Marcella Tili

Gli elettori di Erba (Como) il 20 e il 21 maggio torneranno alle urne per il ballottaggio tra i due candidati a sindaco più votati al primo turno.

Risponde alle domande di Comuni-Italiani.it Marcella Tili candidata a sindaco di Erba, dopo aver ottenuto il 46,54% dei voti il 6 e il 7 maggio, collegata alle liste: PDL, Il Buonsenso a Erba, Noi di Erba, UDC.

Rispetto a emergenze e possibilità di sviluppo quali sono le priorità del territorio?
Dopo l’approvazione del nuovo Piano di governo del territorio, Erba avrà la possibilità di ridisegnare l’intero centro città. Un impegno strategico per il rilancio economico, culturale e sociale del Comune di tutto il territorio circostante.

Rispetto a queste priorità, come si articolerà la sua campagna elettorale?
La campagna elettorale è servita per spiegare, con puntualità, quanto fatto durante il mandato elettorale che va concludendosi. Nel quinquennio, del resto, l’attenzione dell’Amministrazione comunale è stata interamente incentrata sulla realizzazione degli obiettivi di mandato, tralasciando in più d’una circostanza la comunicazione della piena realizzazione degli stessi.

I tre aspetti qualificanti del suo programma.
Se, dal 2007 al 2012, si è lavorato con tenacia al riequilibrio del bilancio, non certo florido, ereditato da chi ci ha preceduto, ora è il tempo di proseguire con grande forza nella riqualificazione del centro, nella realizzazione della piscina al centro sportivo Lambrone e nell’intervenire, con puntualità e solerzia, su tutti gli aspetti più piccoli della vita dei cittadini. Grandi progetti, insomma, ma anche attenzioni quotidiane.

Alla luce degli scandali che coinvolgono la politica italiana, teme una forte astensione alle urne? Ed eventualmente con quali argomenti pensa di convincere gli elettori?
L’Amministrazione comunale che rappresento ha lavorato con partecipazione e competenza. Non è un caso che, nella generale crisi dei partiti, abbiamo raccolto un risultato unico, che ci ha portato molto vicini alla vittoria al primo turno. I cittadini hanno già sperimentato una giunta di centro-sinistra dal 2002 al 2007, bocciandone senza appello il lavoro. Il mio avversario, e i componenti del suo gruppo, ne sono l’espressione. Di contro, la sottoscritta e la tutta la sua squadra testimoniano la possibilità di fare bene, nonostante il momento non certo favorevole. E’ per questo, dunque, che chiedo agli Erbesi di sostenermi nuovamente. Non se ne pentiranno.

I suoi primi 100 giorni da sindaco. Quali atti avranno la precedenza su tutto il resto?
Da sindaco uscente, qualora fossi eletta, ripartirei esattamente da dove ho lasciato. Amministrare una città, del resto, significa operare giorno dopo giorno, in continuità, assicurando i servizi basilari e programmando un futuro all’insegna della coesione, della stabilità e dello sviluppo. Compiti già svolti fin qui, che porterò avanti fin da subito, senza perdere un minuto di tempo.

In tempi di crisi e di drastici tagli ai trasferimenti ai comuni, come pensa di garantire i servizi al cittadino e le politiche sociali?
Il controllo, ferreo, della spesa ha consentito negli anni scorsi di contenere le spese, di tagliare le voci d’uscita non indispensabili e, così facendo, di liberare risorse aggiuntive a favore della collettività. Andremo avanti su questa strada, ponendo l’accento sulla capacità di raccogliere contributi sovracomunali a parziale integrazione dei tagli effettuati dallo Stato. Tutto ciò, con l’obiettivo dichiarato di non appesantire oltre il lecito la leva fiscale locale sui cittadini.

Federalismo fiscale. Una risorsa o un deterrente per il rilancio del territorio?
Parlare di federalismo fiscale significa introdurre una potenziale risorsa aggiuntiva su cui contare in caso di necessità. Affinché ciò sia reale, però, è necessario che il Comune abbia davvero il controllo sulla fiscalità locale e che non accada, invece, ciò che è stato previsto con l’introduzione dell’Imu, la gran parte del cui gettito finirà ad alimentare le casse dello Stato centrale. In questo modo, si tradisce la stessa “federalità” dell’imposta: i cittadini pagano di più convinti che a beneficiarne sia il loro Comune e, invece, ciò che viene pagato finisce in gran parte altrove. Un controsenso che va sanato.

E’ sempre attuale il tema delle fonti energetiche e dello sviluppo ecosostenibile. Come opererà il suo eventuale governo su questo campo?
Sono cinque anni che, a Erba, la mia amministrazione punta sul contenimento energetico dei suoi edifici pubblici, sul sostegno al fotovoltaico e, più in generale, sul risparmio energetico sia in ambito pubblico, sia nei contesti privati. Lavoreremo, quindi, in piena continuità con quanto fatto fino a ora.

Rispetto alla necessità ineludibile di una maggiore trasparenza nella gestione della cosa pubblica, quali misure adotterà la sua amministrazione?
La trasparenza è assicurata dalla facilità d’accesso negli atti prodotti dall’amministrazione. Ecco perché, accanto alla massima comunicazione delle iniziative intraprese, proseguiremo nell’implementazione degli spazi web a nostra disposizione, così da avvicinare il cittadino al Comune.

A fine mandato che paese si impegna a consegnare ai suoi concittadini rispetto a come si presenta oggi?
Benché la crisi economica sia pungente, Erba ha mostrato fin qui una dinamicità importante. Intendiamo, quindi, rafforzare la coesione tra cittadini, forze economiche, associazioni e realtà religiose, affinché dal lavoro di tutti possano sbocciare i germi di un rilancio territoriale che vede nella nostra Città l’elemento di congiunzione di un’area ben più vasta e pronta a lavorare davvero in sinergia.

 
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