Vendemmia nel vigneto del Triclinio estivo

Il proverbio latino “in vino veritas” ha per Pompei un valore storico. E’ infatti legata ai tempi della vendemmia presso gli antichi romani la soluzione del dilemma storico sull’esatta datazione dell’eruzione del 79 d.C. che lasciò sepolta sotto la cenere la città per oltre sei secoli.

Il ritrovamento di anfore contenenti succo di uva appena avviato alla fase di fermentazione, segno della vendemmia (che oggi come allora aveva luogo tra settembre e ottobre) già portata a termine, è stato determinante nel giudicare come inattendibile la datazione estiva tramandata da Plinio il Giovane, in favore di una datazione a ridosso della stagione autunnale.

A due secoli di distanza la vendemmia torna protagonista nell’area archeologica di Pompei, con il tradizionale taglio delle uve dei vigneti del sito – nel Foro Boario, nel Triclinio estivo, nella Domus della Nave Europa, nella Caupona del Gladiatore, di Eusino, e nell’Orto dei Fuggiaschi – e dalle quali sarà ricavato il pregiato vino Villa dei Misteri.

L’appuntamento, giunto alla dodicesima edizione, è per giovedì 20 ottobre. In quel giorno sarà data ai visitatori la possibilità di un percorso insolito all’interno degli scavi, assaporando l’inconfondibile bevanda, nella qualità piedirosso e sciascinoso, così come veniva servita e venduta nelle tabernae vinarie e nei thermopolium.

E’ grazie agli studi di botanica applicata all’archeologia condotti da Anna Maria Ciarallo, responsabile pro tempore del Laboratorio di Ricerche Applicate, in collaborazione con l’azienda vitivinicola campana Mastroberardino che dal 1994 l’esperimento si rinnova arrivando oggi ad interessare tutte le aree a vigneto della Regio I e II, per un’estensione di circa un ettaro ripartito in 10 appezzamenti di diversa estensione e per una produzione di circa 50 quintali per ettaro.

Il progetto è curato dal Laboratorio di Ricerche Applicate della Soprintendenza, di cui è responsabile Ernesto De Carolis, e promosso dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, diretta da Teresa Elena Cinquantaquattro.

 
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