Pasquale Del Sorbo

Faccio una riflessione personale e nella qualità, sul clima che si sta creando in questi giorni in Città in vista della prossima consultazione elettorale, che avrebbe come fine l’elezione di un Sindaco, che porti ad una svolta.

Dopo anni di stasi, in cui le giunte che si sono succedute più o meno non hanno fatto nulla di concreto e l’ultima giunta (quella dei saltimbanchi), ha inoltre distrutto e affossato un minimo di progettualità, che era stata impostata in passato, restituendoci la Città nel clima di devastazione che osserviamo, si è finalmente diffuso un senso di rivalsa nei confronti di questa situazione. Tanti vorrebbero fare tante cose!

L’alternativa al trasformismo politico (per usare una parola grossa, sarebbe meglio dire affaristico politico), ha portato una serie di personaggi, che avevamo chiamato ad amministrarci, a cambiare contenitore, creando un punto di accumulazione in UDC-API-NOI SUD e ammennicoli vari, che in questi mesi sta continuando ad “amministrare” nel segno della passata gestione. Ovvero tanti soldi spesi e pochi risultati per i cittadini che pagano le tasse e non ottengono servizi.
Ovviamente questi soldi che escono, creano altri tipi di benefici che sono chiari e si possono leggere nel bilancio del Comune.

Finita questa premessa, vorrei tornare al clima politico e alla diatriba sul nome di Vincenzo Sica, professionista stimato e rispettabile, che più o meno tutti criticano con attacchi mai diretti verso le reali capacità della persona, ma su sterili motivi di appartenenze passate a contenitori (a Torre li chiamano partiti) che oggi esistono, domani no, dopodomani si, a seconda delle opportunità dei singoli, alimentando la cosiddetta piaga del trasformismo, che porta personaggi, che purtroppo abbiamo eletto e che non hanno alcuna etica politica, a girovagare per tutto l’arco costituzionale.

A mio modesto parere (che poco conta) si stanno perdendo di vista alcuni punti:

  • Vincenzo Sica ha avuto il coraggio di mettere la faccia e di proporsi come candidato mesi e mesi prima delle elezioni, in modo da spiegare l’azione che si intende adottare, in tempi utili affiche possa essere assimilata. Una prima conquista per i cittadini è stata l’avere un interlocutore, che non è stato scelto da un gruppetto di pochi manovratori, in una stanza e tirato fuori dal cilindro all’ultimo minuto, ma che nasce da una vasta volontà associazionistica e partitica, per dare una svolta alla Città.
  • Il PD ha sposato questa scelta in quanto si è creata una convergenza programmatica (da sottolineare) e non “affaristica politica”, in linea con il progetto di rinnovamento che il partito sta mettendo in campo, sia dal punto di vista etico, che dei contenuti. Si è trovata una convergenza su un orizzonte politico comune.

Questo intento, ovviamente, vedo che non è stato digerito da alcuni nell’ambito del centro sinistra e da altri (PDL), che normalmente spariscono dalla vita cittadina in tempi non elettorali o che si accordano con il potentato di turno, non dando alcun contributo alla società civile, per poi puntualmente riproporsi solo per racimolare qualche voto, da portare alle sedi provinciali e dimostrare una pseudo esistenza sul territorio.
Evidentemente gli obiettivi sono altri, non il bene della Città.

  • Il progetto di rinascita della Città che è SICA, ma è anche un gruppo misto di forze esperte e neofite, che vuole far rinascere la Città, lasciando alle spalle le politiche passate che nulla hanno portato e che vede in SICA la persona con le giuste capacità, competenze, esperienza e carisma, per guidare questa coalizione verso il traguardo.

In definitiva tutto questo parlare sul nome di SICA, sta facendo perdere di vista che SICA non è il futuro Sindaco (come ci auguriamo), ma un CANDIDATO SINDACO. Abbiamo di fronte due prospettive: una di cambiamento con SICA e le forze che rappresenta e l’altra (costituita dalle forze politiche che oggi amministrano la città), che ha dimostrato già quello che sa fare, con dei nomi che non sono ancora proposti.
C’è poi la solita pletora di aspiranti sindaco, che con qualche centinaio di voti vogliono assicurarsi uno scranno in consiglio comunale, per loro tornaconto o anche perchè animati da sani principi o dalla arroganza di potere. Fare tutto da soli perchè le cose come le sanno fare loro non le fa nessuno.

Anche questo è il bello della democrazia, che però in questi giorni ha dimostrato il suo fallimento, abdicando in favore delle tecnocrazia.
Spero che da tutto questo confronto, nasca per Torre Annunziata un futuro migliore!
Che diventi la Città ricca e operosa di un tempo!
Che non sia più covo di criminali e truffatori (come le cronache giornaliere riportano costantemente). Dove le tasse sono pagate in modo equo, da tutti!
Che ci si riappropri del mare!
Che torni il turismo e la balneazione!
Che diventi attrattore per la movida!
Che diventi attrattore culturale a livello internazionale dimentichiamo sempre si essere sito UNESCO).

Questo è possibile solo unendo le forze sane e positive, che incanalino i loro sforzi in un progetto strutturato e coerente, senza confusione o demagogia, con obiettivi chiari e raggiungibili e con un percorso monitorabile e governabile.

Ciò lasciando da parte l’approccio utilitaristico. Magari anche facendosi da parte qualora si accorgessero che non è più la loro stagione, che quello che hanno dato è stato più di danno e non di crescita, magari trasferendo quanto di buono hanno accumulato come esperienza, in forze nuove e giovani che possano dare il loro contributo per le future generazioni. Purtroppo devo constatare e mi metto io davanti a tutti, che la società civile torrese ha peccato troppo di accidia.

Ha visto perpetrare questo sfascio ed è stata silenziosa senza muovere un dito o cercando di trarne dei vantaggi. E’ tempo di espiare tutti questo peccato, con l’impegno sano e concreto per il bene della collettività e per assicurare un futuro migliore ai nostri figli.

 
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