Azione di gioco

L’hockey su prato è certamente una disciplina sportiva che pur lontana dai grandi riflettori mediatici continua da decenni a coinvolgere migliaia di appassionati e tifosi.
Ha qualche similitudine con il calcio, benché si utilizzi un bastone ricurvo per colpire la palla. Il campo di gioco è in erba sintetica, con forma rettangolare (91.40 m per 55 m.), e sono poste al centro dei due lati più corti le due porte (3.66 m per 2.14 m), davanti alle quali vi sono 2 aree (zone di tiro) quasi semi-circolari di 14.63 m.
Gli 11 giocatori possono essere sostituiti con una panchina di 5 elementi senza limitazioni. La partita, diretta da due arbitri, è composta da due tempi di 35 minuti con un intervallo di 10 minuti.

La Nicogen Butterfly Roma HCC partecipa al campionato di hockey su prato di serie A1 maschile e di A2 femminile.

Vincenzo Palazzo Bloise (a destra nella foto)

Comuni-Italiani.it intervista Vincenzo Palazzo Bloise vice presidente della società di Roma.

Alla vigilia del campionato cosa prevede per la sua squadra maschile di A1?
Puntiamo a entrare nei play off per poi giocare le final four scudetto.
Quella di quest’anno è la nostra terza partecipazione consecutiva nel massimo campionato.
Due anni fa alla nostra prima esperienza conquistammo il diritto a giocarci le final four per l’assegnazione del titolo, poi ci classificammo, immeritatamente, quarti. La scorsa stagione arrivammo quinti e non entrammo nei play off per un solo punto!

La serie A1 è un girone unico con dieci squadre. Chi si presenta con le maggiori possibilità di lottare per il titolo italiano?
Sono sempre le stesse, ormai da alcuni anni, cioè i cugini dell’H.C. Roma Desisti, campioni d’Italia in carica; i piemontesi dell‘H.C. Bra, vice campioni e i sardi dell’H.C. Suelli, poi… speriamo noi, ma ci sono altre formazioni che se la giocano!

La Nicogen Butterfly Roma HCC A1M

E chi potrebbe non mantenere la categoria?
E’ difficile dirlo. I fattori che influiscono sono molti. Potrebbe toccare a chiunque: due anni fa è precipitata in A2, dopo 85 anni, la SG Amsicora di Cagliari che è considerata la Juventus dell’Hockey italiano!
Quest’anno, per sua fortuna, è già riuscita a risalire.

Uno sguardo anche alle ragazze che gareggeranno nel girone A dell’A2.
E’ un campionato equilibrato e difficile, con lunghe trasferte. Ci sono molte formazioni agguerrite e può vincerlo chiunque.

Quali sono le maggiori difficoltà dell’hockey su prato in Italia?
Purtroppo la nota dolente è che ci sono pochi soldi. Si va avanti con gli sponsor, se mancano loro, si rischia di chiudere.

La Nicogen Butterfly Roma HCC A2F

Il movimento hockeistico su prato italiano, maschile e femminile, come si colloca nel panorama europeo e mondiale?
Entrambe le nostre nazionali sono nella pool b. La squadra femminile, attualmente, è la 21° nel ranking mondiale. La maschile è più in dietro, al 28° posto.
La federazione sta lavorando molto alla costruzione di due formazioni competitive per cercare di risalire il ranking e tentare la qualificazione per le Olimpiadi del 2016.
Per quelle imminenti di Londra siamo fuori. Le nostre uniche due partecipazioni ai giochi olimpici sono state ad Helsinki nel 1956 e a Roma nel 1960.

Come giudica la copertura mediatica (giornali, radio, televisioni, internet) dell’hockey su prato?
Sta facendo grandi passi. In gran parte si gode di una copertura a livello locale. Ottima quella di internet, compresi i canali in streaming. Discreta quella sui giornali, ma in aumento e più lenta quella televisiva: Rai Sport da un paio di anni trasmette una partita a settimana del campionato di A1 maschile e le final four scudetto e Coppa Italia; invece Eurosport tutte le competizioni internazionali.

Azione di gioco

Per avvicinare alla vostra disciplina i giovani avete un rapporto stretto con alcune scuole.
Esatto. Lavoriamo molto con le scuole, dove reclutiamo i futuri campioni del domani. La nostra prima squadra, ad esempio, è formata da sette giocatori, oggi ventunenni, prelevati undici anni fa dall’istituto Montessori, e tutti hanno vestito la maglia azzurra!

Sono più numerosi i maschietti?
I maschi sono in numero maggiore.

La crisi economica condiziona i programmi di una squadra di hockey di serie A1?
Anche il nostro sport ne è stato influenzato. Infatti, quest’anno, credo che si sia investito molto meno sul mercato estero per reperire qualche forte straniero che dia maggiore qualità di gioco e aiuti a crescere i nostri atleti.

I tifosi della Nicogen Butterfly Roma HCC

Premesso che tra le dieci squadre di serie A1 ben tre sono romane, come riuscite a coinvolgere tifosi ed istituzioni in una grande metropoli come Roma?
A Roma, con la presenza di altri importanti sport, è più difficile far avvicinare il pubblico all’hockey dove ha maggiore riscontro nei piccoli centri, come Bra e Suelli, per citarne un paio; ma le tre squadre della capitale si difendono discretamente. Noi siamo una squadra di Roma nord e siamo seguiti da qualche centinaio di aficionados e da qualche curioso che si ferma a vedere le nostre partite.
Le altre due squadre sono di Roma sud, ed anche loro vantano un discreto seguito: belli e combattuti sono i derby! Le finali e le partite con grandi squadre richiamano più spettatori.

Siete protagonisti anche di iniziative sociali?
Certamente. Offriamo la sponsorizzazione “solidale” dell’ospedale pediatrico Bambin Gesù.
Nell’ambito di questo rapporto di collaborazione le squadre, tra l’altro, sono andate in ospedale a visitare i piccoli degenti. Ci auguriamo quest’anno di estendere ad altri ambiti tale collaborazione.

 
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