Sono datati 1151 i primi documenti che rilevano l’esistenza di un castello nel piccolo paesino di Issogne, ma la vera vita del castello inizia nel 1480 quando Luigi di Challant avviò i lavori per la ristrutturazione e l’ampliamento del maniero. Fu il Priore Giorgio di Challant-Varey, cugino di Luigi, a prendere la direzione dei lavori. Oltre ai nuovi ampliamenti, Giorgio fece costruire un enorme fontana a forma di melograno nel cortile e fece affrescare tutto il porticato con scene di vita quotidiana.

Alla morte di Giorgio, che avvenne nel 1509 quando erano da poco terminati i lavori di ristrutturazione, il dominio del castello passò nelle mani di Filiberto di Challant, che ne fece una dimora per la sua famiglia è in questi anni che il castello raggiunse il suo massimo splendore e raffinatezza che gli Challant sapevano dare ai luoghi in cui vivevano sempre circondati da sfarzo e ricchezza.

All’inizio del 1800 con l’estinzione della casata degli Challant, il castello venne abbandonato e cominciò cosi un periodo di decadenza, nel quale venne svuotato anche dei suoi arredi e suppellettili preziose. Nel 1872 il pittore torinese Vittorio Avondo acquistò il castello ad un asta e cominciò a ristrutturarlo cercando di recuperare gli arredi dai vari antiquari della zona. Nel 1907 Avondo donò l’intera tenuta allo Stato Italiano che nel 1948 divenne proprietà della regione Valle d’Aosta.

Il castello oggi si presenta come una vecchia casa fortificata senza particolari attrazioni visibili dall’esterno, ma grazie alle visite guidate si ha la possibiltà di entrare in un mondo surreale, quasi fiabesco. Si possono ammirare gli affreschi del porticato molto ben conservati ed entrando nelle varie stanze si possono ammirare gli arredi e tornare indietro nel tempo quando cavalieri e castellane varcavano quelle soglie con il loro maestosi abiti.

 
© Riproduzione Riservata
 

Nessun commento

Lascia un Commento