Il grande pubblico che segue con passione le vicende calcistiche non solo italiane, probabilmente ignora che una squadra di calcio nel campionato 2010-2011 ha collezionato un’eccezionale triplete: Supercoppa, Scudetto e Coppa Italia.
Si tratta dell’ASD Torres Calcio Femminile, che vanta 5 scudetti, 8 Coppe Italia e 4 Supercoppe italiane.

Una formazione della Torres 2010-2011

La squadra delle campionesse d’Italia, titolo confermato con 25 vittorie e un pareggio e un’imbattibilità in campionato che dura da 2 anni, è nata nel 1980 a Sassari, capoluogo della omonima provincia sarda con circa centotrentamila abitanti.

Intervistiamo Aldo Gallizzi, direttore sportivo della società.

Un campionato 2010-2011 vinto con 13 punti di vantaggio. Una stagione che conferma la vostra leadership nel calcio femminile italiano. Come nasce e soprattutto s’impone il vostro progetto?
La Torres proprio quest’anno ha celebrato il suo trentennale, dunque è una società con un discreto chilometraggio. Nel calcio femminile è difficile avere continuità, la Torres è forse l’unica società ad essersi sempre mantenuta ai vertici negli anni e questo grazie ad una gestione oculata, fatta di investimenti sempre in linea con le proprie possibilità e mai oltre. Credo che sia questo il segreto, se così si può chiamare, del progetto Torres. Diciamo che negli ultimi due anni, dopo qualche anno servito per riaprire un nuovo ciclo, abbiamo raccolto i frutti della semina.

Il direttore sportivo Aldo Gallizzi

La prossima stagione ci sarà anche la Women’s Champions League, dove partirete dai sedicesimi. Quali sono le squadre favorite?
La prossima sarà la nostra quinta partecipazione alla Champions, la terza consecutiva. E’ presto per dire quali potranno essere le favorite, ma di sicuro le detentrici dell’Olympique Lyonnais e le squadre tedesche, ma potrebbe esserci qualche sorpresa dall’est, dalla Russia in particolare.

E la Torres?
Onestamente per via del regolamento in vigore in Italia, che vieta alle società italiane di tesserare più di una straniera, il gap con le big del resto d’Europa è al momento incolmabile. Quindi non si può purtroppo ambire al massimo. Il nostro miglior piazzamento è stata l’eliminazione ai quarti di finale.

La vostra Patrizia Panico ha vinto il titolo di capocannoniere. Quali altre atlete rossoblu meritano una menzione speciale?
Tutte indistintamente, perché a permettere alla Torres di dominare la stagione è stata la forza del gruppo.

Cosa rappresenta oggi il calcio femminile nel movimento sportivo italiano?
Purtroppo è poco considerato e non c’è volontà di promuoverlo. L’input deve arrivare dalla federazione, fintanto che non verranno fatti investimenti per la crescita e per la promozione del prodotto calcio femminile, si rimarrà nel limbo e questo è un vero peccato perché è uno sport che merita e che ha grandi potenzialità.

Con la diffusione del digitale terrestre è aumentata notevolmente la copertura televisiva degli sport diversi dal calcio maschile di serie A e B. Ritiene sufficiente l’attenzione di televisione, giornali e siti internet per il calcio femminile?
Assolutamente no, pensate che la maggior diffusione si ha attraverso i siti web delle singole società. Le notizie si trovano lì, mica sui giornali o sugli altri media. Addirittura nell’ultimo anno si faceva fatica a raccogliere in tempo reale i risultati dagli altri campi e ad avere i tabellini delle partite. Una cosa semplicemente vergognosa.

La pallavolo femminile è molto diffusa nel nostro paese. Secondo molti addetti ai lavori è uno sport di squadra più adatto alle donne. Cosa ne pensa? Il calcio femminile può ancora crescere tra le nuove generazioni?
Penso che chi dice questo non ha mai visto una partita di calcio femminile e parli per preconcetti. Questo è un altro dei grandi problemi storici del calcio femminile. Bisogna mettersi in testa una volta per tutte che il calcio non è solo uno sport per uomini. E’ chiaro che non si possono confrontare per fisicità e atletismo, ma per tutto il resto sì. Ci sono calciatrici che a livello tecnico si mangiano parecchi colleghi maschi.

L'attaccante Sandy Iannella

ASD Torres Calcio Femminile e Sassari: che rapporto c’è tra la squadra e la comunità locale?
Fra la Torres e le istituzioni c’è un buon rapporto, da sempre c’è stata attenzione nei nostri confronti perchè la Torres è un patrimonio di Sassari e con i suoi successi ne porta alto il nome in tutta Europa. Abbiamo tanti simpatizzanti e tifosi, ma allo stadio non vengono in molti, purtroppo.

C’è competizione con altri sport di squadra nel dividervi l’interesse degli sportivi di Sassari?
Direi di no, c’è molto rispetto e in alcuni casi anche collaborazione.

Oltre che per questi importanti successi sportivi, L’ASD Torres si distingue per una forte attenzione ai problemi locali e nazionali. Ricordiamo gli striscioni: “Non bruciare la Sardegna” – “Chi dona il sangue, aiuta la vita” – “I veri sardi non sequestrano”- “Il lavoro…il goal più bello”. Dunque protagonisti anche in campo sociale?
Assolutamente, è un qualcosa che abbiamo nel dna, saremo sempre in prima fila sotto questo aspetto.

Come vi state muovendo per preparare una nuova stagione di successi?
Stiamo lavorando per farci trovare pronti. Siamo campioni in carica da due anni e logicamente le nostre avversarie saranno più agguerrite che mai. Nei nostri progetti c’è un graduale ringiovanimento della rosa, cercando di mantenere una certa competitività.

 
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