Roberto Ghiretti

In questa tornata elettorale dieci candidati aspirano a diventare sindaco di Parma.
Tra questi ha raccolto l’invito di Comuni-Italiani.it Roberto Ghiretti, 57 anni, candidato sindaco sostenuto dalla lista Parma Unita.

Tra emergenze e possibilità di sviluppo quali sono le priorità del territorio?
Siamo in emergenza economica e sicuramente sarà necessario prendere misure draconiane per poter rientrare dai debiti che in questi anni si sono accumulati. La causa profonda e strutturale di questa situazione sta nella Città Cantiere, nel Comune grande imprenditore, da cui sono discese opere tanto inutili quanto costose. Dobbiamo al più presto rinsavire dalle illusioni di grandeur, quelle del Comune grande costruttore, grande finanziatore. La dieta però la deve fare il Comune, non i cittadini, e il punto di partenza dell’operazione risanamento è un piano controllato di dismissione delle partecipate. La grande opera che noi intendiamo costruire è la comunità, bisogna intervenire sui quartieri, rendendoli vivi. Dobbiamo rendere lo spazio pubblico un luogo accessibile a tutti, luogo di incontro, di mediazione, integrazione attraverso presidi commerciali, associazionismo, volontariato. Città e società sono da sempre le due facce di una stessa medaglia. Una città è viva solo se sono vive le sue strade, i suoi quartieri, le sue piazze. Il nostro impegno va in questa direzione.

Rispetto a queste priorità, come si articolerà la sua campagna elettorale?
Ritengo che per avere un quadro esaustivo delle esigenze della comunità sia necessario ascoltare quanto più possibile le persone, avere con loro un contatto fisico, creare vicinanza, supportarli. In questo senso durante la campagna elettorale abbiamo e stiamo organizzando numerosi incontri, con associazioni di categoria, di condominio, con i singoli cittadini. Intendo la politica come servizio disinteressato a favore del bene comune, senza altri padroni che non siano i cittadini, e come capacità di ascoltare e coinvolgere le persone sia nelle decisioni che nelle realizzazioni. Decidere con, e fare con. Questa per me è buona politica. Probabilmente i miei avversari non saranno d’accordo, per loro far politica significa prendere le decisioni al posto dei cittadini. Se dovessi essere eletto renderei pubblica la mia mail e incontrerei personalmente, in una fascia oraria da concordare, i parmigiani.

I tre aspetti qualificanti del suo programma.
Posso sintetizzare il mio programma intorno a tre punti principali: sicurezza, welfare e quartieri vivi. Per quanto riguarda quest’ultimo punto, che ho precedentemente anticipato, penso sia fondamentale chiudere i cantieri, che comportano spese non sostenibili, a maggior ragione in questo periodo di crisi, e aprire i quartieri. Gli spazi pubblici devono diventare luoghi di incontro, di integrazione, di scambio culturale, di aggregazione sociale e non luoghi di emarginazione e bivacco, luoghi dove troppo spesso si surriscaldano e si acuiscono problematiche sociali. Affinché lo spazio pubblico offra livelli elevati di vivibilità è necessario affrontare il problema sicurezza. Ritengo che questo vada affrontato su tre fronti: la sicurezza dell’oggi, quella a medio termine, e quella a lungo termine. Alle necessità immediate devono sopperire le Forze dell’Ordine, mentre per un discorso a medio termine occorre intensificare l’impiego di telecamere e tecnologia, presidiare i luoghi più critici, ma anche inserire associazioni per tenere puliti, in tutti i sensi, i parchi e i luoghi di aggregazione. Ma bisogna anche guardare lontano, rafforzando quei soggetti, ad esempio scuole, associazioni, società sportive, che fanno coesione sociale e cultura, nel senso che educano alla socialità. E’ così che possiamo diminuire il disagio nel futuro, favorendo un’integrazione reale e non l’emarginazione. Se non lavoriamo con intelligenza su tutti questi livelli, continueremo a inseguire l’emergenza sicurezza senza risolverla mai.

Alla luce degli scandali che coinvolgono la politica italiana, teme una forte astensione alle urne? Ed eventualmente con quali argomenti pensa di convincere gli elettori?
Noi di Parma Unita siamo l’unica lista che non è supportata dai partiti, e ciò in un momento di grande sfiducia verso la politica e i partiti ritengo possa essere una scelta vincente. In più noi non riceviamo finanziamenti pubblici al contrario di tutti gli altri, e questo è un fattore che i cittadini non possono non tenere in considerazione. Siamo una lista improntata alla massima trasparenza, con una squadra alle spalle fatta di gente onesta e competente su più fronti, condizione necessaria affinché si possa procedere verso l’incorporamento degli assessorati, e quindi a un taglio di costi. Proprio su quest’ultimo punto abbiamo deciso di nominare in anticipo, rispetto alle elezioni, i nomi degli eventuali assessori, una scelta di rispetto nei confronti dei cittadini, i quali prima di recarsi alle urne potranno conoscere i nomi dei loro rappresentanti, una scelta possibile proprio perché siamo una lista indipendente, che ci consente di non dover guardare alle percentuali di voto ottenute dai vari partiti e dalle varie liste d’appoggio, logica a cui dovranno adeguarsi gli altri candidati.

I suoi primi 100 giorni da sindaco. Quali atti avranno la precedenza su tutto il resto?
Abbiamo stilato dieci priorità che necessitano di essere affrontate nei primi cento giorni. Penso sia fondamentale per quanto riguarda il discorso sicurezza aumentare i servizi di vigilanza, anche con turni notturni e introdurre i vigili di quartiere. Bisogna rivitalizzare i parchi e gli spazi pubblici coinvolgendo le associazioni, procedere alla nomina di una consulta di quartiere e di un delegato che abbia la funzione di mediatore tra i cittadini del quartiere e il comune, aprire i Laboratori di Comunità, spazi per le associazioni familiari e per gli anziani, luoghi culturali e interculturali, di incontro e di dibattito. Vogliamo fare patti chiari con tutti, verificare e revisionare i contratti di esercizio in essere e le procedure, prevedendo la rotazione obbligatoria dei fornitori, introdurre una commissione per definire tempi e costi certi di tutti i grandi cantieri aperti. La nostra lista vuole essere improntata alla massima trasparenza e proprio per questo nomineremo un magistrato con titolo onorifico che svolga la funzione di garante della legalità, a capo di un nucleo di controllo. Bisogna agevolare i cittadini in termini di trasporto, permettendogli di utilizzare gratuitamente il sabato e la domenica i mezzi pubblici dai parcheggi scambiatori al centro, il bike sharing, e sbloccare nuovi fondi per migliorare e realizzare nuove piste ciclabili. In questo periodo delicato, in una logica di vicinanza alle esigenze dei giovani professionisti e dei nuovi piccoli imprenditori, Parma Unita propone la costituzione, realizzazione e gestione di un Incubatore d’Impresa sul territorio del nostro comune, uno spazio materiale che mette a disposizione di nuove imprese, solitamente piccole o medie, e/o giovani professionisti, servizi materiali ed immateriali che altrimenti non sarebbero, almeno nella fase di “start-up”, alla loro portata attraverso agevolazioni fiscali, spazi di co-working, dotazioni tecnologiche e servizi all’impresa condivisi. Per concludere, siamo una città che fa della cultura uno dei suoi cavalli di battaglia, dobbiamo ampliare gli orari e i giorni di apertura dei monumenti e dei contenitori culturali, e offrire agli studenti la visita gratuita dei musei.

In tempi di crisi e di drastici tagli ai trasferimenti ai comuni, come pensa di garantire i servizi al cittadino e le politiche sociali?
Come dicevo la dieta la deve fare il Comune, non i cittadini. Siamo in una situazione estremamente delicata, e la colpa è del Comune imprenditore, della città cantiere, delle grandi opere inutili, megalomani, non adeguate alla realtà di Parma. Bisogna risanare il bilancio attraverso un piano controllato di dismissione delle partecipate. È necessario definire il termine delle opere e completare il percorso di fuoriuscita del comune dall’assetto societario, evitare speculazioni, ottenere maggiori liquidità e risorse con l’incorporamento di alcune società, per evitare il proliferare di poltrone, risparmiando su locali e strutture. Se tutto ciò non dovesse bastare, siamo pronti a procedere alla dismissione di alcuni gioielli di famiglia, immobili e quote azionarie. In un periodo di crisi internazionale e un passo che si può compiere. Solo in questo modo potremo garantire i servizi ai cittadini. Bisogna sostenere le famiglie e gli anziani, valorizzando la progettualità del volontariato e del terzo settore. Ciò significa dare fiducia, spazio, risorse e opportunità alle forze vive, alle realtà attive che già ora sono un fattore cruciale per la costruzione del bene comune.

Federalismo fiscale. Una risorsa o un deterrente per il rilancio del territorio?
Il federalismo fiscale è ancora un sogno. In più bisogna dire che ci hanno tolto una tassa comunale, quale l’Ici, per istituirne un’altra molto simile, l’Imu, che però presenta una differenza fondamentale rispetto alla precedente: i fondi derivanti da quest’ultima finiscono parzialmente nelle casse dello Stato e non in quelle del comune, come avveniva con l’Ici appunto.

E’ sempre attuale il tema delle fonti energetiche e dello sviluppo ecosostenibile. Come opererà il suo eventuale governo su questo campo?
È una delle priorità del nostro programma. Bisogna sostenere tutte le forme di energie rinnovabili con particolare attenzione, per quanto riguarda il nostro territorio, al solare, fotovoltaico e termico, e alle bioenergie, ma solo quelle che consentono un recupero di scarti di lavorazione in agricoltura e non quelle basate su colture dedicate. In particolare sarà necessario incentivare la diffusione di impianti per le energie rinnovabili in strutture pubbliche, uffici, scuole, asili. Ma non solo. Dobbiamo prendere provvedimenti atti a migliore la qualità dell’aria, a far calare il PM10, da troppo tempo al di sopra dei limiti. I cittadini devono tornare a respirare un’aria pulita, salubre. Per far ciò, non bastano i blocchi del traffico. Oltre al traffico veicolare, infatti, anche il riscaldamento domestico è fonte di inquinamento atmosferico. Pertanto sarà doveroso anticipare l’attuazione della direttiva comunitaria europea che prevede edifici passivi dal 2019, dal 2021 per i privati, ossia edifici che rilasciano più energia di quella che consumano. Fin da ora tutta la progettazione dei nuovi edifici dovrà essere basata su questo principio. È necessario tuttavia anche promuovere e se possibile incentivare l’efficienza energetica del maggior numero possibile di edifici, attraverso ristrutturazioni, interventi di isolamento termico domestico e industriale, e richiedendo l’adeguamento dei camini di uscita fumi.

Rispetto alla necessità ineludibile di una maggiore trasparenza nella gestione della cosa pubblica, quali misure adotterà la sua amministrazione?
Siamo una lista improntata alla massima trasparenza, avendo alle spalle una squadra di gente onesta e competente su più fronti. Proprio in termini di trasparenza noi di Parma Unita abbiamo già annunciato i nomi di coloro che saranno assessori, una scelta possibile perché siamo una lista indipendente, non supportata da partiti e quindi non dovremo fare i conti con le percentuali di voto che gli stessi partiti otterranno. Una logica cui gli altri candidati dovranno adeguarsi. Se dovessimo essere eletti, inoltre, nomineremo un giudice con titolo onorifico che svolga la funzione di garante della legalità.

A fine mandato che paese si impegna a consegnare ai suoi concittadini rispetto a come si presenta oggi?
Un paese decisamente più vivibile, una città dove ci sia integrazione, dove gli anziani si sentano parte attiva della comunità e dove le famiglie abbiano la serenità necessaria e le disponibilità economiche sufficienti per arrivare alla fine del mese. Non promettiamo nulla di trascendentale, nessuna opera megalomane, la priorità è il benessere collettivo, ed è l’obiettivo che noi ci proponiamo di perseguire. L’unica opera che vogliamo costruire è quella della comunità, il nostro motto deve essere “chiudiamo i cantieri, apriamo i quartieri”.

 
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