Formazione della Renato Curi Angolana contro il Teramo

La Renato Curi Angolana srl partecipa al campionato di calcio 2011-2012 di serie D girone F. E’ la squadra di calcio di Città Sant’Angelo, comune in provincia di Pescara con più di quattordicimila abitanti.

Risponde alle domande di Comuni-Italiani.it Angelo Londrillo, direttore generale della società.

Dopo sette giornate, avete solo 5 punti. E’ emersa qualche difficoltà in queste prime partite e quali sono gli obiettivi stagionali?
Gli obiettivi, rispetto al recente passato, sono cambiati. I costi di gestione di un sodalizio di serie D sono tanti. La nostra società è formata da persone per bene, che contribuiscono alla causa per quel che possono. Abbiamo in estate deciso di fare un passo indietro, doveroso, per appianare situazioni passate. Se dovessimo, come credo, riuscire in questo intento, e magari mantenere la categoria, possiamo nel futuro prossimo programmare qualcosa di diverso.
Ad oggi le difficoltà ci sono. Ma sapevamo di doverle affrontare. La squadra è giovanissima, e nelle prime sette giornate ha incontrato corazzate come Ancona, Isernia, Teramo, Civitanovese e Sambenedettese. Il mister e i ragazzi stanno facendo bene. Potevamo avere qualche punticino in più. Ma preferisco guardare avanti.

Come avete rinforzato la rosa?
La rosa, ripeto, è formata per 2/3 da giocatori fuoriquota. I restanti, salvo un paio, sono comunque giovani. Abbiamo fatto ciò che era nei nostri programmi; magari col senno di poi si poteva far meglio, ma parlare ora sarebbe troppo facile. La società ha fiducia nel parco giocatori attuale. Certo è che, se la situazione dovesse essere difficile, non ci faremo trovare impreparati nel mercato di dicembre.

Un suo pronostico sulle squadre che lotteranno per la promozione in Lega Pro e su quelle che rischiano di retrocedere.
Il Teramo è la squadra senza dubbio più forte; a mio avviso con l’organico del team del presidente Campitelli, i biancorossi potrebbero far bene anche in seconda divisione. Alle spalle vedo bene Ancona, Isernia e Civitanovese; quest’ultima mi ha destato un’ottima impressione quando l’abbiamo affrontata.
La lotta per non retrocedere sarà agguerrita fino all’ultimo secondo dell’ultima giornata. Al momento sembrerebbe spacciato il Real Rimini; ma il campionato è lungo, al rosa può essere perfezionata in qualsiasi momento. Poi ci siamo noi, il Miglianico, il Luco Canistro, la Val di Sangro. Santegidiese e Jesina hanno l’organico per risalire dall’attuale deficitaria classifica. Ripeto, il campionato è ancora lungo, penso si possano avere maggiori indicazioni a cavallo tra gennaio e febbraio.

Senza play off promozione il campionato potrebbe “addormentarsi”?
Sicuramente senza la disputa dei play off il campionato non è la stessa cosa; seppur la vittoria non costituiva l’accesso immediato nel panorama professionistico, era comunque motivo di soddisfazione ed orgoglio raggiungere l’elite del campionato. Spero che le squadre possano recitare il giusto comportamento fino al termine della stagione.

Angelo Londrillo

Qual è, a suo giudizio, la mission del campionato di Serie D nel movimento calcistico italiano?
Il campionato nazionale dilettanti è un serbatoio importante ed imprescindibile del sistema calcistico italiano. Il gran lavoro della Lega nell’ultimo decennio ha dato e sta dando i suoi frutti. E’ un movimento in continua espansione, rappresentato da città importanti, cinque delle quali hanno disputato anche il campionato di serie A. Per un piccolo comune come Città Sant’Angelo è motivo d’orgoglio potersi confrontare con team come Ancona, Teramo, Sambenedettese, Viterbese (Coppa Italia) e tante altre.

Dopo tanti anni cosa rappresenta la società per la comunità di Città Sant’Angelo?
Il rapporto con le istituzioni è buono. Il Sindaco di Città Sant’Angelo, Gabriele Florindi, e l’Assessore allo sport, Ignazio Pratense, non ci fanno mancare nulla. I tifosi amano la squadra; ovvio che vorrebbero soffrir di meno, ma anche loro hanno sposato e capito la causa. Ho chiesto loro fiducia e pazienza. Nell’ultimo incontro casalingo disputato contro la Sambenedettese, siamo rimasti in dieci dal 20′ del primo tempo, e negli ultimi 10′ in nove giocatori; con il loro incitamento hanno spinto i ragazzi alla conquista di un buon punto.

Come giudica la copertura mediatica del vostro campionato e della sua squadra?
La copertura mediatica è ottima, soprattutto grazie ai tanti siti internet che curano la serie D. Sottolineo con piacere come anche la testata giornalistica nazionale “Corriere dello Sport” dia più visibilità al nostro sistema. Nella nostra regione, l’Abruzzo, ci sono trasmissioni dedicate alla serie D e alle categorie minori. Insomma: siamo coperti a dovere.

La crisi economica condiziona i programmi di una società di calcio di serie D?
La condizione economica che affligge il paese inevitabilmente colpisce anche il nostro sistema. Probabilmente è anche un bene. Mi spiego: fino a qualche stagione fa, sia nel Campionato Nazionale Dilettanti che nei campionati di Eccellenza, le società non si facevano mancare nulla. Si viveva un clima di professionismo allo stato puro. D’accordo sulla serietà e su programmi chiari, ma a volte non bisogna dimenticare che siamo dilettanti, ed il significato della parola dovrebbe dir tutto.

Siete protagonisti anche di iniziative sociali?
La nostra politica, da sempre, è quella di investire e curare il serbatoio giovanile, a partire dalla scuola calcio. Quest’anno ci siamo rinnovati e io penso potenziati con l’acquisizione di un sodalizio pescarese importante in ambito giovanile, la Caldora Calcio, con la quale lavoriamo di pari passo. Sviluppo della scuola calcio significa anche bussare alle scuole (incontri, dialoghi, giochi), creare un’atmosfera sana, scoprire nuovi orizzonti attraverso manifestazioni e tornei nazionali ed internazionali.
La cura del proprio vivaio penso sia una delle priorità per una società di calcio.

 
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