A Roseto Valfortore, piccolo comune dei Monti Dauni settentrionali confinante ad ovest col Sannio beneventano, ha avuto luogo nella tarda mattinata di domenica 30 luglio 2017, l’ultima del mese, la “Processione del Paradiso” in onore della Madonna del Carmine, la quale è iniziata al termine della Santa Messa solenne delle ore 10, celebrata nella cinquecentesca Chiesa Madre di Santa Maria Assunta dal rispettivo parroco, don Antonio De Stefano.

La consolidata consuetudine locale di far svolgere la processione della Madonna del Carmine l’ultima domenica di luglio anziché nel giorno della sua solennità liturgica, il 16, è dovuta al fatto che tale domenica, per tradizione locale, segna la fine dei lavori agricoli correlati alla raccolta del grano nel territorio rosetano, che annualmente hanno inizio la prima domenica del mese, quando si conduce in processione Sant’Antonio da Padova, invece che il 13 giugno.

La suddetta “Processione del Paradiso” è consistita sostanzialmente in una scenografica parata di ben 13 statue sacre, ritraenti 14 Santi e provenienti da tre chiese ed un oratorio del paese dauno, che nel loro cammino hanno preceduto quella della Madonna del Carmine, giunta nel paese dauno nel 1825 ed accolta con grande giubilo dalla popolazione, la quale è stata incoronata 180 anni dopo, il 24 luglio 2005, dall’allora vescovo di Lucera-Troia, mons. Francesco Zerrillo, che ha anche scritto l’Atto di Consacrazione di Roseto Valfortore alla Madonna stessa.

Condotti a spalla da portatori e da portatrici, i simulacri dei Santi che hanno sfilato in questa processione, svoltasi col bel tempo ed al caldo, sono stati, in ordine di uscita, i seguenti:
- San Giovanni Paolo II Papa (della Chiesa di San Nicola);
- San Pio da Pietrelcina (della Chiesa di San Nicola);
- SS. Domenico Savio e Giovanni Bosco (della Chiesa di San Nicola);
- Sant’Antonio abate (della Chiesa Madre di Santa Maria Assunta);
- San Biagio vescovo (della Chiesa di San Nicola);
- San Michele Arcangelo (della Chiesa di San Nicola);
- Santa Lucia vergine e martire (della Chiesa di Santa Maria Lauretana);
- Sant’Antonio da Padova (della Chiesa di San Nicola);
- San Nicola vescovo (dell’omonima chiesa);
- San Giuseppe (della Chiesa Madre di Santa Maria Assunta);
- Sant’Anna con la Madonna Bambina (della Chiesa Madre di Santa Maria Assunta);
- San Fausto prete e martire, compatrono di Roseto Valfortore (della Chiesa Madre di Santa Maria Assunta);
- San Filippo Neri, patrono di Roseto Valfortore (dell’omonimo oratorio);
- Maria SS. del Carmine (della Chiesa Madre di Santa Maria Assunta).

Per dare inizio al corteo processionale, le prime nove statue policrome dei Santi, precedentemente radunate nella Chiesa di San Nicola, hanno di qui raggiunto la Chiesa Madre dopo la conclusione della funzione religiosa ivi svoltasi, mentre da quest’ultima sono stati poi condotti all’esterno, ed ordinati dietro ai precedenti, i simulacri lignei e policromi di Sant’Anna con la Madonna Bambina, di San Fausto, l’artistico busto d’argento di San Filippo Neri, oltre ovviamente alla venerata statua lignea e policroma della Madonna del Carmine col Bambino, reggente con la mano destra una rosa (simbolo del paese dauno) ed una spiga di grano, entrambe auree, ed inoltre adorna di numerosi ori dei fedeli rosetani. Subito prima del simulacro mariano hanno sfilato il suddetto parroco che ha guidato il corteo con preghiere e canti, quattro bambine con fiori, due bambine reggenti una tavola celeste con gli ex-voto, due bambini con una tavola su cui sono state fissate le banconote offerte dai fedeli lungo il percorso processionale. Subito dopo la venerata statua mariana si sono invece susseguiti un baldacchino celeste, condotto da sei donne, la banda musicale locale ed i fedeli restanti.

Il percorso seguito dalla processione ha interessato dapprima Via Piazza Vecchia, nel cuore del borgo antico, per giungere, attraverso Via IV Novembre, in Largo Croce e poi proseguire in salita lungo Via col. Lorenzo D’Avanzo, percorrere Via mons. Farace e ridiscendere in Via Giambattista D’Avanzo, facendo nuovamente ritorno in Largo Croce. Di qui, attraverso Via Roma, la processione ha infine raggiunto Piazza Bartolomeo III Di Capua, la principale del centro del paese, nella quale si sono radunati i simulacri dei Santi di fronte al palco presso il quale ha sostato invece il simulacro della Madonna del Carmine. Da tale palco, durante l’ultima sosta della processione, il parroco ha tenuto il suo discorso conclusivo di preghiera, terminato con la rituale benedizione. Dopodiché i 13 simulacri dei Santi hanno fatto rientro nelle rispettive chiese, mentre quello di San Donato vescovo, che non ha preso parte alla processione, è giunto subito dopo in piazza dalla vicina Chiesa di San Nicola, per accompagnare la venerata statua della Madonna del Carmine nel suo rientro all’interno della Chiesa Madre rosetana.

Il presente fotoreportage è integrato dalle sottostanti sei immagini aventi per oggetto:
la venerata statua della Madonna del Carmine, ricolma di ori offerti dai fedeli rosetani nel corso del tempo, mentre sfila in processione spalleggiata dal baldacchino celeste (foto n. 1);
i simulacri dei Santi che hanno preceduto la statua mariana nel cammino processionale (foto nn. 2-3-4);
la conclusione della “Processione del Paradiso”, avvenuta con la benedizione del parroco ai fedeli in Piazza Bartolomeo III Di Capua, a breve distanza dalla Chiesa Madre (foto n. 5);
il simulacro di San Donato mentre sta per accompagnare quello della Madonna del Carmine nel rientro nella stessa Chiesa Matrice (foto n. 6).

 
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