Rosa Club House HC Tevere

A Roma nel 1993 viene fondata la Club House HC Tevere grazie a Madelon Belien che intendeva avvicinare all’hockey un gruppo di bambini. E’ ancora tra i pochi hockey club impegnati in particolare con i giovanissimi. Oggi coinvolge oltre 150 atleti dagli 8 ai 18 anni.
Partecipa al campionato maschile di hockey su prato di serie A1 2011-2012 e sabato 24 settembre c’è l’incontro inaugurale in casa contro il Nicogen Butterfly Roma HCC.
Il perdurare della chiusura del campo “amico” del TRE Fontane costringerà il Tevere EUR a giocare all’Acquacetosa, campo sul quale fino ad ora la squadra ha svolto la preparazione.
Sarà un derby interessante tra due squadre che cercheranno entrambe di migliorare la posizione in classifica ottenuta nello scorso campionato.

Comuni-Italiani.it intervista Roberto Da Gai, presidente della società.

Dopo il sesto posto della precedente stagione, cosa prevede per la sua squadra?
Continuare il percorso di crescita intrapreso negli ultimi anni. E’ arrivato il nuovo allenatore Gianluca Cirilli, ex capitano e bomber della nazionale italiana di hockey su prato. Questa novità ha portato entusiasmo che speriamo si trasferisca nei risultati sperati.

La rosa a sua disposizione come è stata potenziata?
Sono cambiati gli stranieri, abbiamo pescato soprattutto in Europa, abbiamo preso due nazionali Cechi, uno spagnolo ed un italo-argentino. Confidiamo in un loro rapido inserimento e, anche grazie alla crescita del gruppo, di migliorarci.

La serie A1 è un girone unico con 10 squadre. Quali sono quelle che si presentano con le maggiori possibilità di lottare per il titolo italiano?
Le prime tre dello scorso campionato: HC Roma, HC Bra, e Suelli (CA).

E quelle che potrebbero non mantenere la categoria?
Sarà un campionato particolarmente equilibrato si lotterà fino all’ultima giornata anche se mi sembra che il Bologna sia un po’ più indietro delle altre.

Quali sono le maggiori difficoltà dell’hockey su prato in Italia?
Il reperimento delle risorse finanziarie che limitano fortemente tutti i progetti di crescita.

Il movimento hockeistico su prato italiano come si colloca nel panorama europeo e mondiale?
L’hockey nel mondo è molto sviluppato, circa 160 federazioni, ed in Europa è molto forte. L’Italia è nel secondo gruppo e sta cercando faticosamente di salire nel primo.

Come giudica la copertura mediatica del vostro campionato?
In Italia c’è “IL CALCIO” dopo tutti gli altri sport che cercano di accaparrarsi le briciole, noi che anche rispetto ad altri (vedi basket, pallavolo, rugby) siamo piccoli, cerchiamo faticosamente di farci conoscere.

Siete ben inseriti in alcune scuole per diffondere la vostra attività. Battete facilmente la concorrenza di altri sport?
Lavoriamo da anni in quattro scuole non lontane dal campo “Tre Fontane”, la concorrenza con gli altri sport è forte, ma riusciamo a trovare sufficiente spazio per riuscire a mantenere il nostro centro di avviamento allo sport.

La crisi economica condiziona i programmi di una squadra di hockey di serie A1?
Come già detto la crisi economica sta fortemente condizionando anche il mondo dello sport. Ormai abbiamo tagliato tutto il tagliabile, fortunatamente riusciamo ancora, a differenza di altri sport, ad iscrivere le squadre ai campionati e mandare avanti in modo più che dignitoso le attività. Certo è che è impossibile fare programmi a lungo termine.

In una grande metropoli come Roma, come riuscite a ritagliarvi l’interesse di sportivi, tifosi ed istituzioni, considerando pure che tra A1 e A2 sono quattro le squadre della capitale?
Abbiamo anche due squadre di A1 femminile, devo dire che anche qui, pur tra mille difficoltà, stiamo crescendo. In questo internet è fondamentale. Ogni società ha il suo sito, dove si possono trovare notizie ed informazioni.
Con le istituzioni, inoltre, negli ultimi anni si è instaurato un ottimo rapporto.

Siete protagonisti anche di iniziative sociali?
Sì, è sempre stato un nostro obiettivo, e di questo sono veramente orgoglioso.
Per ora collaboriamo con continuità con l’Associazione Mercurio.
In futuro, spero prossimo, contiamo di aprire una sezione per atleti diversamente abili a livello mentale.

 
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