Il 28 luglio la Chiesa festeggia San Nazario, un giovane legionario romano vissuto nel I sec. d. C., il quale nei pressi di Milano subì il martirio (insieme a San Celso) con la decapitazione, per aver diffuso il Cristianesimo e per aver sostenuto con forza la sua incrollabile fede in Dio durante il processo a suo carico. Il nome Nazario, che è di origine ebraica, significa appunto “consacrato a Dio”.

Secondo la tradizione San Nazario, durante una sua missione evangelizzatrice, passò proprio nel luogo dove oggi sorge il santuario a lui dedicato, presso il torrente Càldoli nel territorio del Comune di Poggio Imperiale. In questo luogo al posto del santuario vi erano un tempio pagano dedicato a Podalirio e una sorgente termale presso il suddetto torrente, le cui acque erano già note per le particolari proprietà curative per le persone ed gli animali. San Nazario qui si lavò i piedi e le gambe per sanare le piaghe che si era procurato col lungo cammino, mentre stava appoggiato su un cippo di pietra, oggi conservato dinanzi all’altare maggiore del santuario attuale.

Questo edificio di culto è stato costruito tra il 1967 ed il 1970 su progetto di Antonio D’Amico, artista sanseverese, per iniziativa di don Giovanni Giuliani, all’epoca dei fatti parroco della Chiesa Madre di San Placido di Poggio Imperiale, e sotto l’auspicio dell’allora vescovo protempore di San Severo mons. Valentino Vailati. La vecchia e piccola Cappella di San Nazario, risalente ai secoli XI-XIII e ricostruita dopo il terremoto del 1627, era divenuta ormai pericolante e malandata e si preferì demolirla per sostituirla con la chiesa attuale e le sue pertinenze.

In questo luogo sacro nei giorni 27 e 28 luglio di ogni anno affluiscono in pellegrinaggio migliaia di persone provenienti non solo da Poggio Imperiale ma anche dalle vicine Lesina, Apricena, San Nicandro Garganico, San Marco in Lamis. Gli ex-voto presenti nella sala del pellegrino, a sinistra della chiesa, sono la testimonianza evidente delle numerose grazie attribuite da costoro a San Nazario.

Nel giorno della vigilia della festa, il 27 luglio, i pellegrini più fedeli alla tradizione si recano qui in pellegrinaggio a piedi pregando e cantando un inno popolare dialettale in onore del santo, dal titolo “Lu ped d Sant Lazzàr” (trad. il piede di San Nazario). Con questo canto popolare i fedeli esprimono la loro adorazione per il piede, le mani e il volto del santo, nonchè per il buon Gesù e per il Cuore di Maria e inoltre invocano il loro aiuto. Al termine del pellegrinaggio a piedi dei devoti di Poggio Imperiale e Lesina viene celebrata la Santa Messa a partire dalla mezzanotte.

Nel giorno seguente, il momento più atteso è la S. Messa solenne delle ore 10:30, cui fa seguito la processione della statua di San Nazario, realizzata ad Ortisei in legno di cirmolo alpestre. Quest’anno (2012), la solenne celebrazione eucaristica è stata presieduta dal vescovo della diocesi di San Severo, mons. Lucio Renna, il quale durante l’omelia ha parlato della vita del santo martire, esaltando le sue virtù di fede cristiana e invitando i fedeli a seguire l’esempio. Al termine della funzione religiosa, mentre i portatori prelevavano la statua di S. Nazario per condurla in processione, il coro giovanile della Parrocchia di San Placido di Poggio Imperiale ha intonato il canto popolare dialettale “Lu ped d Sant Lazzàr”.

Dopodichè ha avuto luogo la processione del simulacro di San Nazario che si è snodata nell’area antistante al santuario passando inizialmente dinanzi alle stazioni raffiguranti gli episodi più significativi della vita di Gesù, poi tra le bancarelle dei venditori ambulanti, ed infine affianco al torrente Càldoli.

Il corteo processionale è stato preceduto dal gonfalone del Comune di Poggio Imperiale a cui hanno fatto seguito il rispettivo parroco don Luca De Rosa ed il sindaco Rocco Lentinio. La statua di S. Nazario è stata portata a spalla dai devoti-portatori che si sono alternati lungo il percorso ed è stata seguita dai pellegrini in preghiera.

Al termine della processione la statua ha sostato dinanzi alla chiesa del santuario mentre il coro giovanile di Poggio Imperiale ha nuovamente intonato “Lu ped d sant Lazzàr”, dopo la benedizione finale del parroco don Luca De Rosa.

Inoltre nei due giorni della festa i fedeli hanno potuto anche visitare, all’interno del locale a destra della chiesa, la mostra fotografica itinerante “Feste Patronali: colori e suoni della tradizione”, organizzata dal Centro Studi Tradizioni Popolari ”Terra di Capitanata” di San Severo in collaborazione con l’Associazione “Valorizziamo San Severo” e la Biblioteca Comunale “Minuziano”.

Il presente fotoreportage è corredato dalle sottostanti dieci immagini che ritraggono:
un momento della S. Messa precedente alla processione (foto n. 1);
la statua di S. Nazario mentre viene sistemata dai portatori su un basamento per essere condotta in processione (foto n. 2);
la statua del santo in processione col relativo santuario alle sue spalle (foto n. 3);
il Gonfalone del Comune di Poggio Imperiale che apre il corteo processionale (foto n. 4);
il parroco ed il sindaco di Poggio Imperiale mentre procedono dinanzi alla statua di S. Nazario (foto n. 5);
i pellegrini che seguono il santo in processione (foto n. 6);
la statua di S. Nazario al termine della processione e prima della ritirata in chiesa (foto n.7);
l’inno popolare “Lu ped d Sant Lazzàr” (foto n.8);
il coro giovanile della Parrocchia di S. Placido di Poggio Imperiale mentre intona questo canto al termine della processione (foto n. 9);
una foto di gruppo del medesimo coro giovanile (foto n. 10).

 
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