Riomaggiore, il borgo più orientale delle Cinque Terre, fu fondato da un gruppo di profughi greci giunti nel periodo di Leone III (VIII sec.). Si sviluppa lungo la stretta valle del torrente, ora coperto, Rio Maggiore, l’antico Rivus Major, dal quale prende il nome il borgo, tra il mar Ligure ed il Monte Zatta. Il suo territorio è strutturato a gradoni, come tutti i borghi situati in valli torrentizie. Appartengono a Riomaggiore le tre frazioni di Manarola, Volastra e Groppo.

Il centro storico, risalente al XIII sec. e come gli altri quattro borghi delle Cinque Terre, è composto da case-torri, costruite in verticale e deliziosamente colorate. Tutte le abitazioni hanno due entrate: una sulla facciata a livello del vicolo, l’altra sul retro all’altezza della strada superiore, per garantire, nel 1500, una via di fuga in caso di attacco da parte dei saraceni.

Nella parte alta del paese è stata edificata su commissione del Vescovo di Luni, nel 1340 la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, a pianta basilicale, con pilastri in stili diversi e con le due porte gotiche. Nel borgo meritano una sosta l’oratorio di Santa Maria Assunta del 1500, l’oratorio di Sant’Antonio Abate, l’oratorio di San Rocco e i ruderi del Castello del XV e XVI sec..
Dal nuovo quartiere della stazione, lungo il torrente Rio Finale, si parte per la famosa, rilassante e suggestiva “via dell’Amore” che unisce Riomaggiore a Manarola, e dalla quale si gode di uno spettacolare panorama scandito dal rumore delle onde sull’alta scogliera e dalle agave sulle cui foglie molti turisti hanno testimoniato la loro presenza. Vi è persino un trono per gli innamorati che intendono farsi immortale in una foto ricordo.

“Manarola”, sebbene sia una delle tre frazioni di Riomaggiore merita una particolare menzione, perché fa parte dei Cinque Borghi delle Cinque Terre. Si estende nel tratto terminale della valle del torrente Groppo. Il suo nome deriva dal latino “Manium arula” cioè tempietto dedicato ai Mani. Ha origini molto antiche e fu fondata probabilmente da un insediamento romano.

Il centro storico è costituito da case-torri, variopinte, una ridosso all’altra su di un costone roccioso scuro di vitigni e ulivi a picco sul mare e costruite su un intreccio di stretti carrugi paralleli collegati fra loro da scalinate in ardesia. Nella Piazza Papa Innocenzo IV si trovano la chiesa di San Lorenzo, 1338, in stile gotico-ligure, interno barocco diviso in tre navate e dalla volta a botte; il Campanile Bianco a pianta quadrata, XIV esc. – antica torre di avvistamento e difesa; il quattrocentesco Oratorio dei Disciplinati della Santissima Annunziata; l’antico ospedale di San Rocco e nella parte bassa di Manarola, il vecchio mulino o frantoio, restaurato dal Parco Nazionale.

Nei quadri del pittore fiorentino Telemaco Signorini sono stati rappresentati gli incantevoli angoli di caratteristici vicoli e scalinate di Riomaggiore.

Riomaggiore, in un’area mediterranea naturale e incontaminata racchiusa da due promontori, fa parte del Parco Nazionale delle Cinque Terre e dal 1997 è Patrimonio dell’Umanità tutelato dall’Unesco. Il borgo offre spettacolari panorami, rilassanti e interessanti passeggiate alla scoperta di angoli suggestivi, visite alle chiese, ruderi di castelli e torri, gite in barca, bagni nelle acque cristalline in baie, anfratti ed incantevoli spiaggette insieme ad una cucina e vini di prima qualità, tra i quali il vino delle Cinque Terre cantato dal Petrarca.

Anche se il recente disastro accaduto a questi luoghi incantevoli li ha deturpati, si spera che presto tutto ritorni come nelle foto del presente reportage e video.

Come arrivare:
AEREO (gli aeroporti più vicini “Cristoforo Colombo” di Genova e il “Galileo Galilei” di Pisa) -
TRENO intercity per Riomaggiore e Monterosso; Treno locale per tutte le Cinque Terre -
AUTO uscita casello autostradale Carrodano-Levanto – autostrada A12 Genova-Livorno per Monterosso a Mare e Vernazza; autostrada uscita La Spezia / strada panoramica litoranea (SP 370) per Corniglia, Manarola e Riomaggiore

 
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Commenti (4)


  1. Le foto 1 – 2 – 3 – 4 – 5 sono di Riomaggiore;
    la n. 6 è la Via dell’Amore;
    le foto n. 7 – 8 – 9 – 10 sono di Manarola


  2. Più volte ho percorso la “via dell’amore”, l’ultima volta l’11 giugno del 2002: ho una tristezza nel cuore al pensiero del disastro che si è abbattuto su questo meraviglioso angolo della nostra Italia.
    Mi rimangono solo le diapositive a ricordo!


  3. io l’ho appena percorsa – 4 giugno scorso – e mi rimangono queste foto, e sono contenta di aver esagerato negli scatti perchè adesso ne ho tante per ricordo ma come augurio che tutto torni come prima – ciao


  4. Mi auguro anch’io che possano tornare a splendere nella loro solarità affinchè possano goderne i nostri figli!

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