Sul finire del dodicesimo secolo la piccola località di Testona fu accerchiata dai Chieresi e dai Taurinensi che cercarono di saccheggiarla e distruggerla con sanguinose battaglie che portarono solo morti e povertà sul territorio, la disputa era il contendersi l’importante ponte sul fiume Po, unica via di accesso per i commercianti e gli artigiani che percorrevano la strada che collegava Asti con Torino e i pellegrini che percorrevano la via Francigena, il quale alla fine delle battaglie venne distrutto. Nel 1196 in un importante incontro tra il Vescovo di Torino Arduino di Valperga e il Cardinale Pietro di Santa Cecilia legato Pontificio di Lombardia stipularono un accordo che prevedeva la presenza dei Templari sul territorio.

Questo accordo favorì lo sviluppo del territorio dove sorgeva il ponte, con espansione di nuclei abitativi e attività commerciali di artigiani e mercanti che vista la posizione molto favorevole e le condizione di cui l’ordine templare godeva con lo status privilegiato erano esenti dal pagamento dei pedaggi di transito. Nacque cosi il nuovo comune di porticu comunis Montiscalerii, ora l’attuale città di Moncalieri. Nel 1230 venne sancita la fine delle della discordia tra Chieri e Testona e venne indetto un torneo di spade e di tiro con l’arco per festeggiare la fine delle ostilità. Ancor oggi in quello stesso luogo dove sorge il Ponte dei Cavalieri Templari, più volte ricostruito, ogni anno si svolgono i vari tornei.

Così anche quest’anno il 29 e 30 giugno, sul lungo Po Abbelonio di Moncalieri, si sono radunati moltissimi gruppi storici che, coordinati dal gruppo Ordine della Fenice Templari di sant Egidio di Moncalieri, hanno ricostruito lo scenario del 1196 con accampamenti medievali e si sono dati battaglia con tornei di scherma che hanno visto i cavalieri sfidarsi in duri combattimenti e di tiro con l’arco antico, dove conta parecchio la buona mira. Il giullare Milfo ha intrattenuto il numeroso pubblico con i suoi spettacoli di giocoleria, la manifestazione si è poi conclusa con lo spettacolo dei Cavalieri del Conte Verde, che hanno inscenato la roccambolesca battaglia a cavallo di Amedeo Sesto detto il Conte Verde, che seppur sconfitto riesce ad impossessarsi della bandiera sottratta e alzarla al cielo, mentre il cavaliere che lo ha trafitto con la spada si inginocchia ai suoi piedi in segno di ammirazione.

 
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