Fincantieri: a rischio 70 imprese dell’indotto e 1.500 posti di lavoro. Tra queste anche l’azienda Alcina nel Polo Nautico.

La crisi che sta investendo Fincantieri e che riempie le cronache degli ultimi giorni potrebbe avere risvolti negativi anche sulla già segnata attività industriale del Polo Nautico di Torre Annunziata. Tra le aziende dell’indotto che danno lavoro ad oltre 1500 operai, c’è anche Alcina S.r.l., società di allestimenti civili, navali e della yachttistica che, da tempo, collabora proprio con la Fincantieri di Castellammare di Stabia.

“Quello di Fincantieri è un problema assai più vasto di quello che emerge dalla cronaca di questi giorni riportata dagli organi di informazione. Oltre al gruppo navale infatti è a rischio la sopravvivenza di altre 70 aziende che lavorano nell’indotto di 1.500 posti di lavoro che possono saltare da un giorno all’altro”. E’ l’appello lanciato dal presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, all’indomani della convocazione da parte del ministro per lo Sviluppo Economico, Paolo Romani, del tavolo con le parti sociali. Delle 70 aziende cantieristiche coinvolte, 62 sono state seguite da Unimpresa, che ha gestito il dialogo con i sindacati e gli enti pubblici interessati.

“E’ per questo che chiediamo al ministro Romani di partecipare al tavolo di lavoro – aggiunge Longobardi – La questione va affrontata a 360 gradi e non si possono lasciare per strada pezzi rilevanti dell’imprenditoria che ruota attorno a Fincantieri”.

Tra le opzioni, per salvaguardare la galassia che ruota attorno al colosso navale di Stato, Unimpresa sta studiando l’estensione dell’operatività di Fincantieri anche alle navi turistiche. ”Proposte – conclude con amarezza Longobardi – che però, finora, non sono mai state prese in seria considerazione”.

 
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