Sergio Guastella

I riflettori delle amministrative 2011 in Sicilia sono sicuramente puntati su Ragusa, unico capoluogo dei 26 comuni che si presentano all’appuntamento elettorale del 29 e 30 maggio. Da eleggere trenta componenti dell’assise consiliare di palazzo dell’Aquila più il primo cittadino, carica per cui corre Sergio Guastella 44 anni, candidato a sindaco di Ragusa sostenuto da una coalizione di centrosinistra. Comuni-Italiani.it lo ha intervistato in vista del voto.

Tra emergenze e possibilità di sviluppo quali sono le priorità del territorio?
• Riqualificazione del centro storico della città a fini residenziali, commerciali, culturali e turistici;
• tutela del territorio tramite strumenti di legge come il Piano Paesistico e l’istituzione del Parco degli Iblei, promozione e conservazione del patrimonio monumentale patrimonio dell’UNESCO a fini di promozione turistica e agricola di un ambiente unico per caratteristiche naturali e architettoniche;
• sostegno allo sviluppo delle attività economiche della città, con particolare attenzione al patrimonio della tradizione rurale, industriale e commerciale della comunità;
• valorizzazione delle risorse culturali locali al fine di promuovere attività culturali inserite nel tessuto sociale cittadino, trascurando la politica dei grandi eventi che producono solo fruizione passiva e non partecipazione attiva alla crescita socio-culturale della comunità.

Rispetto a queste priorità, come si articolerà la sua campagna elettorale?
La mia campagna elettorale eviterà di ripercorrere la tradizione della presentazione analitica delle cose che voglio fare, focalizzando, invece, l’attenzione su una questione di metodo e di credibilità. Proporrò sempre la mia idea di politica partecipata, in cui il meglio della componente politica e civica della città troverà il modo di operare una sintesi che non ricada nella logica della gestione del potere fine a se stesso e si preoccupi del bene collettivo in una logica di servizio.

I tre aspetti qualificanti del suo programma.
1. Tutela e riqualificazione del territorio sia in ottica urbanistica che rurale e ambientale;
2. Riforma della gestione finanziaria del Comune intesa come riduzione degli sprechi, riduzione della pressione fiscale locale e premialità dei comportamenti virtuosi tramite incentivazioni fiscali;
3. Centralità della qualità della vita, intesa non come espansione indiscriminata e scempio del territorio, ma come attenzione alle esigenze sociali, assistenziali, culturali, economiche, lavorative e relazionali dei cittadini.

I suoi primi 100 giorni da sindaco. Quali atti avranno la precedenza su tutto il resto?
Farò fare finalmente le fotocopie del piano particolareggiato del Centro Storico, approvato un anno e mezzo fa e chiuso in un cassetto del Comune in attesa di fotocopiarlo (questa la motivazione fornita per il non adempimento dell’invio) per inviarlo a Palermo per la definitiva esecutività. Spero di metterci meno di 100 giorni, dovrebbe bastare una decina di giorni.
Poi studierò, studierò e ancora studierò, insieme ai miei collaboratori, e analizzerò la macchina comunale per individuarne punti di forza e debolezze al fine di renderla efficiente, economica e funzionale per offrire servizi a costi commisurati alla loro qualità ai miei concittadini. Penso anche che troverò qualche giorno per riposare, perché la campagna è stata intensa ed estenuante.

Giovani e quote rosa. Che criterio seguirà nella selezione della squadra di governo in merito a questi due aspetti?
I giovani sono già presenti nella compagine assessoriale, non in quanto giovani ma per la qualità politica, umana e intellettuale che esprimono. Per il resto non abbiamo posto nessun tipo di vincolo o riserva su quote o inserimenti legati alla rappresentatività di determinate categorie, l’unico criterio sarà il contributo in termini di capacità di mettersi al servizio di un’idea e di attuare un metodo amministrativo basato su trasparenza e ascolto delle istanze provenienti dalla cittadinanza.

Torna centrale il tema delle fonti energetiche e dello sviluppo ecosostenibile. Come opererà il suo eventuale governo su questo campo?
Autosufficienza energetica al 100% degli edifici pubblici per mezzo di impianti di energie rinnovabili; ristrutturazioni e interventi sugli edifici pubblici basati esclusivamente su criteri ecocompatibili e su materiali a risparmio energetico; incentivazione e sconti sugli oneri concessori per quei progetti edilizi privati che prevedano soluzioni costruttive a basso impatto ambientale e che tendano all’autosufficienza energetica.

Ospiterebbe una centrale nucleare sul suo territorio?
Assolutamente no. Sarebbe una follia cieca distruggere l’unica risorsa di sviluppo possibile del nostro territorio, turismo, ambiente e agricoltura, ospitando una struttura industriale che costituirebbe motivo per non acquistare più i nostri prodotti agricoli e per non visitare più i nostri siti turistici.

Sergio Guastella


Guardando alla grave situazione di Lampedusa e ai conflitti in nord Africa, come vive il territorio il fenomeno dell’immigrazione e che tipo di interventi in tal senso prevede il suo programma?
La storia ci insegna che ergere muri e barricate non tiene lontani i disperati dai territori a maggiore sviluppo economico, quindi la soluzione può essere solo quella di natura culturale. Il rifiuto e la paura dello straniero dipende solo dall’ignoranza e solo combattendo questa è possibile trasformare quello che oggi alcuni definiscono un problema, se non addirittura una minaccia, in una risorsa di crescita economica, sociale e demografica.
Nel mio programma sono previsti interventi di tutela di tutti i cittadini finalizzati a far sì che nessuno si senta straniero in città: né i nuovi né i vecchi cittadini.

Federalismo fiscale. Una risorsa o un deterrente per il rilancio del territorio?
Il federalismo fiscale rappresenta la sfida primaria delle future amministrazioni locali. Esso può diventare un’opportunità straordinaria per lo sviluppo e l’equità socio-economica di un territorio oppure un pericolosissimo strumento di depressione del tessuto economico cittadino, qualora esso venga gestito in maniera scriteriata e con la tendenza ad aumentare la pressione fiscale locale ogni volta che le finanze comunali, prosciugate da politiche scellerate, abbiano bisogno di essere alimentate per evitare il crack finanziario.
Per questa ragione i cittadini dovranno valutare con grandissima attenzione chi amministrerà le città nei prossimi anni, perché non è più possibile avallare una politica clientelare che usi i fondi pubblici per foraggiare lobby economiche favorite, in quanto in prospettiva i soldi per continuare su questa linea verranno presi dalle tasche dei cittadini.

Alla fine di questa esperienza che paese si impegna a consegnare ai suoi concittadini rispetto a come si presenta oggi?
A Ragusa lo slogan di moda negli ultimi cinque anni ha prospettato una crescita continua delle infrastrutture fisiche, cementificate, della città con l’obiettivo finale di una grandezza che non serve a nessuno se non a chi la crea. Io vorrei, quindi, lasciare non una città ancora più grande, ma una città più bella attraverso infrastrutture morali che rendano la vita dei cittadini più gratificante e dignitosa.

 
© Riproduzione Riservata
 

Nessun commento

Lascia un Commento