mercato rionale

Sceglievano le proprie vittime, in maggioranza anziani, nei mercati rionali e nei centri commerciali della Campania. Una banda di sei elementi che ha messo a segno decine di borseggi tra novembre 2011 e febbraio di quest’anno, finita in manette grazie all’operazione dei carabinieri di Pompei, supportati dai colleghi della Compagnia Na-Stella.

Sono tutti pregiudicati, residenti a Napoli: Antonio E. (27 anni); Giuseppina C. (38); Teresa E. (41); Rosaria V. (32); Antonella R. (37); Vincenzo M. (33). Per loro è scattato il provvedimento di fermo con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati.

Da tempo i militari mariani agli ordini del capitano Luca Toti e del maresciallo capo Tommaso Canino erano sulle loro tracce. Le attività di indagine e pedinamento sono scattate all’indomani dei colpi messi a segno nel mercato rionale di Pompei.
Tre i furti accertati qui tra l’11 e il 25 novembre, nel corso dei quali i malviventi hanno sottratto contanti per circa 400 euro e una carta di credito da cui hanno prelevato la somma di 50 euro. Un vero incubo per le tante massaie e anziane che ogni venerdì si recano, di primo mattino, al “bazar” di via Aldo Moro per trovare qualche buona occasione tra abiti, casalinghi e generi alimentari.

Da qui la gang ha spostato il proprio raggio d’azione in altri comuni della provincia di Napoli, Caserta e Avellino, colpendo sempre tra la folla dei mercatini, dei discount e dei centri commerciali più noti. Ogni colpo fruttava tra i 100 e i 200 euro in contanti, cui si aggiungevano di volta in volta bancomat, carte di credito, cellulari e chiavi di automobili.

Una condotta illecita finita sotto la lente degli investigatori che con pedinamenti e indagini informatiche sui prelievi effettuati in maniera fraudolenta sono riusciti a raccogliere gli indizi sufficienti a far scattare l’arresto. Il blitz è scattato ieri a Castellammare dopo due borseggi consumati in una panetteria.
Un settimo componente, L.Z. 25enne di Napoli, è stato denunciato in stato di libertà per ricettazione. Con la sua complicità la banda utilizzava le carte di credito per acquistare beni di lusso o per effettuare ricariche si conti telematici.

(Foto di Francesco Gigliotti, in licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic)

 
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