Il centro storico di Poppi è indubbiamente dominato dalla mole del famoso Castello dei Conti Guidi (oggi Palazzo Pretorio) la cui costruzione iniziò alla fine del XII secolo e fu completata nel XIII secolo con l’intervento anche (secondo la tradizione) di Arnolfo di Cambio.

Da allora il castello è stato oggetto di rimaneggiamenti ed ampliamenti e l’attuale configurazione è conseguente ai restauri a cui è stato sottoposto all’inizio del XX secolo.

Il Castello è posto in cima al colle con davanti un ampio spazio detto “Pratello” ed ha al centro l’alta torre campanaria che lo divide in due parti di cui quella di destra è più antica ed ha una sola fila di bifore mentre quella di sinistra, più recente, ne ha due.

Breve descrizione dell’interno del Castello.
Il Castello presenta un largo fossato di cinta al termine del quale c’è il portale di ingresso, detto del “Leone” perché sormontato da un leone in pietra datato 1447, che consente l’accesso all’elegante cortile.

Il cortile presenta alle pareti numerosi stemmi, in pietra od in terracotta invetriata d’arte robbiana, dei vicari fiorentini che hanno governato su Poppi nel periodo del dominio di Firenze.

Sempre nel cortile sono presenti una tavola in pietra dalla quale vicari amministravano la giustizia (con dietro un pregevole affresco) ed i ballatoi in legno con avanzi dei mensoloni e del soffitto originali.

Per salire ai piani superiori c’è una caratteristica scala scoperta con alla base un “Marzocco” in pietra (classico emblema di Firenze) ed in cima una statua-cariatide del conte Guido di Simone da Battifotte oltre ad un’interessante colonna eccentrica di sostegno al tetto, poggiante su mensole sovrapposte e sporgenti l’una sull’altra, con centro di gravità proiettato nel vuoto.

Al primo piano del Castello ci sono la Biblioteca ed il grande Salone; entrambi i locali rivestono notevole importanza storica in quanto nella Biblioteca sono conservati numerosi volumi mentre nel Salone sono presenti pregevoli opere d’arte.

In particolare nella Biblioteca sono visibili (e non fotografabili) circa 20 mila volumi, 519 manoscritti e 784 incunaboli; fra questi meritano una citazione le opere di Orazio (con note marginali), una “Summa super Decretalia”, ed il “Pomarium” di Riccobaldo da Ferrara, che è un “unicum” prezioso.

Nel salone, il cui soffitto è fatto a capriate dipinte, sono visibili l’Assunzione con i Santi Girolamo e Tommaso (terracotta robbiana), la Madonna con il Bambino (della scuola del Botticelli) ed altra Madonna con il Bambino e 2 sante (tondo di scuola umbro-toscana).

Al secondo piano di particolare interesse storico-artistico ci sono l’antica Cappella decorata di affreschi di scuola fiorentina del XIV secolo, la Sala Grande, con alcune decorazioni pittoriche e un lavabo in pietra del 1469 ed una Saletta con un camino rinascimentale del XVI secolo.

La visita del Castello si conclude con la salita in cima alla Torre Campanaria dalla quale è possibile ammirare un bellissimo panorama del paese di Poppi e di tutta la vallata del Casentino.

Le foto illustrano il Castello e sue opere descritte.

 
© Riproduzione Riservata
 

Commenti (3)


  1. Complimenti anche per questo reportage, una curiosità: lo scorcio delle scale mi ricorda un pò il quadro di Escher.


  2. Grazie per i complimenti; per quanto riguarda la tua curiosità evidenziata non posso risponderti in merito perchè (lo ammetto) non conosco il quadro di Escher che citi.


  3. Complimenti, bel reportage.
    Così ho “visitato” il castello di Poppi.

Lascia un Commento