Unione Pallavolo Lucca B2 2011-2012

L’Unione Pallavolo Lucca partecipa al campionato nazionale di pallavolo femminile di serie B2 girone E.

Risponde alle domande di Comuni-Italiani.it Massimo Bartoli, responsabile relazioni esterne e stampa della società di Lucca.

L’Unione Pallavolo Lucca nasce per unire le forze e proporre Lucca ad alti livelli nel volley femminile?
Sì, l’idea nasce dalla considerazione che molti “campanili” disperdono le forze mentre UPL potrebbe mantenere le autonomie di ogni società coagulando selezioni per categorie diverse. Serve un po’ di tempo per uscire dalle convinzioni del passato ma si vedono i primi segni di “contagio”.

Dopo sette partite avete solo 6 punti. Per uscire presto dalla zona retrocessione, superando le difficoltà emerse, sarà utile il vostro motto “vincente non è colui che vince sempre ma chi pur nella sconfitta non si da mai per vinto“?
L’obiettivo di quest’anno è di formare una squadra giovane con ragazze in gran parte di proprietà alle quali aggiungere il prossimo anno qualche atleta di livello e qualche giovane da vivaio. Il prof. Orti, direttore tecnico e coach, non nuovo a programmi di lungo periodo sta lavorando da 4 mesi con questo gruppo e i risultati sono poco importanti. Il nostro motto tende proprio a creare una mentalità giusta per lo sport che vede diversi i vincenti da chi vince. La mentalità purtroppo è solo per i risultati, ma questo è un discorso lungo … se avrete voglia…

Massimo Bartoli, socio fondatore UPL

Quindi che campionato sarà?
Come dicevo prima l’obiettivo è restare il B2 e preparare ragazze, ambiente, organizzazione societaria, relazioni esterne a tentare un salto in B1 già nel prossimo.

In quale fondamentale eccellete?
Non sono io il tecnico della società ma mi lancio e dico attacco sia perché davvero il livello delle nostre attaccanti credo sia di categoria anche superiore, sia perché mi piace pensarlo in chiave “mentale”.

E quello più debole?
In questo momento la difesa, ma è legato alla volontà di puntare su ragazze giovani a cui serve ancora tempo per crescere. Vedete, nel passato per fare qualunque categoria, si acquistavano ragazze su cui si lavorava poco cercando di sfruttare competenze già acquisite. Il risultato è stato, a Lucca almeno, di fare serie come la C con costi elevati e senza mai poter poggiare su un progetto di lungo periodo. Se si costruisce si deve anche pagare di non avere tutto pronto da subito e noi siamo pronti a pagarlo.

Un pronostico su quale atleta potrebbe essere la MVP a fine stagione.
Vorrei fosse il gruppo a essere il MPV a fine stagione ma dovendo indicare le singole credo molto nel nostro capitano Alessandra Pelliccia, opposto, che ho visto dalla D alla B sempre competitivissima anche rispetto le migliori avversarie, ma non sarebbero una sorpresa anche Ilaria Pazzaglia centrale e Andrea Francesconi che per carattere e grinta mostrano una continuità e una leadership notevole.

Nel girone E chi è favorito per la promozione e per i play off e chi potrebbe essere coinvolto nella zona retrocessione?
Per ora la favorita credo sia Videomusic, mi ha davvero impressionato per semplicità e completezza di gioco. Non si regge su individualità particolari né su giochi straordinari ma sulla continuità e l’efficacia di ogni settore e di ogni atleta. Brave davvero. Per la retrocessione non mi esprimo, se dobbiamo guardare i numeri dovremmo esserci anche noi ma bastano due vittorie di fila che si balza a centro classifica (vedi Grosseto). Credo che non ci saremo noi e questo mi basta.

Lisandro Gambogi, presidente UPL

Esiste un derby particolarmente sentito dalla società e dai tifosi?
Certo che con Nottolini del vicinissimo comune di Capannori il derby è sentito. Averlo vinto è stato in una volta sola una soddisfazione in più e una sferzata di convinzione in più per le ragazze e per l’ambiente. Loro sono una buonissima squadra più amalgamata di noi ma abbiamo dimostrato che con grande merito possiamo essere al loro pari e in quella gara siamo andati anche oltre.

Il campionato nazionale di B2 cosa rappresenta, a suo giudizio, nel sistema pallavolo italiano?
Non saprei a dire il vero. Ha una connotazione quasi interregionale e questo permette di non dover affrontare trasferte impossibili, una sorta di super C, credo sia una buona divisione per permettere di competere a più società. Forse, ma è un’opinione personale, potrebbero essere una sola la B1 e l’A2.

I canali sportivi gratuiti sul digitale terrestre hanno aumentato la visibilità della pallavolo. Ritiene che sia un fatto positivo?
Il miglioramento di visibilità è sempre un fatto positivo, credo che questo traino dall’alto sia utilissimo per la diffusione dello sport in Italia, non scordiamoci che la grande impennata ci fu con un cartone animato o con le nazionali che vincevano. Poi però serve un collegamento con le istituzioni locali, forse questo snodo tra alti livelli, visibilità e realtà quotidiana è un po’ carente. Gli sponsor sono fondamentali e qualunque cassa di risonanza è un catalizzatore per avere più risorse finanziare. Unico neo è la qualità dell’informazione che troppo spesso, soprattutto nelle città di provincia, è depurata di contenuti anche sociali a solo vantaggio della cronaca e del risultato. Così prolifera una cultura che non è sportiva ma è di solo risultato, il contrario di ciò che serve per ridare valori a tutta la società, stavolta intesa come Italia.

La scomparsa dai canali “generalisti”, per contro, può essere negativa?
Ogni scelta porta con sé aspetti positivi e negativi. Quantitativamente i canali sono cresciuti, qualitativamente è un po’ presto per giudicare. Credo comunque che qualche cambiamento possa far bene.

Unione Pallavolo Lucca U18 provinciale

A suo giudizio qual è lo stato di salute della pallavolo italiana, maschile e femminile, sempre ai vertici del volley europeo e mondiale?
Come dicevo il livello è ottimo, mi pare che le recenti World Cup stiano dimostrando che l’Italia c’è.
Per fare forti rappresentative serve un bacino di utenza di qualità e formatori abili e evidentemente questo c’è, il bacino di utenza non è però spalmato in modo uniforme su tutto il territorio nazionale (è più facile trovare una ragazza che 1.90 con potenziale tra i 4 milioni di abitanti di Milano o tra i 70 mila di Lucca?) per cui ci sono per forza investimenti e attenzioni sperequate. Sulle piccole realtà ci potrebbero essere risorse da valorizzare. Quello che riesce a fare il calcio con gli osservatori nella pallavolo è ovviamente molto più ridotto.

La pallavolo in rosa supera quella maschile. Come lo spiega?
La pallavolo è uno sport senza contatto, i maschi trascinano dentro di sé la cultura della guerra e poi… l’uomo è più individualista, nella pallavolo c’è un solo tocco, un singolo non può condizionare una partita da solo… anche questa sarebbe lunga …

Le risulta un calo d’interesse per il volley da parte dei maschi?
A Lucca e provincie limitrofe sì, non c’è proprio un giovanile maschile, la fanno da padrone il calcio e molto dopo il basket.

Negli ultimi anni le regole di gioco hanno subito continue modifiche. Cosa ne pensa?
Le modifiche hanno migliorato la pallavolo secondo me, magari non cambierei troppo spesso e non farei troppe differenze tra i giovanili e i grandi (bagher per ricezione in U14 ad esempio).

Unione Pallavolo Lucca U16 regionale

Cosa eventualmente cambierebbe?
Lascerei così come adesso.

L’Unione Pallavolo Lucca cosa rappresenta per la comunità di Lucca?
Spero rappresenti un progetto serio e visibile, coinvolge personaggi di spessore del mondo imprenditoriale e politico cittadino come il nostro Presidente Lisandro Gambogi, è ancora UNA delle società di Lucca e non si è ancora riusciti a coagulare le altre sponde locali ma non siamo più così lontani.
Spero che sia anche vista come un progetto ad alto contenuto sociale e culturale.

La crisi economica condiziona la realizzazione dei programmi di una società di pallavolo?
La crisi economica condiziona tutto anche la pallavolo, ma i costi nella pallavolo non sono ancora esorbitanti. A imprenditori avveduti piace legare la loro immagine a progetti seri e di lungo periodo, il mondo non finirà davvero nel 2012 (e comunque anche se avvenisse davvero vorrei che tutti vivessero come se avessero 1000 anni davanti).

Siete impegnati anche in iniziative sociali, benefiche?
Oltre a devolvere all’Unicef, il nostro sponsor principale è impegnato con un’associazione (L’allegra Brigata) che si occupa di sport per persone con difficoltà intellettive e relazionali e noi riteniamo infine che un impegno sociale sia anche dare spazi a ragazze che non emergono dalla selezione competitiva ma che meritano ugualmente la pallavolo anche se meno impegnativa.

 
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