Il patrimonio culturale quale simbolo dell’Italia unita. E’ il messaggio che sottende l’incontro di domani, alle 11, all’Auditorium degli scavi di Pompei.

Inserita nel programma di celebrazioni del 150º Anniversario dell’Unità d’Italia promosso dalla Soprintendenza Speciale per i Beni archeologici di Napoli e Pompei, l’iniziativa nasce con l’intento di illustrare ai visitatori le correlazioni esistenti tra l’archeologia vesuviana e il processo di unificazione dell’Italia, recuperando alla memoria gli interventi che Garibaldi attuò per gli scavi di Pompei e in generale per i beni Culturali campani unitamente ad alcuni significativi episodi che hanno accompagnato i primi momenti dell’Unità d’Italia.

Episodi che testimoniano il ruolo particolare che il sito pompeiano ebbe nel processo di unificazione grazie all’opera di Garibaldi e alle intuizioni di un intellettuale europeo come Alessandro Dumas da lui nominato “direttore onorario degli scavi di Pompei”, ma soprattutto confermano la centralità del patrimonio culturale italiano nell’idea di nazione unita che portarono avanti Garibaldi prima e Vittorio Emanuele II successivamente.

Nel corso dell’incontro sarà presentato il volume “Una camicia rossa a Pompei” del giornalista Carlo Avvisati. Introdurrà il direttore degli scavi Antonio Varone cui seguiranno gli interventi dell’archeologo Ernesto de Carolis, direttore del Laboratorio di restauro, e dell’architetto Carmela Mazza dell’Ufficio Tecnico della Soprintendenza.

Dal 25 marzo, inoltre, l’Auditorium degli Scavi di Pompei ospita la mostra didattica “Gli scavi vesuviani e la formazione dell’Unità d’Italia”, mostra riproposta attraverso pannelli e opuscoletti didattici anche presso i siti archeologici di Ercolano, Oplontis, Stabia e presso l’Antiquarium di Boscoreale.

 
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