Esultanza del sestetto dell'AS Pallavolo Messina

Nel girone I del campionato di Serie B2 2010-2011 di pallavolo maschile la città di Messina ha due squadre.
Intervistiamo Giorgio Muscolino presidente dell’AS Pallavolo Messina, dal 1974 impegnata ad offrire ai giovani non solo puro agonismo ma anche occasioni di maturazione fisica e civile.

Avete concluso il campionato al dodicesimo posto, retrocedendo in serie C. Poi siete stati reintegrati in B2. Cosa non ha funzionato?
Lo scorso anno, nonostante un’ottima rincorsa nel girone di ritorno, non siamo stati in grado di essere costanti nei momenti cruciali del campionato. La squadra a volte ha dato tutto, ma non è bastato. A bocce ferme abbiamo provato a capire quali potessero essere stati i nostri errori per non commetterli nuovamente. Tutto è comunque già alle spalle. Pensiamo al prossimo campionato con rinnovata ambizione.

Qual è stato il vostro punto di forza?
Non posso individuare un settore nel quale abbiamo dimostrato particolare forza. La nostra squadra dello scorso anno avrebbe dovuto conquistare gli obiettivi prefissati grazie all’unità d’intenti, ma purtroppo qualcosa non è andato per il verso giusto.

E quello più debole?
Discorso analogo, in alcune occasioni forse è mancata la cattiveria di voler raggiungere il traguardo. Parlare di ruoli non aiuterebbe a comprendere le ragioni che ci hanno condannato. Più nervoso-caratteriali che tecniche.

Gianpietro Rigano e Giorgio Muscolino

Quale atleta ha caratterizzato positivamente questa stagione?
Alcuni ragazzi sono stati comunque apprezzati per quello che hanno provato a dare nel corso della stagione. Anche meritando la riconferma. Ci piace sottolineare anche le presenze in prima squadra di giovani come Michele D’Andrea, un classe ’94 dal sicuro avvenire sul quale la società crede molto.

Nella pallavolo italiana, secondo lei, cosa rappresenta il campionato nazionale di B2?
E’ un’ottima vetrina per fare giocare tanti giovani, una serie nella quale sono cresciuti e continuano ad emergere tanti campioni che poi trovano spazio nelle serie superiori. Un campionato competitivo ma anche divertente.

Con la presenza di canali sportivi gratuiti, grazie alla diffusione del digitale terrestre, la pallavolo ha aumentato la sua visibilità, a vantaggio degli appassionati e … degli sponsor. Ritiene che sia un fatto positivo?
Certamente maggiore visibilità equivale a più possibilità per i ragazzi di appassionarsi a questo sport unico. Ed è proprio ai nostri giovani che dobbiamo rivolgere il primo pensiero. Il fatto poi che aumentino i tifosi e a beneficiarne siano anche gli sponsor, non può che essere importante per tutto il movimento, dal punto di vista del seguito e della generazione di guadagni.

La scomparsa dai canali “generalisti”, per contro, può essere negativa?
L’importante è trovare spazi ed ospitalità.

Come giudica la maggiore diffusione della pallavolo femminile?
Non ci vedo nulla di male, la pallavolo maschile mantiene secondo me un seguito importante. Credo che lo scopo debba essere comune: avvicinare più gente possibile alla pallavolo. Nel nostro caso maschile, ma anche femminile.

Lo ritiene un trend irreversibile?
Non credo. Le cose possono cambiare nel giro di qualche anno. Ci sono ragioni cicliche e sociali. L’importante è che la pallavolo mantenga l’appeal che ha sempre avuto.

Negli ultimi anni le regole di gioco hanno subito continue modifiche. Cosa ne pensa?
Rinnovarsi è fondamentale nello sport. Soprattutto quando questi cambiamenti migliorano la fruibilità per gli appassionati e la qualità del gioco. Ogni cosa che va in questa direzione è ben accetta dagli addetti ai lavori. Altre modifiche un po’ meno.

Roberto Bombara - Giorgio Muscolino - Gianpietro Rigano - Natale Rigano

Che tradizione ha la pallavolo a Messina e che importanza ricopre rispetto ad altri sport di squadra?
La Pallavolo Messina ha sempre avuto sul territorio una funzione-missione educativa che si affianca alla voglia di fare sport. Ci sono state stagioni in cui il seguito è stato notevole, anche in base ai risultati ottenuti sul campo. L’obiettivo attuale è ricreare entusiasmo e lanciare un progetto che possa essere sposato dalle altre forze cittadine-territoriali, coinvolgendo tutto il movimento pallavolistico locale. In una città “calciofila” come Messina, puntiamo a ritagliarci un nostro piccolo ma importante spazio, puntando a migliorare, anche attraverso lo sport, l’immagine della città.

Come è sentito il derby con Il Mondo Giovane Messina?
Nelle ultime stagioni ha avuto un valore simbolico importante. Il vero peccato è che dal punto di vista della classifica entrambe abbiamo sempre dovuto lottare per la salvezza e questo ha reso il clima un po’ accesso durante i match. Come detto però, per noi l’importante è che si faccia qualcosa di positivo per la città.

La società in quale occasione diventa protagonista anche di attività sociali e culturali?
Ogni qualvolta ne ha la possibilità la Pallavolo Messina si prodiga per partecipare a iniziative ed eventi. I nostri principali destinatari sono i ragazzi.

Con l’arrivo di Natale Rigano, nuovo direttore tecnico, di Roberto Bombara, responsabile del settore giovanile e di Gianpietro Rigano, nuovo allenatore, parte un nuovo progetto? E con quali ambizioni?
Vogliamo ricreare un movimento, far nuovamente appassionare la gente alla pallavolo e riportarla al palazzetto. L’obiettivo da conquistare sul campo ne è una conseguenza. I fratelli Rigano, dal punto di vista tecnico, sono una garanzia. Gianpietro è un tecnico capace, un uomo di pallavolo, un vero lusso per la categoria. L’esperienza di Natale ci servirà a far quadrare ogni cosa dal punto di vista dell’organizzazione societaria. Roberto invece avrà il fondamentale ruolo di riavvicinarci ai più piccoli, ai ragazzi, creando un sistema che possa crescere e migliorare nel corso degli anni. Ed essendo uno specialista del settore, siamo certi ci darà una grossa mano. In questo senso si contestualizzano le collaborazioni con le società sportive Crescere Insieme e Peloro Volley.

L’attuale congiuntura economica condiziona la realizzazione dei programmi di una società di pallavolo?
E’ cruciale. La moria di sponsor e sostegni non aiuta nell’allestimento dell’organico e rende più difficile anche la pianificazione interna e la definizione del budget. Serve un lavoro capillare e attento per fare in modo che i conti di una società che mira a restare sana, durando nel tempo, possano quadrare.

 
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