Come da consolidata tradizione, a Greci, piccolo comune irpino di lingua e cultura arbëreshë confinante a nord con la Capitanata, ha avuto luogo il 25 agosto 2017 la Festa patronale di San Bartolomeo apostolo, i cui eventi tradizionali più attesi e significativi, da parte della popolazione locale e dei turisti, sono stati il “Dramma Sacro di San Bartolomeo apostolo” e la processione dei simulacri del Santo Patrono e della Madonna del Caroseno.

Rappresentato sull’apposita scenografia allestita in Piazza Purgatorio, sia al mattino (a partire dalle ore 12:30) sia la sera (a partire dalle ore 21:30, il Dramma Sacro di San Bartolomeo apostolo, suddiviso in cinque atti, narra la sua vicenda storica in Armenia, terra da lui evangelizzata a scapito dei precedenti culti pagani e nella quale subì lo scorticamento ed il martirio. E’ stato scritto in lingua italiana dall’abate grecese Luigi Lauda nel 1881 nella sua prima versione letteraria, mentre quella che viene attualmente recitata risale al 1913. Secondo il racconto del religioso, l’apostolo San Bartolomeo, giunto Armenia, riuscì a convertire al cristianesimo gran parte della sua popolazione compreso il re Polimio, inizialmente scettico nei suoi confronti, del quale guarì la figlia, che era indemoniata, rifiutò di conseguenza le ricchezze offertegli da costui per ricompensa, e lo battezzò insieme a tutto il suo popolo. Il fratello di Polimio, Astiage, che nel frattempo gli aveva usurpato il trono, non solo si rifiutò di convertirsi alla religione di Cristo rimanendo fedele al paganesimo ma, per vendetta, fece scorticare ed uccidere San Bartolomeo. Ciò determinò un duello tra i due fratelli nel quale Polimio ferì a morte Astiage. Infine il primo si recò, insieme ai suoi, a pregare sulla tomba dell’apostolo martirizzato.

La sacra e drammatica rappresentazione grecese è stata interpretata, come sempre, da attori e numerosi figuranti del posto, in costumi d’epoca, ed è stata patrocinata e finanziata dall’Amministrazione Comunale grecese e dalla Regione Campania.

La processione dei venerati simulacri di San Bartolomeo apostolo e della Madonna del Caroseno ha avuto invece inizio alle ore 18 dalla tardoseicentesca chiesa parrocchiale intitolata al patrono stesso. Nel corteo processionale si susseguiti: il parroco con i chierichetti; la statua biancovestita, con ricami in oro, della Madonna del Caroseno (solennemente festeggiata dai grecesi la prima domenica di luglio); il baldacchino condotto da sole donne (a differenza dei due simulacri condotti a spalla da uomini); la statua lignea e policroma di San Bartolomeo apostolo; le autorità locali, la banda musicale del posto ed i fedeli restanti. Lungo il percorso la processione ha effettuato diverse soste di preghiera nei punti in cui le due statue sacre sono state appoggiate, dai loro portatori, sui tavoli collocati ad hoc dagli abitanti delle strade e piazze attraversate fino a sera.

Inoltre i festeggiamenti patronali grecesi sono stati anche animati dalla presenza delle bancarelle della Fiera lungo il Corso Caroseno, illuminato per l’occasione da multicolori luminarie ad arco, oltre che da spettacoli, iniziative culturali e fuochi d’artificio.

Il presente fotoreportage è illustrato dalle sottostanti otto immagini aventi per oggetto:
l’apostolo San Bartolomeo assorto in preghiera dopo aver evangelizzato l’Armenia, scena del primo atto del Dramma Sacro (foto n. 1);
la scena del Santo con la Croce davanti al re armeno Polimio, nel secondo atto (foto n. 2);
lo scorticamento di San Bartolomeo apostolo, alla conclusione del terzo atto (foto n. 3);
il duello tra i fratelli Polimio ed Astiage dopo il martirio del Santo apostolo, inscenato nel quarto atto (foto n. 4);
il re Polimio in preghiera davanti alla tomba bartolomeana, scena del quinto atto (foto n. 5);
il manifesto dello spettacolo teatrale (foto n. 6);
la processione dei venerati simulacri della Madonna del Caroseno e di San Bartolomeo apostolo per le vie del paese (foto n. 7);
la statua di San Bartolomeo apostolo, patrono di Greci, mentre viene condotta in processione (foto n.8).

 
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