Attacco dell'opposto Elena L'Vova

SG Volley Rimini partecipa al campionato nazionale femminile di serie B2, girone F.
Risponde alle domande di Comuni-Italiani.it Roberto Pronti, presidente della società di Rimini.

Dopo otto partite avete 9 punti. Quali sono i vostri obiettivi?
Da neopromossa l’obiettivo primario è assolutamente la salvezza. Vorrei precisare che la società, da un paio di anni, ha modificato radicalmente la struttura dirigenziale e ha cambiato mentalità adeguandola a principi moderni e innovativi. Non sono cambiati obiettivi ma solo il percorso per raggiungerli.

In quale fondamentale eccellete?
Sicuramente l’attacco e il muro. Le giocatrici più esperte sono le due centrali e l’opposta.

E quello più debole?
Direi che in battuta non siamo molto efficaci.

SG Volley Rimini B2 2011-2012

Un pronostico su quale atleta potrebbe essere la MVP a fine stagione.
Le due giocatrici che potrebbero contendersi questo titolo sono la centrale Annet Pironi e l’opposto Elena L’Vova.

Nel girone F chi è favorito per la promozione e per i play off e chi potrebbe essere coinvolto nella zona retrocessione?
Cesena e Bastia Umbra sono le favorite per la promozione, per la zona retrocessione potrebbero esserci diverse sorprese perché finora non credo che le squadre attualmente in bassa classifica si siano espresse al massimo.

Esiste un derby particolarmente sentito dalla società e dai tifosi?
Siamo nuovi del campionato e non conosciamo nessuna squadra, pertanto non abbiamo partite particolarmente sentite… l’unica potrebbe essere il derby con Cesena che sono nostre vicine, ma non ci sono assolutamente rivalità.

da sinistra Paolo Faini, Marcello Guerra e Roberto Pronti

Il campionato nazionale di B2 cosa rappresenta, a suo giudizio, nel sistema pallavolo italiano?
La B2 è una bella finestra che permette di farsi conoscere al di fuori del proprio territorio. Finora sono abbastanza contento dell’organizzazione della Fipav, un po’ meno di quella di alcune società che sono costrette a giocare in strutture non troppo adeguate.

Con la presenza di canali sportivi gratuiti, grazie alla diffusione del digitale terrestre, la pallavolo ha aumentato la sua visibilità. Ritiene che sia un fatto positivo?
Assolutamente sì. La nostra società ha fatto da tempo scelte proprio in questa direzione.

A suo giudizio qual è lo stato di salute della pallavolo italiana, maschile e femminile, sempre ai vertici del volley europeo e mondiale?
Credo che i recenti risultati delle varie nazionali siano sinonimo di efficaci programmazioni, ma ritengo che il settore sia in lento e costante declino. Il settore maschile ad esempio nella nostra zona è quasi scomparso.

Esultanza SG Volley Rimini

La pallavolo in rosa supera quella maschile. Come lo spiega?
Dipende principalmente da una questione di tradizioni. In alcune zone l’impegno delle società nelle scuole e la capacità dei tecnici, riescono a sopperire alla concorrenza di altri sport.

Le risulta un calo d’interesse per il volley da parte dei maschi?
Assolutamente sì. Negli anni il graduale incremento di praticanti nel settore femminile è andato di pari passo al decremento di praticanti nel maschile. Le motivazioni sono complesse.

Negli ultimi anni le regole di gioco hanno subito continue modifiche. Cosa ne pensa?
Il regolamento ha raggiunto una situazione stabile con l’introduzione del libero e con la possibilità dei falli difensivi, questi hanno certamente contribuito allo spettacolo. La possibilità del fallo a rete ha creato finora solo grande confusione.

Cosa eventualmente cambierebbe?
Il fallo a rete e i time out tecnici obbligatori… sono inutili e spezzano troppo il gioco.

Punto per SG Volley Rimini

SG Volley Rimini cosa rappresenta per la comunità di Rimini?
Proprio tutto questo. La scelta di uscire da un impianto decentrato, anche se in ottimo stato e di giocare nel cuore della città al Palasport Flaminio (con non pochi problemi anche economici) è stata una scelta che va proprio nella direzione di aumentare la visibilità generale.

La crisi economica condiziona la realizzazione dei programmi di una società di pallavolo?
Ritengo che la causa della difficoltà di realizzazione dei programmi dipenda principalmente dalle inadeguate strutture delle società sportive, dove sono principalmente gli allenatori che detengono molto spesso le redini delle scelte societarie. Questa crisi economica non condiziona, fa chiudere.

Siete impegnati anche in iniziative sociali, benefiche?
Da un paio d’anni realizziamo un calendario con i cui proventi di vendita abbiamo contribuito all’acquisto di un mammografo mobile e all’aiuto ad una comunità di orfani in Kenia.

 
© Riproduzione Riservata
 

Nessun commento

Lascia un Commento