Il complesso abbaziale è situato nel territorio comunale di Monte Sant’Angelo, da cui dista nove chilometri, e precisamente sull’orlo dell’omonimo vallone in posizione stupendamente panoramica su Manfredonia ed il suo golfo nonchè sul Tavoliere, i Monti Dauni, il Vulture, le Murge e la costa pugliese fino a Bari.

Per quanto riguarda le notizie storiche, già nel VI secolo dopo Cristo veniva costruito in loco un primo complesso monastico da parte del Papa San Gregorio Magno e le numerose cavità presenti presso di esso venivano utilizzate come eremi.
Circa tre secoli dopo la distruzione saracena del IX secolo, venne costruita la nuova abbazia, al posto del precedente luogo di culto, per iniziativa di San Giovanni da Matera che era venuto in pellegrinaggio presso il celebre Santuario di S. Michele Arcangelo di Monte S. Angelo. Il santo materano fondò presso la rinata abbazia l’Ordine degli Eremiti Pulsanesi, detti anche gli “Scalzi”. Essi si rifacevano scrupolosamente alla regola di San Benedetto seguendo anche la tradizione monastica orientale, già presente nel luogo oltre a quella latina, e alternavano la vita cenobitica in abbazia a quella eremitica nei 24 eremi ricavati in grotte o costruiti presso di esse e distribuiti nelle vicinanze dell’abbazia e nei sottostanti e profondi valloni, dalle pareti alte e quasi verticali.

L’abbazia venne costruita nelle forme attuali, in stile romanico, dal Beato Gioele di Monte S. Angelo, terzo abate pulsanese, con la chiesa che presenta all’esterno il portale due finestre ed un rosone finemente scolpiti a fogliami mentre l’interno è a navata unica, voltata a botte e ritmata da archi trasversali su pilastri con capitelli scolpiti, ed il presbiterio è ricavato in una grotta. Essa fu dedicata, nel 1177, alla Madre di Dio dal Papa Alessandro III che consacrò l’altare quadrato bizantino, uno dei pochi presenti in Italia. Nel contempo l’Abbazia di S. Maria di Pulsano, casa madre del suddetto ordine monastico, si arricchì di opere d’arte ed anche di proprietà immobiliari e di una quarantina di monasteri sparsi tra la Puglia, la Toscana e le isole croate di Hvar e Mljet. Tale prosperità durò fino al XIV secolo quando l’ordine monastico pulsanese si estinse sotto il pontificato di Martino V.

Le strutture architettoniche dell’abbazia pulsanese furono però gravemente danneggiate dal terremoto del 1646. Di esse oggi si ammirano le rovine di parte del complesso monastico e la chiesa che fu accorciata nella sua lunghezza a causa del crollo della sua parte anteriore.

Ai danni del terremoto del 1646 si accompagnò il progressivo abbandono dell’abbazia, che già fu data in Commenda a vari cardinali, fino alla soppressione murattiana degli ordini monastici, avvenuta nel 1809. Ne seguì poi anche l’incuria e il proliferare di furti ed atti vandalici che impoverirono l’abbazia delle sue opere d’arte tra cui l’icona medievale della Madre di Dio di Pulsano, rubata nel 1966, non più ritrovata ed oggi sostituita da una copia realizzata dall’artista locale Matteo Mangano.

Solo a partire dal 1997 il complesso abbaziale riprese a vivere, dopo un’intensa attività di volontariato che si concluse con l’insediamento dell’attuale comunità monastica, birituale latina e bizantina. L’antica abbazia fu restaurata e dotata di una biblioteca, di una foresteria e di una scuola iconografica dove si tengono i corsi di pittura per le sacre icone secondo la tradizione orientale.

Il presente foto reportage è stato realizzato dall’arch. Michele Nardella di San Giovanni Rotondo (FG) in occasione della festa della Madonna di Pulsano (8 settembre). Esso si compone di otto immagini che raffigurano rispettivamente: il complesso abbaziale nella sua interezza, il portale d’ingresso, i resti delle strutture abbaziali, la facciata della chiesa al di sopra del portale, l’interno, l’altar maggiore settecentesco con le icone della locale scuola pittorica, l’Eremo del Mulino (dove gli eremiti producevano il pane per sè) e l’Eremo della Rondinella (raggiungibile solo dagli scalatori).

 
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Commenti (3)


  1. La foto dell’ eremo della Rondinella è spettacolare! Complimenti :-)


  2. Belle le foto e interessante l’articolo :-)


  3. Si salutano e si ringraziano Marcello e Paola per i commenti espressi.

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