La gara di sabato al Giraud contro la Virus Carano ha rappresentato, in ogni suo aspetto, il corretto metro di valutazione per le ambizioni del Savoia.

Dal punto di vista tecnico, gli uomini di mister Vitter si ritrovano con una squadra che, nonostante qualche meccanismo di gioco ancora da oleare, è in grado di ammazzare il campionato come avvenuto lo scorso anno in quello di Promozione.

Considerando che molti dei suoi calciatori sono ancora lontani dal miglior stato di forma, l’ennesima vittoria senza rischi eccessivi regala la consapevolezza di poter crescere ancora tanto ma di poterlo farlo guardando dall’alto verso il basso le avversarie di turno, fattore da non sottovalutare dal punto di vista psicologico.

Contro la Virtus Carano si è ritrovato Sasà Montaperto, autore della rete decisiva, ma sono tornate alcune amnesie difensive che potevano costare carissimo ai torresi: una su tutte l’occasione sprecata al 93′ da Russo che, lasciato solo contro Vitiello, da appena tre metri ha ciccato clamorosamente la conclusione.

Errori da non ripetere assolutamente contro avversarie più collaudate e ciniche.

Anche il centrocampo non ha reso al cento per cento: Nasto è lontanissimo dallo stato di grazia della scorsa stagione, forse penalizzato dal nuovo 4-3-3 che lo vuole più aggressivo e meno tecnico; Ottobre, dopo le prime partite da supereroe sembra tornato sulla Terra peccando anche di nervosismo in alcune frazioni di gara; Ianniello resta invece la ciliegina sulla torta del settore, sempre precisissimo e impeccabile.

La vera sconfitta della giornata è però arrivata dagli episodi incresciosi avvenuti prima e durante l’incontro: fuori dallo Stadio Giraud le Forze dell’Ordine hanno impedito l’ingresso ai tifosi sprovvisti di documenti di riconoscimento, generando momenti di forte tensione collassata con un’aggressione a un agente di Polizia.

A una parte della tifoseria, a fine primo tempo, è stato poi concesso l’ingresso ed anche il Savoia in campo ha alzato la voce sull’avversaria, proprio come accadeva nel settore distinti dove i decibel tornavano a raggiungere gli standard stagionali.

Il triplice fischio finale, sancendo l’1-0 finale, ha così messo fine a un pomeriggio lunghissimo per la città di Torre Annunziata: da un lato la gioia del risultato in campo, dall’altro il timore che il giocattolo possa rompersi presto.

 
© Riproduzione Riservata
 

Nessun commento

Lascia un Commento