Due squadre, due profonde tradizioni calcistiche, due città che storicamente non hanno nutrito mai amore vicendevole.

La stagione calcistica appena trascorsa le ha però avvicinate per similitudine, progettualità, apporto dei tifosi.

Savoia promosso in Eccellenza, Nocerina addirittura in serie B.

Due sogni frutto di un lavoro serio e professionale da parte di due società che, prima dei risultati, hanno dato priorità all’organizzazione interna con chiarezza e trasparenza verso l’esterno.

Lavorare bene “dietro le quinte” genera quasi automaticamente vittorie anche sul campo.

Torre Annunziata ha ospitato un gruppo di amici con la passione per il calcio che, da un progetto di una seconda squadra cittadina si sono ritrovati tra le mani una patata bollente denominata Savoia che avrebbe potuto scottare tantissime mani: non le loro, capaci di gestire difficoltà e diffidenza con la forza di un gruppo e di una rosa altamente competitiva per la categoria. Due gli eroi principali: Pasquale Vitter, l’allenatore di anime prima ancora che di calciatori, e Aniello Langella, il direttore sportivo che, nonostante la mancanza di esperienza, ha regalato dei colpi fantastici abbinando presente e futuro.

Nocera, dopo aver accolto con gioia ed entusiasmo un clamoroso ripescaggio in Prima Divisione di Lega Pro, si sarebbe accontentata anche di un campionato tranquillo ma ecco che entrano in scena due uomini ambiziosi e sognatori: il presidente Giovanni Citarella e l’allenatore Gaetano Auteri portano i molossi alla guida del campionato e conquistano una Serie B che mancava da 33 anni.

La tradizione vuole che tra Savoia e Nocerina e, in genere, tra Torre Annunziata e Nocera non corra buon sangue: le radici di questa “antipatia” risalgono addirittura al 59 d.C. per una lite scoppiata tra coloni molossi e oplontini in seguito all’epilogo di una lotta tra gladiatori in un’area pompeiana.

I tifosi hanno importato quest’astio traducendolo, in tempi moderni, con atteggiamenti violenti dentro e fuori gli stadi.

Due società che splendono di luce propria necessitano inesorabilmente di tifosi pronti a scrivere nuove pagine per il futuro dimenticando il passato dal quale, a volte, non c’è proprio niente da imparare.

 
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