Al centro del Parco Old Calabria, che si estende dal Pollino a Crotone, nel cuore della Sila Grande, equidistante dai due estremi del parco nei pressi di Camigliatello (frazione del comune di Spezzano) sorge una residenza baronale del XVIII secolo abitata sino agli inizi dello scorso secolo dai Baroni Barracco: è il Casino di Torre Camigliati, una costruzione a tre piani con annessi dei casolari ed una immensa vaccheria, il tutto immerso nel verde del parco di 60 ettari di estensione.

Dopo vari decenni di abbandono, le strutture edilizie sono state oggetto di un accurato restauro e dal 2001, nei mesi estivi, vi hanno luogo incontri culturali promossi dalla Fondazione Napoli Novantanove la cui presidente è la baronessa Mirella Barracco.

Il pianterreno della Torre ospita una mostra fotografica di Mimmo Jodice, foto scattate sui luoghi del Grand Tour di Calabria, traendo ispirazione dai diari di viaggi di Norman Douglas descritti nel suo libro “Old Calabria”.

La grande vaccheria ospita un museo sui generis: “La nave della Sila”, voluto dalla Fondazione Napoli Novantanove. Esso vuole raccontare il grande flusso migratorio degli Italiani, di ogni regione, verso terre lontane oltre oceano, attraverso una eccezionale raccolta di foto antiche, di illustrazioni e copertine di vecchie riviste che testimoniano i sacrifici a cui furono sottoposti i nostri emigranti nella speranza, spesso disillusa, di trovare una esistenza migliore all’estero.

Non vi sono parole per descrivere le emozioni che si provano dinanzi alla testimonianza delle avventure, disavventure, tragedie ed umiliazioni subite dai nostri connazionali: la stessa situazione, ed anche peggiore, di quella che vivono oggi gli immigranti extra-comunitari che sbarcano in Italia.

Consiglio di effettuare una visita a questo sito monumentale di interesse nazionale, tenendo presente che si può usufruire di ospitalità negli appartamentini realizzati nei casolari adiacenti al Casino.

1-2-3 Casino di Torre Camigliati
4 scalinata
5 un viale del parco
6-7-8 museo “La Nave della Sila”
9 silos adiacenti alla vaccheria
10 itinerario del Gran Tour di Old Calabria

 
© Riproduzione Riservata
 

Commenti (3)


  1. Dev’essere stata un’esperienza toccante quella del Museo “La nave della Sila”, ti capisco perchè mi è capitato di vedere la stessa cosa in altri contesti, ad esempio la casa-museo di Joe Petrosino a Padula, su cui ho scritto un articolo nel Blog che puoi leggere qui: http://rete.comuni-italiani.it/blog/search/petrosino

    Sono d’accordo con te sul fatto che i nostri connazionali migrati nei paesi d’oltreoceano abbiano subito umiliazioni e soprusi ben lontane da quello che avviene oggi.
    Tuttavia, credo che oggi qualcosa vada migliorato dal punto vista della rapidità burocratica nel verificare o meno la possibilità di accogliere migranti e profughi. E’ inaccettabile che queste persone debbano aspettare mesi e mesi, chiusi nel centri d’accoglienza, per avere una risposta.


  2. Queste iniziative sono estremamente importanti, è grazie alla memoria storica che è possibile non commettere gli errori già fatti in passato. Purtroppo la memoria storica spesso dura solo una generazione. Penso sia un’ottima opportunità quella che proponi.


  3. A Marcello:
    anch’io ho visto la mostra su Petrosino nella Certosa di Padula e mi suscitò tanta commozione. Questa sull’emigrazione mi ha particolarmente toccata perchè tra gli emigrati di inizio novecento vi è stato anche il mio nonno paterno.
    Non ho potuto fotografare l’interno perchè il divieto era tassativo: il fotografo del libro in vendita si è riservata l’esclusività. Ma ti assicuro che l’allestimento è davvero particolare: riproduce lo scafo d’una nave con anche i fumaioli, di cui uno riproduce la cabina in cui venivano ammassati i nostri emigranti. Chi avrà il piacere di visitare questo sito troverà ulteriori sorprese.

Lascia un Commento