Ilaria Boetti

La LPM Pallavolo Mondovì partecipa al campionato nazionale 2011-2012 di pallavolo femminile serie B2 girone A.
Intervistiamo Paolo Borello, direttore sportivo della società sportiva di Mondovì, comune in provincia di Cuneo.

Qual è la vostra mission?
La nostra società ha una mission definita: “Offrire alle ragazze del territorio monregalese la migliore opportunità di realizzazione come persone e come atlete in un ambiente sereno e divertente attraverso il lavoro di persone appassionate che lavorano in modo coordinato e disciplinato con competenza e professionalità”.
Questa è la nostra mission … Lavoriamo in questa direzione cercando di migliorarci costantemente sotto tutti gli aspetti: tecnico, logistico, organizzativo e sportivo. Il nostro obiettivo “in pillole” è la ricerca in ogni ambito di fare meglio della volta prima e ovviamente non mi riferisco solo al risultato agonistico.
Inoltre se consideriamo che la maggior parte del lavoro viene svolto da persone “volontarie” animate da una forte passione la cosa non può che assumere una connotazione ancor più positiva. Senza dimenticare l’aspetto sociale dello sport.

LPM Pallavolo Mondovì

Siete alla quarta stagione in un campionato nazionale. Avete una squadra giovane. Dopo 3 partite avete 8 punti. Quali sono gli obiettivi stagionali?
Pensiamo di avere una squadra giovane e molto rinnovata rispetto alla stagione scorsa, ma con un buonissimo potenziale. Il nostro obbiettivo stagionale è di migliorare il piazzamento dello scorso anno e di rendere la vita difficile a tutte le pretendenti al titolo. Penso che siamo attrezzati per giocarcela con tutti. I conti li faremo alla fine. I play off sono l’obiettivo.

Qual è il vostro punto di forza?
Abbiamo una squadra sicuramente di prim’ordine in attacco ma penso che anche in fase difensiva ci siano molte qualità da dimostrare.

E quello più debole?
La giovane età alle volte può giocare brutti scherzi ma anche rivelarsi un’arma in più. L’aspetto sul quale dobbiamo lavorare e migliorare è quello mentale. Stiamo lavorando per acquisire maggior consapevolezza delle nostre qualità.

Paolo Borello

Quale atleta potrebbe caratterizzare positivamente questa stagione?
Abbiamo un organico ampio, senza grandi differenze tra titolari e riserve che consente svariate soluzioni tattiche anche a partita in corso. Sarà importante che ognuna delle nostre ragazze si faccia trovare pronta in ogni momento. La stagione è molto lunga.

In questo girone A, quasi completamente rinnovato (squadre liguri, piemontesi e due della provincia di Varese) chi lotterà per la promozione e i play off e chi potrebbe rischiare di retrocedere?
Sulla carta le favorite sono Trecate e Pinerolo che hanno un organico di prim’ordine … ma anche loro dovranno combattere ogni giornata e non sottovalutare nessun avversario per evitare sgradite sorprese.
Credo che le altre squadre del girone siano tutte sullo stesso piano per cui, sia per la promozione che per la retrocessione, saranno importanti le motivazioni, l’aspetto psicologico ed essere sempre ad un buon livello di forma.

Nella pallavolo italiana, cosa rappresenta il campionato nazionale di B2?
Un campionato importante, di buon livello. La palestra ideale per i giovani talenti emergenti. È un movimento ampio, che coinvolge moltissime persone ma molto vicino alla base dei praticanti.

Cristina Cattaneo

Con l’arrivo di canali sportivi gratuiti, grazie alla diffusione del digitale terrestre, la pallavolo ha aumentato la sua visibilità, a vantaggio degli appassionati e degli sponsor. Ritiene che sia un fatto positivo?
Penso che la visibilità sia sicuramente cresciuta e che il prodotto pallavolo sia ambito anche commercialmente. In passato ricordo una finale di “Coppa dei Campioni” sulla Rai interrotta a due punti dal termine per trasmettere “Maciste” …. Era l’altro millennio e per fortuna queste cose appartengono al passato del volley che oggi invece ha una maggiore attenzione e visibilità sia in ambito maschile che femminile.

La scomparsa dai canali “generalisti”, per contro, può essere negativa?
È il mercato che detta le regole; la differenza la fa la capacità dei protagonisti di offrire un “prodotto” attraente per un numero sempre più ampio di persone, non solo per i già appassionati ma soprattutto per chi non si è ancora avvicinato.

E’ lo sport preferito dalle donne, il settore rosa supera quello maschile. Come giudica la maggiore diffusione della pallavolo femminile?
La pallavolo è al femminile lo sport con maggior seguito secondo me per molteplici fattori.
Sicuramente la pallavolo femminile in generale ha l’immagine di uno sport pulito, ha una nazionale vincente che sicuramente è un grosso traino a tutto il movimento ma, a mio avviso, il successo della pallavolo femminile è dovuto soprattutto alla capacità di dare forti emozioni alle praticanti e agli spettatori; ad un tasso tecnico molto elevato che garantisce sempre uno spettacolo che non sempre la fisicità della pallavolo maschile offre.

Negli ultimi anni le regole di gioco hanno subito continue modifiche. Cosa ne pensa?
Tutte le cose hanno un’evoluzione per cui penso sia giusto essere aperti ai cambiamenti. Quando servono a creare maggiori incertezze sul risultato finale penso siano di giovamento a tutti. Vedere una gara dove si sa già chi vince non è interessante.

Gloria Bongiovanni

Che tradizione ha la pallavolo a Mondovì?
A Mondovì la pallavolo ha una grande tradizione. Negli anni ottanta la squadra maschile militava in un campionato di serie A2 con una rosa formata da tutti ragazzi monregalesi (ad eccezione dei due stranieri allora previsti dal regolamento) con un seguito incredibile della città. Anche al femminile LPM Pallavolo Mondovì ha una storia ormai trentennale che è culminata con la promozione in un campionato nazionale 4 anni or sono. Il sogno è quello di continuare su questa strada e provare a ripetere quell’impresa riuscita ai maschietti ormai venticinque anni fa.

Collaborate con l’ADMO, Associazione Donatori Midollo Osseo, quindi la società è protagonista anche di attività sociali e culturali?
Sicuramente la pallavolo offre alle ragazze molte opportunità: nuove amicizie, grandi emozioni, gare, campi estivi, feste, esperienze agonistiche irripetibili. Oltre a questo vogliamo, per quanto ci compete, offrire alle ragazze e alle loro famiglie anche dei momenti di riflessione su temi come quello della donazione delle cellule staminali, dove c’è molta disinformazione; con un semplice gesto di ognuno di noi si potrebbe aiutare qualcuno a vincere una partita molto più importante di quelle che giochiamo al sabato sera.

La crisi economica condiziona la realizzazione dei programmi di una società di pallavolo?
Sicuramente una realtà come la nostra non può fare a meno dell’aiuto economico degli sponsor, degli appassionati, ecc. e in questo senso la crisi sicuramente non aiuta. Penso che comunque nei momenti problematici come questo le società che lavorano in un certo modo e con un’attenzione particolare ai settori giovanili e alla qualità del lavoro risentiranno della crisi in modo minore. I nostri sostenitori lo sanno da tempo e non ci fanno mancare il loro supporto. Per questo li ringrazio.

 
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