L'ASD Derby Castrocaro

Gli italiani, soprattutto da giovani, giocano a calcio in qualsiasi posto: sui campi, nelle piazze, nelle strade, sui prati e sulle spiagge.
Da qualche anno anche in Italia esiste un campionato di Beach Soccer di serie A organizzato dalla F.I.G.C.L.N.D., tramite il dipartimento di Beach Soccer.
All’edizione 2011 partecipano 16 squadre suddivise in 2 gironi (centro-nord e centro-sud) e l’attività si snoda in 2 tappe per ogni girone, in ognuna delle quali si disputano 3 o 4 giornate di campionato. Al termine della prima fase le prime 4 squadre classificate di ogni girone accedono alla fase “poul scudetto“, che quest’anno si disputa ad Ostia, per determinare la squadra Campione d’Italia.
Nel comune di Castrocaro Terme e Terra del Sole, località termale in provincia di Forlì-Cesena con seimilaseicento abitanti, la squadra di beach soccer è l’ASD Derby Castrocaro.

Intervistiamo Filippo Turchi, team manager, portiere e capitano della squadra, ex nazionale italiana Euroleague 2008 a Terragona in Spagna.

Avete partecipato al campionato italiano di beach soccer di Serie A girone Centro Nord. Come è andata?
Abbastanza bene, per un punto non ci siamo qualificati alle fasi finali, abbiamo realizzato 11 punti.

Spaccarotella

Sono risultati in linea con le aspettative di inizio stagione non aver centrato la qualificazione alla fase finale di Ostia e il settimo posto in Coppa Italia 2011?
In coppa poteva andare meglio, in campionato ci ha penalizzato aver vinto l’ultima partita ai supplementari ed averne persa una ai rigori con la Sambenedettese, ma sinceramente avevamo tutte le carte in regola per le finali.

Quali atleti hanno caratterizzato la stagione 2011?
Direi che Spaccarotella e Don sono stati i migliori, bene anche tutti gli altri in forte crescita.

A suo giudizio, cosa rappresenta nell’immaginario collettivo il beach soccer?
Rappresenta una valida alternativa al calcio ma purtroppo la nostra federazione non sta sfruttando a pieno le potenzialità di questo sport, per esempio in Svizzera ci sono nove tappe di campionato più le finali, ovvero impegno da maggio a settembre pertanto può essere considerato un vero sport agonistico, da noi oggi si fanno tre tappe più le finali per pochi fortunati, durata complessiva tre week – end. Chi può investire così tanto per così poco spazio? E soprattutto gli atleti possono interpretare il beach come passatempo estivo e non come disciplina primaria. Questo è il grosso limite italiano, troppi che vogliono mangiare su un tavolo che dovrebbe essere dedicato allo sport inteso come attività ludica e non come business per i soliti parassiti sociali.

Azione di gioco dell'ASD Derby Castrocaro

La copertura dei media, in particolare quella televisiva, vi soddisfa? In che misura può essere utile alla diffusione del beach soccer?
La copertura televisiva purtroppo va calando, è dal 2004 che pratico questo sport e all’inizio tutte le squadre avevano più o meno la stessa visibilità, oggi i club meno abbienti rischiano di non essere mai trasmessi. Vorrà dire che diventerà una lega composta dalle sole 3-4 squadre più ricche!

Qual è il rapporto tra l’ASD Derby Castrocaro e la comunità di Castrocaro Terme e Terra del Sole?
Nessuno. Il comune non ha mai dato una mano, nemmeno a livello di immagine e questo è un grosso peccato. Per tale motivo probabilmente il prossimo anno ci trasferiremo a Faenza. Tutti i costi sono accollati sulle spalle del nostro main sponsor, “GS Sport” di Faenza.

La sua società è impegnata anche in iniziative sociali e culturali?
Ci impegniamo a fornire materiale sportivo ad una comunità in Senegal, questo è il massimo che ci possiamo permettere.

ASD Derby Castrocaro

Nel Beach Soccer quando comincia la preparazione per la successiva stagione e come prosegue l’attività fino all’inizio del campionato?
La preparazione inizia un paio di settimane prima della Coppa Italia e poi ci si ritrova un paio di giorni prima di ogni tappa.

Quali sono i programmi per il 2012?
Cercare di migliorare confermando in blocco il gruppo 2011.

Sono condizionati dalla difficile congiuntura economica?
Per noi non tanto perché siamo sempre stati abituati a spendere il minimo indispensabile senza pagare nessun giocatore, altri so che al contrario hanno patito molto, altri ancora nemmeno si sono iscritti.

 
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