Noto già agli antichi Romani come Lacus Pantanus per le sue caratteristiche tipicamente lagunari piuttosto che lacuali, il Lago di Lesina coi suoi 51,4 kmq è il 9° lago d’Italia per estensione ed il secondo in Puglia e nel Meridione dopo il vicino Lago di Varano (60,5 kmq).

Compreso interamente nel territorio comunale di Lesina, il lago si situa all’estremità nordoccidentale del Promontorio del Gargano estendendosi in senso allungato da ovest ad est per 22 km con un’ampiezza media di 2,4 km. Il suo profilo planimetrico è contraddistinto da due bacini: il minore ad occidente con a sud la penisola che ospita la cittadina di Lesina, ed il maggiore, denominato Sacca Orientale, sviluppato in prevalenza nel senso longitudinale ovest-est con due insenature a sud e a sudest.
In quest’ultima parte del lago è ospitata la Riserva Naturale omonima, istituita nel 1981, che si estende per 930 ettari e fa parte integrante del Parco Nazionale del Gargano.

Il Lago di Lesina è separato dal Mare Adriatico da un cordone sabbioso e boscoso denominato Bosco Isola, lungo 27 km e largo da 1 a 2 km, il quale ha preso forma nel corso dei millenni per effetto delle correnti marine che, muovendosi da nord a sud ed incontrando come ostacolo il Gargano, hanno qui depositato le sabbie dei fondali marini.
Alla formazione di tale cordone tra il lago ed il mare hanno anche contribuito i depositi alluvionali del fiume Fortore.

Tuttavia il lago comunica col mare per mezzo dei canali Acquarotta a nord ovest (antica foce del fiume Fortore) e Schiapparo a nordest, a tre quarti del suddetto cordone litoraneo. Oltre a ricevere l’acqua salata dal mare il lago è anche alimentato dalle acque dolci provenienti dai fiumi Lauro e Zannella e dei torrenti Cammarata, Canimpiso, Capatosta, La Fara, Pilla e Pontone.
Questi corsi d’acqua insieme al Fortore in passato e alle attuali idrovore di Lauro e La Pilla (che drenano i terreni circostanti) hanno contribuito anch’essi alla formazione del lago accumulando i loro sedimenti. A ciò si aggiunge il contributo acquifero delle falde freatiche sottostanti, delle acque meteoriche e dell’evaporazione estiva.

Le rive del Lago di Lesina sono in leggera pendenza ed i fondali sono bassi e melmosi con una profondità media di circa 70 cm con punte di 150-180 cm, facendolo risultare il lago meno profondo d’Italia.

Tutte queste caratteristiche fanno sì che il Lago di Lesina si componga sia di distese di acque libere sia di formazioni lagunari salmastre, ragion per cui questo invaso naturale ha più le caratteristiche di una laguna che di un lago vero e proprio, costituendo una zona umida di rilevante interesse naturalistico sia per le numerose specie vegetali lagunari e faunistiche, in particolare quelle ornitologiche ed ittiche.

Tra le specie ornitologiche che qui nidificano si menzionano i gabbiani rosei, la garzette, i mignattai, i fenicotteri, le avocette, i cavalieri d’Italia, i martin pescatore, le spatole, i falchi di palude. Tra le specie ittiche si annoverano i letterin, i cefali, i gamberi, le aguglie, le orate, le spigole e soprattutto le anguille che hanno per secoli costituito quasi l’unica fonte di reddito per Lesina e che sono gustate a tavola proprio in questi periodi natalizi.

Sulle superfici d’acqua del lago presso l’abitato di Lesina, affiorano i sistemi per la pesca delle anguille che avviene tra ottobre e gennaio. Tali sistemi di pesca sono costituiti da reti e sbarramenti lignei utili ad incanalare in modo obbligato le anguille nei bertovelli (contenitori immersi in acqua per conservare le anguille vive fino alla fine della pesca) i quali sono posti ad intervalli lungo gli stessi sbarramenti.
I sandali sono invece le tipiche imbarcazioni usate dai pescatori lesinesi per solcare il lago.

Il presente fotoreportage, realizzato dall’arch. Michele Nardella di S. Giovanni Rotondo (FG), si compone della presente descrizione e delle sottostanti dieci immagini ritraenti:
• lo specchio d’acqua del lago con le strutture per la pesca delle anguille (foto nn. 1-2);
• le moderne case di Lesina Marina che stando sul cordone tra il lago ed il mare fanno da sfondo all’isolotto di San Clemente, sormontato da una croce ed antica sede del convento omonimo di cui rimangono le fondamenta sommerse (foto n. 3);
• i gabbiani a riposo sui pali affioranti dal lago (foto n. 4);
• i sandali, tipiche imbarcazioni lesinesi (foto nn. 5-6);
• il tramonto sul lago (foto n. 7);
• Lesina ed il suo lago nell’ora blu (foto n.8);
• un gabbiano mentre nuota sulle calme acque lacustri (foto n. 9);
• una garzetta mentre sta per spiccare il volo (foto n. 10).

 
© Riproduzione Riservata
 

Commenti (2)


  1. splendide atmosfere crepuscolari, un posto dove rasserenare lo spirito. Immagini da Superquark :-)


  2. Grazie Marcello. Quel pomeriggio di domenica scorsa il cielo sereno si era colorato di varie tonalità di rosa e di celeste, mirabilmente riflesse dal lago che era piatto. Indimenticabile e suggestivo è stato il tramonto con le sue sfumature rosse, arancioni, grigie e blu. Saluti.

Lascia un Commento