Per le vie del borgo montano di Prea, piccola frazione di Roccaforte Mondovì, sulle montagne del monregalese, il tempo sembra essersi fermato. I pochi abitanti rimasti parlano ancora il Kye, antico dialetto occitano, qui, come in una favola raccontata dai nonni, ogni anno la notte di Natale e le sere del 26 dicembre e del 5 gennaio, si rivive il suggestivo sapore della nascita di Gesù con il Presepe Vivente, ricostruito fra i muri delle vecchie baite.

Nelle antiche botteghe, nelle cantine e sotto le tettoie oltre 40 artigiani con i loro vecchi mestieri rimettono in funzione i propri arnesi e le mani fatate, creando oggetti pregiati. A far da contorno 200 figuranti in abiti poveri che ci riportano nell’atmosfera tra il 1600 e il 1800, quando in questi luoghi la vita era fatta di sacrifici e duro lavoro, ma allo stesso tempo felice e serena.

In lontananza si ode il suono del martello del fabbro che batte sul ferro incandescente, il cantar della sega che nella segheria mossa da 4 braccia forzute taglia enormi tronchi in sottili assicelle per fare mobili, allegre filatrici nei loro laboratori intonano canti, la mola dell’arrotino rifila le lame dei coltelli e degli attrezzi da taglio, nel mulino il mugnaio macina il mais per la farina, il fornaio sforna grissini e pane che servirà a sfamare intere famiglie, nei prati risuonano le campanelle delle pecore che pascolano liberamente, mentre nella valle risuona l’eco dei boscaioli che con accette ed enormi seghe tagliano alberi per la legna da ardere, nella vecchia scuola con l’enorme abecedario alle pareti i bambini imparano a leggere e scrivere.

Passeggiando per gli stretti vicoli del borgo si respira l’odore della legna bruciata che esce dai camini delle case, si sente il profumo del cibo che viene cucinato sulle stufe a legna, si odono i racconti delle famiglie che la sera dopo cena si ritrovano nelle stalle, la parte più calda della casa.

Per la “vijà” (veglia) alla luce delle candele le donne ricamano e rammendano, gli uomini impagliano sedie e costruiscono cestini in vimini, mentre i bambini si addormentano sulla paglia, ascoltando i racconti degli adulti. Anche quest’anno qui in questo posto semplice e umile Gesù è nato nella mangiatoia povero tra i poveri.

 
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