Dato il caldo quasi estivo degli ultimi giorni, la stagione primaverile è in anticipo. Con lei è in anticipo anche la fioritura di alcuni alberi tra cui il meraviglioso ciliegio e la meravigliosa magnolia giapponese. Insieme a loro anche tanti altri alberi e fiori dai colori sgargianti che arricchiscono così il fantastico giardino di Ninfa, a Cisterna di Latina, che proprio per l’anticipo floreale in via straordinaria, in un giorno non previsto dal programma, ha aperto i suoi preziosi cancelli al pubblico.

E’ stato quindi inevitabile ed irresistibile l’appetitoso invito prospettato. Giornata nuvolosa, in un primo momento incrementata anche di qualche gocciolina dispettosa, ma colori e profumi non sono mancati tra il biancheggiare dei piccoli rivi d’acqua qua e là gorgoglianti. Il verde dei vialetti, degli arbusti e delle prime foglioline, si sono mescolati a tutte le tonalità del rosa, del fucsia e dei colori più decisi di calle, primule e camelie. E tra loro la magia dei ruderi di un borgo di altri tempi che racconta ancora meravigliosamente la sua storia.

Il giardino di Ninfa è stato dichiarato Monumento Naturale dalla Regione Lazio nel 2000 al fine di salvaguardare il giardino storico di fama internazionale e l’habitat costituito dal fiume Ninfa.
L’istituzione del Monumento Naturale è l’ultima tessera di un percorso che ha avuto inizio in epoca romana. Nei pressi dell’attuale giardino fu costruito un tempio dedicato alle divinità delle acque sorgive, le Ninfe Naiadi, da cui l’omonimo fiume Ninfa.

Quest’area assunse un ruolo strategico perché si trovava ai piedi dei Monti Lepini e costituiva così l’unico collegamento alle porte di Roma che conduceva al sud della penisola nel periodo in cui la Via Appia era ricoperta dalle paludi.

Diverse e potenti famiglie si alternarono nel suo governo finché nel 1294 salì al soglio pontificio Benedetto Caetani, Papa Bonifacio VIII che aiutò suo nipote Pietro II Caetani ad acquistarla, segnando l’inizio della presenza dei Caetani nel territorio pontino e lepino.
Nel 1382 Ninfa fu saccheggiata e distrutta da parte di Onorato Caetani e a causa della malaria che infestava la pianura pontina, la città non fu più ricostruita.

Ma Ninfa non fu però del tutto dimenticata. Alla fine dell’Ottocento i Caetani tornarono nei possedimenti da tempo abbandonati.
Ada Bootle Wilbraham con i suoi due figli, si occuparono di Ninfa decidendo di crearvi un giardino in stile anglosassone. Bonificarono le paludi, estirparono gran parte delle infestanti, piantarono i primi alberi e restaurarono alcune rovine, e il municipio dell’originario borgo medievale, divenne la casa di campagna della famiglia.

Marguerite Chapin, moglie di Roffredo Caetani, continuò la cura del giardino. L’ultima erede e giardiniera fu Lelia, figlia di Roffredo Caetani. Donna Lelia morì nel 1977, ma prima della sua morte decise di istituire la Fondazione Roffredo Caetani al fine di tutelare la memoria del Casato Caetani, di preservare il giardino di Ninfa e il castello di Sermoneta, e di valorizzare il territorio pontino e lepino.

Il Giardino di Ninfa è aperto al pubblico soltanto alcuni giorni dell’anno al fine di proteggere il suo delicato equilibrio ambientale.
E’ aperto da aprile a ottobre, il primo sabato e domenica del mese, la terza domenica di aprile, maggio e giugno e la prima domenica di novembre.
Nei giorni di apertura al pubblico, l’ingresso è senza prenotazione ed è regolato da visite guidate, anch’esse senza prenotazione, con partenza ogni dieci minuti
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Domenica delle Palme 1° aprile 2012. Apertura straordinaria per la fioritura dei ciliegi. Un richiamo irresistibile derivato da uno spettacolo che appaga pienamente la voglia di colore, di aria e di profumi ai piedi della città di Norma e sotto quel colle che dà vita al protagonista di tutto questo: il fiume Ninfa.

 
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Commenti (3)


  1. Un racconto affascinante e coinvolgente. Nonostante io non abbia mai avuto la fortuna e l’opportunità di visitare il Giardino di Ninfa, leggendo la descrizione di questo reportage mi sono sentito trasportato in quei luoghi e sono riuscito a vederli prima ancora di guardare le foto inserite. Complimenti all’autrice per lo scorrere del racconto e per l’entusiasmo con il quale ha descritto tutto ciò che ha immortalato nelle fotografie.


  2. Grazie flipper per il tuo piacevole commento!


  3. Invito raffinato, complimenti

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