M.& G. Scuola Pallavolo Grottazzolina

La M.& G. Scuola Pallavolo Grottazzolina ha iniziato il campionato 2011-2012 di pallavolo maschile di serie B2 girone E battendo con un secco 3-0 il Montorio Volley.

Risponde alle domande di Comuni-Italiani Rossano Romiti, general manager della società di Grottazzolina, comune delle Marche in provincia di Fermo.

Quali sono gli obiettivi per la stagione appena iniziata?
Il primo obiettivo è migliorare la stagione dello scorso anno, cercando di mantenere una classifica sempre tranquilla in modo da poter lavorare con serenità in palestra.

Come è stata rinforzata la rosa?
Con un mix di giovani (il libero Brandi, lo schiacciatore Amari) e vecchi (il palleggiatore Ficosecco e l’opposto Alexis Batte, tornato a Grottazzolina dove è stato per tre anni ai tempi della Serie A2) ad affiancare i confermati Minnoni (schiacciatore), Formentini (centrale), Girolami (centrale). Con in più una panchina completamente “verde” con ragazzi del vivaio (lo schiacciatore Perini e il baby Vecchi) o comunque del territorio (il palleggiatore Ferri, il centrale Petrocchi, lo schiacciatore Ballarini).

Quali sono le squadre più forti del suo girone?
Ancora da definire, comunque nominerei senz’altro Forlì (si tratta della società che ha rinunciato alla serie A2) e Morciano, squadra retrocessa lo scorso anno dalla B1.

Quelle più deboli?
Sulla carta sembrerebbero le neo promosse dalla serie C, ma non è detto.

Rossano Romiti

Nelle recenti competizioni continentali l’Italia ha collezionato un secondo posto maschile e, purtroppo, un quarto posto femminile. Alla luce di questi risultati, considerando il lavoro delle singole società, della federazione nazionale e dei comitati regionali e provinciali con varie rappresentative e Club Italia, secondo lei qual è lo stato di salute della pallavolo italiana?
Innegabile che a livello maschile ci sia stata una crescita. Paghiamo in questo momento, però, la difficoltà economica generale che non permette di investire in generale sullo sport. Devo però far notare che avendo una base operativa molto diffusa, il movimento va avanti. Quello che manca, o meglio, che è difficile da ottenere è la visibilità del lavoro svolto. La mancanza di vittorie ad alto livello (la nazionale) condiziona soprattutto questo aspetto. Nel settore femminile si è raccolto negli ultimi anni il lavoro frutto di una programmazione a lungo termine. La nazionale ha avuto qualche difficoltà, ma il livello medio è ancora alto.

Quali sono le prospettive del volley italiano anche in rapporto al livello di reclutamento dei giovani?
La chiave di volta è il lavoro nelle scuole. E’ il modo migliore per avvicinare i giovani allo sport in generale. La pallavolo è all’avanguardia con il progetto “1,2,3….minivolley” e la regione Marche in particolare con il progetto “ragazzi di classe”: i ragazzi sono invitati a giocare e a fare attività motoria… se poi nel pomeriggio vorranno entrare in palestra a fare pallavolo, meglio, altrimenti si sarà comunque contribuito a lanciare degli input. Con progetti come questi il futuro per la pallavolo è garantito!

Può fare un bilancio della collaborazione con la vostra società di Marco Paolini, da lei giustamente definito icona del volley italiano?
Che dire….il lavoro in palestra ha subito un’impennata a livello qualitativo, con entusiasmo dei ragazzi e anche dei genitori che percepiscono proprio la presenza di Marco come un “plus“.

 
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