ogni cinque anni la processione di San Donato è accompagnata dai simulacri degli altri Santi e degli Arcangeli. L’ultima volta è stata nell’anno 2010.

Il presente fotoreportage è corredato dalle sottostanti dieci immagini che illustrano:
il reliquiario del braccio di S. Donato dopo essere appena uscito dalla Chiesa Madre di Maria SS. Assunta (foto n. 1);
i confratelli di S. Donato mentre si avviano in processione (foto n. 2);
la statua di San Donato vescovo mentre sta per avviarsi in processione dopo essere appena uscita dalla Chiesa Madre (foto n. 3);
il sindaco di Biccari, avv. Gianfilippo Mignogna, e le autorità locali mentre proseguono in processione dietro al reliquiario del braccio di S. Donato (foto n. 4);
la statua di San Donato vestita con abiti vescovili dal colore rosso vivo (foto n. 5);
vedute dall’alto della processione di San Donato dalla terrazza di Via Fuori Porta Pozzi (foto nn. 6-7-8-9-10)

 
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