Edoardo Rixi

Il 6 e 7 maggio i genovesi sono chiamati alle urne per rinnovare il consiglio comunale. Sono 13 i candidati a sindaco del capoluogo ligure. Apre lo speciale sulle elezioni comunali 2012 di Comuni.Italiani.it, Edoardo Rixi, 38 anni, candidato a sindaco di Genova, con il sostegno delle liste: Lega Nord e “La Nostra Genova”.

Tra emergenze e possibilità di sviluppo quali sono le priorità del territorio?
Le priorità che affronterò nei primi 100 giorni di mandato sono: la manutenzione della città, quindi la sicurezza e il rilancio dell’occupazione giovanile. Per ridare il decoro urbano che Genova si merita penso sia indispensabile creare un sistema più efficiente nella manutenzione, creando una task force all’interno di Aster (l’azienda partecipata al 100% dal Comune) per affrontare le emergenze, per esempio in caso di alluvioni. Il resto dei lavoro di manutenzione ordinaria vanno appaltati ai privati seguendo criteri qualitativi di assegnazione. Per quanto riguarda il rilancio economico della città, Genova deve puntare sul porto, cercando di trattenere parte dell’extragettito IVA che qui viene generato (e per cui ho depositato a Roma una legge di iniziativa popolare) e che potrebbe essere reinvestito in opere pubbliche, infrastrutture e servizi ai cittadini. Per incentivare l’occupazione giovanile, è indispensabile stabilire aliquote comunali agevolate per gli under 40, per le piccole imprese creare incentivi all’insediamento e burocratizzare la macchina comunale che oggi rende la vita impossibile ad artigiani e piccoli commercianti.

Rispetto a queste priorità, come si articolerà la sua campagna elettorale?
La mia campagna elettorale si è basata sull’ascolto del territorio: la gente dei quartieri e chi ancora oggi, nonostante la crisi e i lacci della burocrazia, ha voglia di fare impresa hanno la soluzione ai problemi piccoli e grandi che la politica deve saper cogliere, libera da dogmi ideologici ormai superati.

I tre aspetti qualificanti del suo programma.
Progetto di rilancio del porto come risorsa per la città, attenzione ai quartieri e interventi sulla sicurezza.

Alla luce degli scandali che coinvolgono la politica italiana, teme una forte astensione alle urne? Ed eventualmente con quali argomenti pensa di convincere gli elettori?
Come candidato della Lega Nord, ho dovuto fare i conti con lo tsunami politico che ha travolto il movimento. La voglia di rinnovamento e di cambiamento, fuori e dentro la Lega, sono forti. Il segnale che ho cercato di trasmettere è la volontà di fare pulizia e ripartire dalle richieste del territorio, vicino alla gente dei quartieri che non si sente rappresentata dalle lobby di potere che da quarant’anni immobilizzano Genova.

I suoi primi 100 giorni da sindaco. Quali atti avranno la precedenza su tutto il resto?
La prima è l’ordinanza che, sulla scorta dell’ottimo successo di Verona, vieta il commercio abusivo nelle nostre strade: un’ordinanza a difesa dei commercianti che pagano le tasse e sono strangolati dalla burocrazia e a difesa dei cittadini che si vedono rifilare patacche. La seconda è l’obbligo della manutenzione delle facciate dei palazzi, con riduzione dell’Imu per i condomini che si adegueranno.
La terza è il rispetto delle regole sulla “movida”: è giusto che gli esercizi lavorino ed è bello che i giovani si divertano, ma le norme, soprattutto quelle legate alla sicurezza e al disturbo, vanno rispettate, magari con la presenza di vigili di quartiere.

In tempi di crisi e di drastici tagli ai trasferimenti ai comuni, come pensa di garantire i servizi al cittadino e le politiche sociali?
Da una riorganizzazione della macchina comunale e un taglio netto alle spese penso si potrebbe già risparmiare un buon 30%. Stracciando il contratto con Equitalia, per cui il Comune paga 6 euro a cittadino, si potrebbero ricavare risorse per le fasce più deboli della società. Inoltre, controlli più serrati in collaborazione con l’Agenzia delle entrate consentirebbero di stanare i tanti “furbetti” e “amici degli amici” che oggi usufruiscono di edilizia pubblica o agevolazione senza che ne abbiano reale necessità e che quindi potrebbero andare a chi veramente ne ha diritto. Infine, recuperando risorse dall’extragettito portuale il Comune potrebbe realizzare nuove infrastrutture e dare maggiori servizi ai cittadini.

Federalismo fiscale. Una risorsa o un deterrente per il rilancio del territorio?
Una risorsa, che purtroppo, con il centralismo attuato dal governo Monti, rischia di essere annullata riducendo i Comuni al ruolo di esattori senza portafoglio.

E’ sempre attuale il tema delle fonti energetiche e dello sviluppo ecosostenibile. Come opererà il suo eventuale governo su questo campo?
Il Piano Energetico Comunale (obbligatorio per i Comuni al di sopra dei 50 mila abitanti) e il regolamento edilizio possono rappresentare importanti strumenti pianificatori. Attraverso di essi si possono individuare le strategie da adottare per gli interventi nel settore energetico (ad esempio si può prevedere l’installazione di impianti fotovoltaici e di pannelli solari anziché l’utilizzo dei combustibili tradizionali) e si può agevolare un uso razionale dell’energia con politiche mirate al miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici. Inoltre, attraverso speciali convenzioni stipulate con le associazioni degli edili e degli amministratori di condominio e piccoli proprietari, sarebbe importante avviare un piano di restyling degli edifici (pubblici e privati) che oggi sono tra i più vetusti d’Europa. Grazie a interventi mirati alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica e risparmio energetico si potrebbero raggiungere tre importanti obiettivi: edifici dove le famiglie possano vivere meglio (con un netto taglio alle bollette), maggiore rispetto dell’ambiente e rilancio del settore edile.

Rispetto alla necessità ineludibile di una maggiore trasparenza nella gestione della cosa pubblica, quali misure adotterà la sua amministrazione?
È prioritario che il bilancio del Comune di Genova sia certificato da un soggetto terzo e nel caso vengano riscontrate irregolarità dovrebbe seguire un’azione di responsabilità verso l’amministrazione precedente. Solo su un bilancio chiaro e trasparente (accessibile online e comprensibile a tutti i cittadini) si potrà ragionare sui tagli alle voci di spesa. Sono del tutto contrario all’aumento della tassazione sulle persone e sulle imprese. Aumentare l’aliquota minima dell’IMU sulla prima casa non è la soluzione giusta per incrementare le risorse del Comune. Sono favorevole invece alle tasse di scopo: i cittadini e le imprese devono sapere dove finisce ogni loro euro di tasse.

A fine mandato che paese si impegna a consegnare ai suoi concittadini rispetto a come si presenta oggi?
Una città più pulita e sicura, dove le imprese sono invogliate a insediarsi, dove i giovani vogliono mettere su famiglia e dove i turisti vogliono tornare.

 
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