La Quarantana di Via M. Longo

La Quarantana di Via M. Longo

A San Giovanni Rotondo, come in altri comuni dell’Italia meridionale, sopravvive ancora oggi, seppur minacciata dalla sua scomparsa, l’antica tradizione di scandire il tempo della Quaresima (dal mercoledì delle Ceneri al giorno di Pasqua) mediante l’esposizione per le strade della Quarantana. Si tratta di una pupa dalle sembianze di un’anziana signora vestita di nero, a lutto, la quale deriva il proprio nome dai quaranta giorni di durata del periodo quaresimale.

La Quarantana rappresenta, secondo la tradizione popolare, la vedova di Carnevale, il cui fantoccio veniva bruciato al temine del suo funerale, il martedì grasso. Il giorno seguente (le Sacre Ceneri) questa pupa, vestita di nero e cinta dalla coroncina del Rosario, viene sospesa ad un filo tra due edifici dirimpettai ed il tempo della Quaresima è scandito dalle piume conficcate in una patata posta immediatamente al di sotto di essa. Inizialmente le piume sono sette, poi ne viene prelevata una ogni domenica successiva (le 5 domeniche di Quaresima e la Domenica delle Palme) fino a quando ne rimane una sola, e in quest’ultimo caso siamo nella Settimana Santa. Il giorno di Pasqua si toglie l’ultima piuma e si rimuove la Quarantana, che nei tempi andati veniva incendiata.

La Quarantana di Via Galileo Galilei

La Quarantana di Via Galileo Galilei

In passato, oltre che a scandire il triste periodo della Quaresima, la Quarantana serviva anche a far riflettere e meditare i viandanti sul suo significato, li invitava al digiuno ed alla preghiera e consentiva loro di seguire le funzioni religiose culminanti nei riti della Settimana Santa.
Le due foto del presente articolo ritraggono altrettante Quarantane esposte durante la Quaresima di quest’anno (2013) nella cittadina garganica, e precisamente in Via Michele Longo ed in Via Galileo Galilei.

 
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