ASD Club Scherma Portici

Nella palestra “Lucia Esposito”, ospitata nello stadio San Ciro di via Farina a Portici (in provincia di Napoli), dal febbraio 2010 si tira di scherma grazie all’ASD Club Scherma Portici. A rappresentarla la presidente Maria Nasti e il maestro Mauro Barionovi.

Presidente Maria Nasti, benché siano passati solo cinque anni, il vostro palmarès contiene già importanti risultati.
Certamente e ne siamo contenti. Nella stagione 2011/12, nel fioretto, Roberto Barionovi (classe 2002) è diventato campione regionale. Nel 2012/13 Ludovica Laudiero (2003) ha vinto il titolo regionale nel fioretto femminile e si è classificata seconda a livello interregionale, figurando fra le prime 30 del ranking nazionale. Terzo posto in una gara nazionale Master over 30 per Rossella Garofalo nel 2011.

Anche il 2015 è stato generoso di successi.
Da Ariano Irpino, ad inizio gennaio 2015, siamo tornati con un bel bottino di medaglie e coppe. Ludovica Laudiero si è confermata campionessa regionale categoria giovanissime. Altri finalisti nelle loro categorie sono stati Fabio Martello, Emanuele Alfieri, Francesco Maria Restuccia. Tra le “prime lame”, nel fioretto, terzo posto per Anita Bernardo, nella spada primo posto per Sofia Buonandi e secondo per Annachiara Cavaliere.

Maestro Mauro Barionovi

Maestro Barionovi, com’è nata cinque anni fa l’ASD Club Scherma Portici?
Sono venuto a conoscenza di questa opportunità a Portici, quando ero al Circolo Posillipo. Abbiamo cominciato con 7 allievi ma, già dal secondo anno, erano saliti a 30. Siamo attivi nella spada e nel fioretto e, dopo un picco di 80 iscritti, nel 2014/15 abbiamo 50 ragazzi e ragazze che frequentano con passione la nostra sala d’arme. Gli istruttori sono Rossella Garofalo e Giuseppe Cadavero, quest’ultimo è anche arbitro federale nazionale.

Com’è organizzata l’attività?
Il lunedì, dalle 18.30 alle 20.30, allenamento con il preparatore atletico Marco Paino, mentre il martedì e il giovedì, dalle 17 alle 20, sono dedicati alla tecnica e a tirare di scherma. Il lavoro è intenso perché è una disciplina prettamente agonistica; si punta a creare atleti sin da piccoli per partecipare a competizioni federali. Diamo anche la possibilità di provare, gratuitamente, per due settimane. Abbiamo le “prime lame”, atleti dai 6 ai 9 anni, i giovanissimi under 14, poi altre categorie giovanili al di sotto dei 23 anni.

Perché un bambino si avvicina alla scherma, sport considerato spesso per pochi?
Sembrerà strano ma il mito di Zorro resiste ancora e spinge a venire sia maschi che femmine. Inoltre, non è tanto più costosa rispetto al tennis e alla danza. La selezione poi avviene con la tecnica, perché devi avere una predisposizione più mentale che fisica.

Dal futuro allora cosa si aspetta?
Nel fioretto siamo già tra le prime società campane a livello giovanile. Con la crescita dei nostri atleti potremo ambire a traguardi più importanti a livello nazionale e, perché no, anche internazionale.

 
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