Xandra Stelling Torneo Antibes

Il 2012 è l’anno delle Olimpiadi di Londra. E’ il momento più importante per il movimento sportivo mondiale ma anche per le discipline meno conosciute che in questa splendida occasione hanno maggiore visibilità sui mezzi di comunicazione.

Per conoscere il badminton Comuni-italiani.it intervista Giorgio Cardini, segretario (ex presidente ed ancora factotum del club) dell’ASD Acqui Badminton di Acqui Terme, comune in provincia di Alessandria.

In quali campionati siete impegnati?
Nel campionato nazionale a squadre di serie A (dal 1994) con la vittoria di tre scudetti e le partecipazioni alla Coppa Campioni e, con una squadra giovanile, ai campionati di serie C e D negli anni precedenti ed in serie B da questa stagione.

Quali sono le difficoltà del Badminton in Italia?
Le difficoltà sono molteplici, contrariamente a quanto avviene in molte altri parti del mondo (giova ricordare che il badminton è il terzo sport agonistico ed il primo sport scolastico al mondo) dove ha conquistato, per la sua altissima spettacolarità, tanti fans e praticanti in quanto visto a livello televisivo. In Italia sono non molti i praticanti e la crescita a livello scolastico è ancora lenta. Basterebbe però che fosse più visto per risolvere tutti i problemi.

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E nella sua realtà in particolare?
Nella nostra realtà i problemi sono soprattutto a livello economico ed in pratica ogni anno si finisce in passivo in quanto si ottiene qualche soldo solo dagli sponsors, dagli introiti delle quote societarie, dalla Regione Piemonte che ci ha riconosciuti come Società di eccellenza in serie A (decurtati però della metà rispetto agli anni precedenti) mentre da Comune e Provincia non si ottiene più nulla, mentre le spese della Società (l’anno scorso abbiamo fatto, per il campionato, tre trasferte in Sicilia) ammontano a circa 30.000-40.000 euro/anno.

Organizzate ogni anno il Torneo Internazionale Città di Acqui Terme. Di cosa si tratta?
Il Torneo di Acqui Terme è stato tra i primissimi organizzati in Italia ed è giunto ormai alla quattordicesima edizione in programma il 20-21 Maggio 2012. Conta su numerose presenze di atleti (200-300) da società europee, in particolare di molti atleti dalla vicina Francia. Il Torneo ha 5.000 euro di premi in denaro, per la serie A, e numerosissimi premi di natura eno-gastronomica, per reclamizzare i prodotti locali tipici.
Si giocano i tornei di serie A, B, C, D, N.C. Veterani e Under di tutte le cinque specialità (SM-SF-DM-DF-DMX). Complessivamente 35 Tornei disputati in 24 campi di quattro palestre per oltre 500 gare complessive.

Con i canali sportivi gratuiti sul digitale terrestre molti sport cosiddetti minori hanno ottenuto qualche spazio. E il badminton?
Pochissimi i riscontri televisivi e questo, come già detto, rappresenta la lacuna più grande.

E’ soddisfatto?
Per quanto fatto ad Acqui direi di essere soddisfatto; non lo sono per la situazione generale in Italia.

Agnese Allegrini unica Italiana a Pechino ed ex Acqui

Il 2012 è l’anno delle Olimpiadi di Londra. L’Italia sarà presente e con quali obiettivi?
L’Italia sarà presente quasi certamente con Agnese Allegrini, che è stata anche una nostra atleta negli anni degli scudetti (2000-2001, 2001-2002 e 2002-2003); più difficile la partecipazione a livello maschile. Tra parentesi val la pena di segnalare come l’unica gara disputata nelle ultime Olimpiadi dalla Allegrini sia stata trasmessa televisivamente alle 4.30 del mattino.

Cosa spinge un giovane ad avvicinarsi al vostro sport?
Lo sport interessa molto i giovani perché si può cominciare dalla terza-quarta elementare (la racchetta pesa circa 160 grammi), è di facile praticabilità ed apprendimento e subito divertente per l’alta persistenza degli scambi. Le attrezzature sono anche poco costose.

Come avviene il reclutamento?
Il reclutamento per noi non è un problema perché interessiamo e tesseriamo ogni anno parecchi giovani (sono circa un centinaio quest’anno) con delle esibizioni fatte nelle scuole da atleti tra i primissimi in Italia e tali esibizioni creano stupore ed entusiasmo tra i giovani. La società ha svolto un’attività promozionale decisamente importante ed ha promosso, con la Regione Piemonte, il progetto di diffusione del Badminton che ha coinvolto varie centinaia di insegnanti di Educazione Fisica, con i corsi promossi in concerto con i Provveditorati delle otto province piemontesi, e varie migliaia di giovani che si sono dedicati alla pratica del Badminton perchè interessati dalle esibizioni degli atleti del club termale itineranti in molte scuole del Piemonte. Dall’anno 1994 sono state fatte 225 tra esibizioni e Corsi e 340 Insegnanti interessati.

L'ASD Acqui Badminton 2009-2010

L’ASD Acqui Badminton cosa rappresenta per la comunità di Acqui Terme?
La società, non fosse anche per gli articoli della stampa (circa 140 articoli/anno su stampa prevalentemente locale) è ben conosciuta dalla popolazione acquese; i tifosi che seguono direttamente le gare sono pochi e prevalentemente amici o parenti degli atleti; ottimi i rapporti con le altre Società sportive specie con il volley con cui si condividono le ore di utilizzo delle palestre.

La crisi economica condiziona la realizzazione dei programmi di una società di badminton?
La crisi economica quest’anno condizionerà ancora di più i programmi societari tanto più che pare che anche la Regione non sia più disposta ad erogare contributi, spendendo per la Sanità il 70% di tutte le sue risorse. Come medico, ex primario in pensione da 15 anni dal servizio pubblico ma ancora in attività, mi permetto di far osservare che tutto il debito che ha ora l’Italia è stato speso per erogare a pazienti sani medicine perlopiù dannose (come quelli per il colesterolo facendo credere come anomali risultati perfettamente normali) con il risultato di avere gente meno sana e mancanza di contributi per chi vuole sviluppare lo sport.

Siete impegnati anche in iniziative sociali, benefiche?
Le nostre ristrettezze economiche non permettono attività benefiche; l’unica cosa che facciamo, purchè i ragazzi pratichino lo sport, è quella di non far pagare i corsi ai giovani delle famiglie meno abbienti.

 
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