Come da consolidata e plurisecolare tradizione, a Bovino, comune dei Monti Dauni meridionali facente parte del club dei Borghi più belli d’Italia ed insignito della Bandiera Arancione dal Touring Club Italiano, la sera del 19 marzo 2017 ha avuto luogo la spettacolare accensione di numerosi falò in onore di San Giuseppe, sposo della Beata Vergine Maria, in occasione della sua solennità.

Il tutto si è svolto nell’ambito della manifestazione avente per titolo «La magia dei falò di San Giuseppe» e per sottotitolo «tradizione, riti e folklore popolare», e che è stata organizzata dalla Pro Loco bovinese, col contributo della Confraternita dell’Annunziata e di numerosi volontari, oltre che col patrocinio del Comune e della Regione Puglia.

Molto sentita dalla popolazione locale e legata anche alla rinascita della natura segnata dall’arrivo imminente di primavera con il suo equinozio, la festosa serata ha avuto un inizio religioso con la celebrazione della Santa Messa solenne in onore di San Giuseppe, alle ore 18:30, da parte di Don Leonard Kamanzi (parroco della Concattedrale), che ha avuto luogo nella Chiesa della SS. Annunziata, dove da sempre si venera lo Sposo della Beata Vergine Maria, la cui statua è stata per l’occasione intronizzata a destra del presbiterio. Al termine della funzione religiosa, i Confratelli dell’Annunziata, indossanti il loro tipico abito e con torce accese in mano, si sono disposti attorno al falò antistante alla rispettiva chiesa, mentre il parroco ha proceduto alla lettura delle preghiere e delle formule rituali ed ha impartito la benedizione. Subito dopo i confratelli ed il parroco, con le loro torce, hanno dato fuoco, dal basso, alla pira. Ricoperto da ramoscelli d’ulivo e sormontato da un’immagine di San Giuseppe e da due cesti appesi al palo centrale, questo falò ha preso fuoco molto rapidamente in tutte le sue parti. Storicamente esso è quello più importante perché è quello più antico e per la presenza del venerato simulacro di San Giuseppe nello stesso edificio di culto.

Altri falò sono stati accesi non solo in diversi punti del centro storico, ricco di scorci caratteristici e pittoreschi, ma anche nel resto del paese e nei suoi immediati dintorni. All’accensione di quelli situati presso gli stand gastronomici hanno provveduto coloro che hanno collaborato a vario titolo nella buona riuscita della manifestazione, mentre altri gruppi di giovani del posto, impegnatisi nei mesi precedenti nella raccolta di legna d’ulivo nei dintorni del paese dauno e nell’accatastamento presso i propri luoghi di ritrovo, hanno acceso qui i loro falò presso cui hanno anche banchettato divertendosi al calore delle fiamme.

Mentre in passato, dopo lo spegnimento, per consunzione, dei falò, si usava porre sotto la rispettiva brace alimenti come patate, lampascioni, pane, patate, lampascioni, pizza di granoturco, o salsiccia (per pochi abbienti), attualmente la Pro Loco, nell’intento di valorizzare questa tradizione e le specialità gastronomiche del posto, si impegna ogni anno non solo ad allestire stand gastronomici presso i fuochi per distribuire specialità mangerecce locali a paesani e turisti ed autofinanziarsi col ricavato, ma anche e soprattutto ad indire una gara tra i rioni bovinesi per il miglior falò, in termini di allestimento ed animazione e secondo un regolamento ad hoc che prevede premi alle squadre concorrenti che consistono in prodotti tipici.

Infine, tra le specialità gastromoniche che, in questa serata di festa religiosa e tradizionale, i visitatori ed i paesani hanno potuto gustare presso gli stand, dopo aver pagato appositi ticket, vi sono: il soffritto di maiale (eccellenza della cucina locale), le zeppole di San Giuseppe, le pizze fritte, i panini con salsiccia o con paccanelli, gli arrosti di carne e salsicce, oltre che del buon vino locale.

Il presente fotoreportage è illustrato dalle sottostanti sei immagini aventi per oggetto:
il rito di benedizione del falò antistante alla Chiesa dell’Annunziata, subito prima dell’accensione (foto n. 1);
lo stesso falò mentre prende fuoco dinanzi alla chiesa in cui si venera anche San Giuseppe (foto n. 2);
il falò acceso davanti al Museo Civico “Carlo Gaetano Nicastro” (foto n. 3);
il falò acceso davanti alla romanica Concattedrale di Santa Maria Assunta (foto n. 4);
il soffritto di maiale, tipica specialità bovinese servita per l’occasione, insieme ad altre del posto, ai paesani ed ai visitatori paganti, presso gli stand gastronomici allestiti presso i falò accesi nei punti principali del centro storico (foto n. 5);
il manifesto dell’evento (foto n. 6).

 
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