Andrea Badursi

La Basilicata partecipa alle elezioni amministrative 2011 del 15 e 16 maggio con ventisette comuni, il più grande di questi è Pisticci, con una popolazione di 17.933 (dati Istat dicembre 2010). In vista della due giorni elettorale, ormai prossima, Comuni-Italiani.it ha intervistato Andrea Badursi, 44 anni, candidato a sindaco sostenuto da Partito Democratico, API e Liberal Cristiani.

Tra emergenze e possibilità di sviluppo quali sono le priorità del territorio?
Questa campagna elettorale giunge in una fase delicata quanto difficile, caratterizzata da grandi emergenze. La prima tra queste è, naturalmente, la crisi mondiale, che ha finito per ripercuotersi gravemente su un territorio, quale quello di Pisticci, che negli anni ’70 aveva vissuto il boom economico grazie allo sviluppo industriale della Valbasento. Oggi quel polo industriale è ridotto al minimo delle sue capacità, dopo quella che è stata una drastica riduzione della forza lavoro. Sono centinaia i lavoratori che hanno dovuto rinunciare al proprio posto di lavoro e alla stabilità economica per la propria famiglia.
Oggi l’emergenza lavoro va affrontata senza indugi, attraendo nuovi investitori da tutto il mondo, grazie ad una politica industriale mirata, con un territorio che sappia aprirsi alle nuove esigenze industriali, per poter ricevere in termini di occupazione e sviluppo, il binomio sul quale si costruisce il futuro.

Rispetto a queste priorità, come si articolerà la sua campagna elettorale?
La mia campagna elettorale (www.andreabadursi.it) si basa sulla volontà e sulla necessità di parlare ai cittadini, con grande chiarezza e sincerità. Le sfide che ci attendono non sono semplici. Siamo consapevoli che nulla ci verrà regalato (d’altra parte, i problemi che affliggono il Mezzogiorno d’Italia non sono certo nell’agenda del Governo nazionale). I cittadini devono saperlo, per essere al mio fianco in caso di vittoria.
Il lavoro deve essere comune e privo di tentennamenti. Lavoreremo tutti insieme con tenacia e determinazione, pur di raggiungere un obiettivo ambizioso eppure possibile: attuare quel progresso che in troppi ci hanno fatto immaginare, ma che non è mai giunto.

I tre aspetti qualificanti del suo programma.
I tre punti possono essere accorpati in un unico ambizioso obiettivo.
Il Comune di Pisticci è composto da un territorio ampio quanto frastagliato, eppure bellissimo. Dal centro storico di Pisticci paese, ricco di storia e fascino, alla popolosa e giovane frazione di Marconia, sviluppatasi nell’immediato dopoguerra, per scendere, infine, fino al mare, sulle rive di uno splendido Mar Ionio, ancora da far decollare, in termini turistici. Il primo punto fermo del mio programma è lavorare affinché io possa diventare sindaco di un Comune unico, che si sviluppa su piani diversi ma camminando di pari passo, riconoscendo pari dignità a tutti i diversi territori che lo compongono, abbattendo quelle barriere che per decenni hanno reso il campanilismo colpevole di un ritardato sviluppo.
Porre l’unicità del territorio al primo posto di un programma amministrativo vuol dire amare davvero questo territorio, nella sua totalità. Vuol dire pensare a Pisticci, con le casette bianche del centro storico e gli affascinanti Calanchi, come centro di attrazione turistica. Vuol dire pensare a Marconia come centro dello sviluppo urbano. Vuol dire riqualificare località importanti quali Pisticci Scalo, Tinchi, Casinello, Centro Agricolo, frazioni diverse tra loro ma ugualmente importanti. Puntare su un “Comune unico” vuol dire, infine, guardare ai chilometri di costa come una ricchezza di inestimabile valore, da tutelare, valorizzare, potenziare, sulla quale giocarsi la carta di uno sviluppo turistico nel rispetto dell’ambiente e della storia del nostro territorio.

I suoi primi 100 giorni da sindaco. Quali atti avranno la precedenza su tutto il resto?
Sin dal primo giorno di insediamento, sarà necessario spingere per portare ad immediato completamento le opere avviate e ferme.
Ma poiché i primi 100 giorni della nuova amministrazione ricopriranno tutta la stagione estiva, io mi impegnerò a rendere tutto il territorio della Città di Pisticci pronto per i turisti. Una Città pulita (dai marciapiedi alle strade, dalle spiagge alle pinete), con manifestazioni (culturali e sportive) di alto livello capaci di attrarre visitatori, che si apra all’esterno mostrando il suo lato migliore, coniugando la proverbiale ospitalità dei pisticcesi con le straordinarie bellezze naturali, valorizzate al meglio da un’amministrazione attenta, capace e pronta a raccogliere le nuove sfide.

Giovani e quote rosa. Che criterio seguirà nella selezione della squadra di governo in merito a questi due aspetti?
Entrambe quelle citate sono categorie indispensabili. Non a caso, posso dire con orgoglio che le liste che mi sostengono hanno fatto il massimo sforzo per non discriminare giovani e donne. Abbiamo bisogno di loro. La politica ha bisogno di innovazione, di quella che mi piace definire “aria nuova”, nuovi entusiasmi e nuove intelligenze.
Se i miei concittadini mi onoreranno della loro fiducia, quella che mi affiancherà sarà sicuramente una squadra giovane, capace, rappresentativa di tutte le sensibilità, prima tra tutte quella femminile.

Torna centrale il tema delle fonti energetiche e dello sviluppo ecosostenibile. Come opererà il suo eventuale governo su questo campo?
In un territorio composto da mare e fiumi, colline e pianure, e ricco di sole, lo sviluppo ecocompatibile è l’unico al quale possiamo e dobbiamo guardare, lavorando in sinergia con la Regione Basilicata affinché si studino ed attuino politiche di sviluppo che vadano in questa direzione. Siamo troppo innamorati di questi luoghi e delle loro meraviglie per accettare passivamente, come è accaduto in passato, che lo sviluppo possa determinare un impoverimento e un danneggiamento per luoghi e popolazioni.

Ospiterebbe una centrale nucleare sul suo territorio?
MAI. Il nostro NO al nucleare non conosce SE né MA. Le uniche energie che accetteremo sono quelle cosiddette alternative.

Guardando alla grave situazione di Lampedusa e ai conflitti in nord Africa, come vive il territorio il fenomeno dell’immigrazione e che tipo di interventi in tal senso prevede il suo programma?
Più che guardare a Lampedusa, guardiamo a Manduria, luogo nel quale il Governo nazionale trasferisce gli immigrati, a due passi dal confine con la Basilicata. Guardiamo all’arrivo di questa gente con apprensione, mai con razzismo. Sono uomini e donne che fuggono dalle loro case, dalle loro famiglie. Sono uomini e donne che rinunciano a mangiare per pagarsi il viaggio su carrette di mare con le quali si rischia di trovare la morte, più che la vita. E in molti casi, sono donne e uomini che fuggono da zone nelle quali si combattono guerre sanguinose delle quali i grandi del mondo non hanno voglia di interessarsi.
Ci indigniamo di fronte a dichiarazioni di rappresentanti del Governo che vorrebbero etichettare questi immigrati come “clandestini”, negandoli della dignità e dei diritti che sarebbero loro dovuti, legalmente e cristianamente.
Pisticci ha una cultura di integrazione che getta le sue basi in un lontanissimo passato ed è pronta a fare la sua parte, ma è prima indispensabile che il Governo nazionale attui politiche solidali che mettano al centro i diritti umani e non gli interessi di bandiera.

Federalismo fiscale. Una risorsa o un deterrente per il rilancio del territorio?
Il federalismo fiscale è materia certamente complessa. Se da un lato diviene indispensabile per garantire autonomia, dall’altra può essere uno strumento mortale se coniugato con i tagli attuati dal governo Berlusconi, che, in questo momento, hanno creato una vera emergenza nei Comuni d’Italia.
In merito, è il caso di citare una dura dichiarazione del presidente ANCI Basilicata e responsabile ANCI per le politiche per il Mezzogiorno, nonché stimato compagno di partito, il sindaco di Potenza Vito Santarsiero che, in data 4 maggio, asserisce: “Siamo costretti a non approvare i bilanci o ad approvarli provvisori e senza alcuna certezza sulle entrate. Il decreto sul Federalismo fiscale municipale approvato due mesi fa non solo conferma che il Federalismo vero e virtuoso è ben lungi dall’essere partito, ma soprattutto conferma che si tratta di un provvedimento che, dopo i poderosi tagli, ingessa definitivamente i Comuni italiani”. Non ci si rende conto che tra i vincoli del Patto di Stabilità, i tre miliardi di euro di tagli dello scorso anno, il blocco dei trasferimenti, i Comuni sono fermi nella loro attività amministrativa, non riescono ad appaltare opere o a pagare quelle in corso, non riescono ad erogare servizi essenziali, dal sociale ai trasporti, al verde. L’economia reale è bloccata ed a rimetterci sono le aree più deboli del Paese. Siamo davvero ad un passo dal collasso”.
La riforma federalista va ripensata, sulla base di un’autonomia che non dimentichi la solidarietà e che riconosca ad ogni Comune d’Italia, piccolo o grande, del Nord o del Sud, montano o costiero, pari opportunità, così come progettata dal Partito Democratico di Bersani.

Alla fine di questa esperienza che paese si impegna a consegnare ai suoi concittadini rispetto a come si presenta oggi?
In cinque anni non si cambia completamente il volto di un territorio, ma certamente si possono gettare basi solide che consentano di migliorarlo. Il mio impegno è quello di rendere l’intero territorio ricadente nel Comune di Pisticci facilmente fruibile a diversamente abili, bambini, anziani, perché un paese che riesce ad abbattere le barriere architettoniche è un paese civile, al passo con i tempi, aperto a tutti.
Al contempo, il mio lavoro quotidiano sarà volto a rilanciare lo sviluppo urbano e industriale.
Tra cinque anni io spero di aver contribuito in maniera determinante a riportare la Città di Pisticci al centro del metapontino, nel ruolo che le è proprio geograficamente e storicamente. E’ questa la mia certezza: con la fiducia dei cittadini, Pisticci tornerà a far sentire forte la propria voce. Nel metapontino e nella Basilicata tutta.

 
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