ASD San Paolo Volley PGS B2 2011-2012

L’A.S.D. San Paolo Volley P.G.S. partecipa al campionato nazionale di pallavolo femminile serie B2, girone G.
Risponde alle domande di Comuni-Italiani.it Francesco Marongiu, presidente della società di Cagliari.

Il 2011 cosa ha lasciato nella storia della vostra associazione?
Nel 2011 abbiamo disputato per la prima volta dalla fondazione un campionato nazionale femminile, anche se il settore maschile, separatosi nel 1999 assumendo la denominazione di Cagliari Pallavolo, ha raggiunto nel 2005 l’A1.

Alla fine del girone di andata siete a 23 punti. Cosa vi aspettate dal girone di ritorno?
Nulla di particolare, rimanendo il nostro unico obbiettivo la salvezza.

Quale partita del girone di andata ricorda maggiormente?
Quella con l’Anguillara.

In quale fondamentale eccellete?
In nessuno in particolare, la nostra è una squadra ben equilibrata. Siamo sufficientemente bravi in tutti i fondamentali.

Guillermina Gaido

Un pronostico su quale atleta potrebbe essere l’MVP a fine stagione.
Non so perché nessuna atleta mi ha impressionato particolarmente, almeno nelle partite giocate contro la nostra squadra.

Nel girone G chi è favorito per la promozione e per i play off e chi potrebbe essere coinvolto nella zona retrocessione?
Per la promozione Narni è sicuramente favorita. Per i play off vedo favorita l’Haermea di Olbia, mentre l’altra non saprei visto il continuo mutare delle posizioni in classifica. Anche per la retrocessione la situazione è molto fluida, anche se indubbiamente le ultime due mi pare siano maggiormente in difficoltà.

C’è un derby particolarmente sentito dalla squadra e dai tifosi?
Con l’Haermea Olbia.

Il campionato nazionale di B2 cosa rappresenta, a suo giudizio, nel sistema pallavolo italiano?
Attualmente nulla, visto che giocano numerose atlete mature che provengono dalle categorie superiori, mentre a mio avviso dovrebbe essere una categoria in cui lanciare le giovani promesse, per una proiezione nelle serie superiori.

E’ positivo che con i canali sportivi gratuiti sul digitale terrestre la pallavolo ha aumentato la sua visibilità?
Certamente, anche se la visione della partita in TV non rende giustizia a questo meraviglioso sport.

La scomparsa dai canali “generalisti”, per contro, può essere negativa?
No, perché non si sono mai curati dei cosiddetti sport minori, programmando solo il calcio.

Federica Marongiu in bagher e Ludovica Dessì

A suo giudizio qual è lo stato di salute della pallavolo italiana, maschile e femminile, sempre e comunque ai vertici del volley europeo e mondiale?
La pallavolo maschile è sicuramente in regressione, mentre quella femminile ancora regge, anche se molti giovani non riescono ad esprimere il loro talento data la presenza di troppi stranieri.

Come giustifica la supremazia della pallavolo femminile su quella maschile?
E’ il solito problema della propaganda: i ragazzi praticano soprattutto il calcio, disciplina che consente maggiori illusioni per facili guadagni, mentre le ragazze non hanno questi obbiettivi, infatti, in qualunque sport si cimentino è difficile che raggiungano guadagni consistenti.

Le risulta un calo d’interesse per il volley da parte dei maschi?
Certamente, in particolare in Sardegna.

Negli anni le regole di gioco hanno subito continue modifiche. Cosa ne pensa?
Pur essendo legato alla pallavolo degli anni 70, posso affermare che oggi questo sport è più spettacolare, anche se molte delle modifiche sono state introdotte per presunte questioni meramente televisive.

Cosa eventualmente cambierebbe?
Reintrodurrei il fallo in battuta nel caso in cui la palla, pur arrivando nell’altro campo, tocchi la rete.

L’A.S.D. San Paolo Volley P.G.S. cosa rappresenta per la comunità di Cagliari?
E’ la seconda società pallavolistica per meriti e per numero di iscritti: contiamo circa 180 atlete, ma abbiamo una struttura e una motivazione di esistere che non è riconducibile alle classiche società sportive cosiddette laiche.
Infatti, operiamo nell’Oratorio Salesiano della Parrocchia di San Paolo, cercando di mantenere quelle che sono le prerogative statutarie, dove è prioritaria la componente educativa e formativa rispetto a quella sportiva pura. In ciò siamo agevolati anche dalla grande importanza che riveste nell’ambito cittadino l’oratorio, il quale è un sicuro punto di riferimento per i ragazzi e le ragazze, poiché trovano un ambiente accogliente, sano e ancora scevro da tutte quelle insidie che quotidianamente si trovano davanti.

L'allenatore Alessio Castaldo e Guillermina Gaido

Pertanto per noi è primaria l’educazione e la formazione dei giovani, che rappresentano la società civile del futuro, anche al di fuori della famiglia e della scuola, cercando di ricreare quei valori che sono basilari per fornire ai ragazzi gli strumenti necessari per affrontare con minori ansie il futuro. Ci siamo anche resi conto che questo progetto, principalmente a carattere sociale, seguito anche da affermati psicologi, ha consentito di eliminare, così come invece non avviene in altre realtà sportive, la spersonalizzazione delle atlete, che quindi sono coinvolte direttamente anche nei momenti progettuali e decisionali.

La crisi economica condiziona la realizzazione dei programmi di una società di pallavolo?
Questa è una nota dolente. I costi di gestione sono sempre maggiori, con la necessità di reperire i finanziamenti sia nel pubblico che nel privato. In questo periodo ciò è particolarmente difficile a causa della grave crisi economica, che attanaglia soprattutto le attività produttive della Sardegna. Evidentemente, nel caso in cui dovessero venir meno i finanziamenti, la società si vedrà costretta a ridimensionare le proprie aspirazioni sportive, senza che ciò modifichi in ogni caso il vero obbiettivo che la San Paolo si è imposto.

Partecipate anche ad iniziative sociali e benefiche?
Viste le prerogative della società, descritte appena sopra, e nonostante la partecipazione della prima squadra ad un campionato nazionale, riteniamo che la nostra attività esista solo perché è un’iniziativa sociale e benefica.

 
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