Sabato 10 marzo 2018, nella Chiesa del Santuario di San Matteo apostolo, dei Frati Minori, situato a 3 km ad est di San Marco in Lamis, del cui territorio comunale fa parte, si è tenuta, a partire dalle ore 19, una conferenza sulla Croce processionale argentea che si conserva nella Collegiata o Chiesa Madre della Santissima Annunziata della stessa cittadina garganica.

Si tratta di una croce astile in lamina d’argento dorata, incisa, sbalzata, cesellata e bulinata, la quale è stata realizzata nella seconda metà del XV secolo dalla bottega del celebre artista abruzzese Nicola da Guardiagrele. Per la raffinatezza e complessità della sua fattura e per il riccamente elaborato repertorio figurativo ed iconografico che la caratterizza (una sorta di Biblia pauperum), essa è considerata un capolavoro dell’argenteria abruzzese pervenuto in epoca imprecisata in questa parte del Gargano, nella quale il fenomeno della transumanza per diversi secoli, oltre alla migrazione stagionali di pastori, greggi ed armenti tra Abruzzo e Puglia, ha comportato anche scambi commerciali, artistici ed intellettuali tra le genti di questi territori. Inoltre va segnalato che la stessa San Marco in Lamis e il relativo Santuario di San Matteo, già Abbazia di San Giovanni in Lamis, si trovavano allineati lungo un tratto della Via Francigena, percorsa nei secoli addietro anche da numerosi pellegrini abruzzesi, il quale collegava la città di San Severo, nell’Alto Tavoliere, al Santuario di San Michele Arcangelo della garganica Monte Sant’Angelo.

Sul recto della croce processionale in esame, arricchita da globi in lamina d’argento dorato di diverse dimensioni e fattura, campeggiano: al centro Gesù Crocifisso; sull’estremità trilobata superiore la scena della sua Resurrezione; su quella inferiore la Pietà; su quella di sinistra del braccio trasversale Maria Maddalena e Maria di Nazareth; su quella di destra San Giovanni apostolo ed evangelista con un centurione romano. Invece sul verso della croce sono raffigurati: al centro Gesù Salvatore nell’atto di impartire la benedizione; su ciascuna delle quattro estremità trilobate i profeti Geremia (in quella di sinistra), Daniele (in quella superiore), Ezechiele (in quella di destra) ed Isaia (in quella inferiore). Inoltre nei quattro tondi, situati tra le stesse estremità e la scultura del Gesù Salvatore, sono incisi i quattro Evangelisti (Matteo in basso, Marco a sinistra, Luca e destra e Giovanni in alto) che un tempo erano anche colorati con la tecnica dello smalto traslucido, poi andato definitivamente perduto.

Nel corso della conferenza, tenutasi alla presenza del prezioso manufatto della Chiesa Madre sammarchese, sono intervenuti innanzitutto padre Mario Villani (direttore della biblioteca dello stesso Santuario di San Matteo) ed il suo vice padre Stefano De Luca, i quali si sono soffermati sulla stessa croce processionale e su altre testimonianze d’arte sacra della cittadina garganica. Subito dopo la professoressa Bianca Campli, storica dell’arte, ha illustrato ai presenti la figura ed il genio artistico di Nicola da Guardiagrele, nonché la storia e le caratteristiche delle sue opere più importanti ed artisticamente riuscite. Una riflessione sul mistero della Croce, fatta dal padre guardiano del Santuario, padre Gaetano Jacobucci, ha concluso l’evento culturale.

Il presente fotoreportage è illustrato dalle sottostanti sei immagini aventi per oggetto:
due momenti della conferenza tenutasi dinanzi all’altare maggiore della Chiesa del Santuario di San Matteo apostolo (foto nn. 1-2);
il recto della Croce processionale argentea della Chiesa Matrice di San Marco in Lamis (foto n. 3);
il particolare di Gesù Crocifisso, al centro del recto dell’artistico manufatto (foto n. 4);
il verso della stessa croce astile (foto n. 5);
il manifesto dell’evento culturale (foto n. 6).

 
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